Politiche agricole

Florovivaismo: finalmente c’è la legge

 

Il Senato ha approvato il disegno di delega in materia di florovivaismo. Palazzo Madama ha confermato il testo già approvato dalla Camera che è dunque legge. I voti a favore sono stati 96, nessuno contrario, e gli astenuti sono 23. 

Finalmente il ddl florovivaismo è legge e può aprirsi davvero una nuova stagione di sviluppo per un settore strategico dell’agricoltura Made in Italy. Così Cia, con la sua associazione Florovivaisti Italiani, commenta l’approvazione anche al Senato del disegno di legge delega dedicato, esprimendo soddisfazione per il via libera definitivo al provvedimento, atteso da anni da tutta la filiera.

“È importante riuscire ad avere, dopo tanti tentennamenti, un quadro normativo coerente e organico in materia di coltivazione, promozione e commercializzazione -sottolinea il presidente dei Florovivaisti Italiani, Aldo Alberto- per riordinare e valorizzare un comparto che vale oltre 3 miliardi, conta 27 mila aziende e dà lavoro a 100 mila addetti. Bisogna rilanciare la produzione italiana di piante e fiori e proiettarla nel futuro, tra sfide climatiche, fitosanitarie e di mercato. Anche per questo, adesso ci aspettiamo che i decreti attuativi siano veloci, in modo da far decollare subito la legge”.

“Al nostro florovivaismo -aggiunge il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini- occorre una legge che qualifiche il ruolo, caratterizzi i diversi attori della filiera, garantisca certezza di norme e risorse adeguate. Con l’obiettivo di rinnovare le aziende e renderle pienamente sostenibili, dal punto di vista economico, ambientale, sociale”.

             Intanto, evidenziano i presidenti di Florovivaisti Italiani e Cia, “ci sembra doveroso ringraziare il ministro Francesco Lollobrigida e il sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra per aver riportato al centro dell’azione del governo il mondo del florovivaismo”.  

Confagricoltura apprende con soddisfazione dell’approvazione definitiva del disegno di legge delega al Governo per definire un quadro normativo organico sui vari aspetti che caratterizzano la filiera florovivaistica.

La misura è particolarmente apprezzabile per i riferimenti all’articolo 2135 del Codice Civile nell’inquadramento delle attività del florovivaismo cui fa riferimento la legge. Pure apprezzabile è la distinzione tra le produzioni floricole e quelle vivaistiche anche nella programmazione degli interventi di politica settoriale. Obiettivi che Confagricoltura ha sostenuto sin dal varo dello schema di ddl.

“Positivo – aggiunge il presidente della FNP Florovivaismo di Confagricoltura, Luca De Michelis – è anche il riferimento all’istituzione di un sistema statistico che consenta di avere a disposizione dati aggiornati e dettagliati per valutare in maniera approfondita l’andamento del settore”.

Confagricoltura ora auspica che si passi quanto prima alla definizione dei decreti delegati, per i quali si dichiara disponibile a collaborare affinché si arrivi a un inquadramento solido e strutturato del settore, che finora è mancato, nell’interesse delle imprese florovivaistiche nazionali. L’urgenza deriva dal fatto che i dati della congiuntura non sono del tutto positivi: il comparto, con un valore della produzione di oltre 3 miliardi di euro e un export di 1,2 miliardi, ha archiviato il 2023 con un calo del 2% della produzione in volume a livello europeo e quasi del 4% a livello nazionale.

“La flessione – conclude De Michelis – è stata compensata da un aumento dei prezzi che ha consentito di mantenere stabil il valore delle produzioni; tuttavia, occorre un’azione più decisa per consolidare il potenziale produttivo nazionale, favorire l’incremento dei consumi e sbocchi di mercato sui Paesi esteri delle nostre produzioni, caratterizzate da elevata qualità e sostenibilità”.

