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Foggia quota la semola di grano 100% italiano, CIA Puglia: “Primo passo in avanti”

 

La “semola di grano duro italiano” sarà quotata alla Borsa Merci di Foggia. Sarà la prima in Italia.

La Camera di Commercio di Foggia, con propria deliberazione, ha finalmente accolto la richiesta di CIA Agricoltori Italiani Capitanata.

“É un primo e concreto passo in avanti per un equo riconoscimento alle imprese cerealicole e di trasformazione del territorio di Capitanata”, dichiara Gennaro Sicolo, presidente regionale, di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani. “Sulla filiera grano-pasta italiana, la nostra organizzazione è la prima ad aver avviato una campagna nazionale che mette in relazione i destini del settore cerealicolo con i diritti dei consumatori a prodotti di cui siano certi l’origine, le modalità di coltivazione e i livelli di qualità-salubrità”.

“L’obiettivo della quotazione della semola ottenuta da grano duro 100% italiano”, aggiunge Angelo Miano, presidente di CIA Agricoltori Italiani Capitanata, “è quello di valorizzare la nostra filiera cerealicola. La semola di grano duro italiano, prodotta da grani italiani, ha un valore e una qualità specifici maggiori e differenti rispetto alla semola realizzata con un mix di grani di varia origine e provenienza. Per salvaguardare i livelli produttivi, la redditività e l’intera filiera 100% italiana del grano duro, occorre garantire un equo riconoscimento a produttori e trasformatori e assicurare la qualità e salubrità di grano, semola e pasta italiana ai consumatori. Per la produzione, in Italia, i cerealicoltori devono attenersi a un preciso e severo disciplinare che garantisce la migliore qualità e la massima salubrità del grano duro italiano. I diversi produttori esteri attivi sul mercato internazionale non hanno il medesimo disciplinare e le stesse regole vigenti in Italia. Ecco perché la semola 100% italiana è l’unica a poter assicurare che anche la pasta possa dirsi pienamente e autenticamente ‘made in Italy’.

La raccolta del grano è iniziata da pochi giorni. Le piogge di fine maggio e inizio giugno hanno inciso negativamente su quella che, poche settimane fa, si preannunciava come una stagione eccezionale. “Prima che arrivassero le piogge pesanti e persistenti”, conferma Miano, “ci aspettavamo medie oscillanti fra i 30 e i 60 quintali per ettaro. Ora, invece, i primi raccolti indicano una media fra i 20 e i 40 quintali per ettaro. Faremo meglio dello scorso anno, ma non di molto.

La petizione CIA oltre a superare le 50mila firme (solo il 2% di quelle lanciate online riescono nell’impresa) ha innescato un dibattito che ha portato, in questi giorni, a una più precisa presa di posizione da parte del governo, con il ministro Lollobrigida che ha annunciato misure tese a favorire una più equa valutazione del valore riconosciuto ai produttori di grano duro. In Capitanata, la petizione CIA è stata adottata con deliberazione comunale dai Comuni di Lucera, Torremaggiore, Troia, Chieuti, Roseto Valfortore, Alberona e Serracapriola. Nel Barese, hanno aderito i comuni di Bitonto, Castellana Grotte, Corato, Molfetta, Sammichele di Bari, Santeramo in Colle e Sannicandro di Bari. Nella BAT, sostegno alla campagna da parte della amministrazioni comunali di Canosa, Minervino Murge e Spinazzola. Oltre ai comuni di Bari, Bat e Foggia, alla campagna in favore dei produttori cerealicoli e a tutela della qualità e autenticità della pasta italiana ha aderito anche la Rete dei Consumatori di Cittadinanzattiva Puglia.

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