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Il Genepì del Piemonte è ad Indicazione Geografica

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Il Genepì del Piemonte è IG, ovvero può fregiarsi della Denominazione della bevanda spiritosa con indicazione geografica. Un  liquore caratterizzato da profumi floreali e vegetali con sapore amaro molto caratteristico e proprio della pianta Artemisia mutellina, spicata e simili.  Il Genepì del Piemonte  è riconosciuto anche a livello comunitario e fa capo all’Associazione  per  la tutela e la valorizzazione del Genepì, di cui è presidente Paolo Rovera, che è titolare della scheda tecnica e lavora in stretta collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, organismo di controllo scelto per la certificazione dell’erba e del liquore, nell’attuazione, nel controllo e nel rispetto dei piani di controllo. “Qui in Piemonte – spiega Andrea Maria Zucchini, direttore interregionale delle Dogane per Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta – è nata una splendida collaborazione con l’Associazione per la tutela che ha creduto nella possibilità che insieme si potesse creare qualcosa di nuovo che non si era mai visto prima. Il progetto è diventato realtà ed impiega, oltre a personale ad elevata professionalità, strumenti di controllo molto avanzati che vanno dalla strumentazione del Laboratorio Chimico di Torino all’uso di contabilità telematiche”.
Il Genepì del Piemonte nasce dalla raccolta di piante spontanee e dalla coltivazione di piante di genepì che sono effettuati nel territorio  del massiccio montuoso alpino del Piemonte, in particolare nelle valli Varaita, Maira, Grana, Chisone, Lanzo e Susa.
Ad oggi sono 9  i coltivatori in provincia di Cuneo e di Torino che hanno aderito alla filiera dei controlli e sono state prodotte e certificate le prime bottiglie di Genepì del Piemonte dei soci: Antica Distilleria Quaglia s.r.l di Castelnuovo Don Bosco – Asti, Torino Distillati s.p.a di Moncalieri – Torino, Paolo Rovera – La Freidio di Stroppo – Cuneo, Massimo Ferrier di Pragelato – Torino. In un anno vengono prodotte circa 30 mila bottiglie, parte delle quali prendono la via degli Stati Uniti, della Russia, di Svizzera e Francia.
“A  breve – puntualizza  il dottor Zucchini – contiamo di realizzare un circuito di controllo che combatta la contraffazione e che protegga ancora di più un prodotto di qualità piemontese, quale il Genepì del Piemonte. Con l’Associazione stiamo lavorando anche per il Genepì delle Alpi, affinchè l’Artemisia coltivata nelle nostre Alpi, possa essere certificata e quindi avere un valore aggiunto, spendibile e magari aumentare la produzione ed involiare in questo modo anche la nascita di nuove realtà produttive”.
Nel suo intervento Marco Protopapa, assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, ha detto “oggi lanciamo il Genepì Piemonte Ig, un prodotto della tradizione piemontese che intendiamo difendere, che fa economia e valorizza il territorio offrendo benessere. Dare forza al Genepì vuol dire dare forza al territorio e la Regione darà all’iniziativa tutto l’appoggio che merita”.

 

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