Il via libera definitivo alla legge delega sul florovivaismo è un importante punto di partenza per sostenere il settore superando le criticità legate ai mercati globali e alla concorrenza sleale e sviluppando percorsi di filiera che facciano leva sulla multifunzionalità. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione dell’approvazione in Senato del ddl per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico. Ora è importante che il Governo emani in tempi brevi i decreti attuativi per dare al settore e alla filiera florovivaistica un quadro normativo coerente e organico in materia di coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione e incremento della qualità.

Il florovivaismo italiano, con un fatturato di oltre 3 miliardi, 1,2 miliardi di export e una occupazione complessiva, compreso l’indotto, di 200.000 persone, è uno dei settori di punta del Made in Italy, ma vive un momento difficile a causa delle importazioni selvagge, basate su una concorrenza sleale, dell’impennata dei costi di produzione e dei fenomeni meteo avversi. Occorre combattere – afferma Coldiretti – la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori in vendita in Italia e in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori. La priorità è dunque il superamento delle criticità legate ai mercati globali.

Il florovivaismo  è anche l’espressione di una agricoltura multifunzionale e la revisione normativa del settore dovrà far leva sulla filiera, definendo un quadro normativo che spazia dalla disciplina delle attività agricole coltivazione, commercializzazione e promozione alle attività di tipo industriale e di servizio. La definizione dell’attività florovivaistica – aggiunge Coldiretti – dovrà tener conto non solo dell’articolo 2135 del Codice Civile, ma anche del decreto legislativo n. 99 del 2004, che ha completato il percorso iniziato con la “Legge di Orientamento”. Importante, in particolare, valorizzare il ruolo ambientale del settore per migliorare la qualità della vita nei centri urbani e contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno, secondo una analisi della Coldiretti. Ma la presenza di fiori e piante è importante anche all’interno di case, scuole e ospedali, abbattendo fino al 20% di Co2 e polveri sottili presenti.

“Prendiamo atto con grande soddisfazione dell’odierna attesa approvazione della legge delega sul florovivaismo, provvedimento ampiamente atteso e caldeggiato dal comparto, e ringraziamo il sottosegretario all’agricoltura Patrizio La Pietra per essersi prontamente attivato per arrivare a tale risultato, assicurando inoltre che già dalle prossime settimane verrà convocato al Masaf il tavolo tecnico di filiera”. Lo afferma il presidente della Copagri Tommaso Battista, esprimendo soddisfazione per il via libera definitivo del Senato, arrivato senza nessun voto contrario, al Ddl che delega al Governo l’approvazione di uno o più decreti legislativi in materia di florovivaismo.

“Costituire un quadro normativo organico in materia di coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione e incremento della qualità e dell’utilizzo dei prodotti del settore florovivaistico e della filiera florovivaistica, infatti, come si propone la legge approvata e come bisognerà poi declinare all’interno dei provvedimenti legislativi conseguenti, è una condizione fondamentale per assicurare la tenuta e lo sviluppo di un comparto di grande rilevanza per il Primario del Paese, che ha saputo reggere egregiamente l’urto della pandemia e le difficoltà legate ai noti incrementi delle tariffe energetiche”, aggiunge Battista.

“Parliamo di una filiera che rappresenta oltre il 6% della produzione agricola nazionale, con una superficie coltivata superiore ai 30mila ettari, nella quale insistono oltre 25mila aziende e vengono impiegati circa 100mila lavoratori, per un giro d’affari che supera i 3 miliardi di euro”, fa notare il presidente, evidenziando che “grazie a tali numeri il nostro Paese rappresenta ben il 15% della produzione comunitaria”.

“Proprio per tali ragioni, è fondamentale accelerare sul confronto finalizzato all’approvazione di uno o più decreti legislativi in materia, così da mettere in campo una strategia di sostegno a favore della valorizzazione del verde e del florovivaismo, instaurando e rendendo strutturale una sinergia tra i diversi dicasteri interessati, ovvero Ambiente, Salute, Imprese e ovviamente Agricoltura”.

   

Condividi