Fieragricola scommette sulle energie rinnovabili
La transizione ecologica passa dalle energie rinnovabili da fonte agricola, alle quali la 115a Fieragricola (in programma dal 2 al 5 marzo con 520 espositori diretti da 11 Paesi) dedica uno specifico salone, ospitato nel padiglione 12 del quartiere fieristico. Un’area sempre più strategica sia per ridurre le emissioni in atmosfera e abbattere l’utilizzo di fonti fossili sia per contenere l’impatto della bolletta delle imprese agricole, in un momento in cui i prezzi di gas naturale, elettricità e gasolio agricolo sono alle stelle. Anche in vista dell’obiettivo “Emissioni Zero” che il Green Deal si ripropone di raggiungere entro il 2050, le energie rinnovabili costituiscono una strada obbligata. Lo stesso Piano nazionale di ripartenza e resilienza (Pnrr) concentra molti sforzi per sostenere la transizione energetica e incentivare la diffusione delle rinnovabili, grazie a misure specifiche dedicati ai Parchi Agrisolari (per i quali sono stati previsti fondi per 1,5 miliardi di euro), al biometano (1,9 miliardi di euro, di cui 1,1 miliardi per infrastrutture di produzione), al sistema agri-voltaico (1,1 miliardi di euro).
Fieragricola offrirà un’ampia panoramica espositiva delle opportunità utili a sviluppare soluzioni multifunzionali di produzione di energia. Nel Salone delle energie rinnovabili da fonti agricole si troveranno le nuove frontiere del biogas e del biometano, dell’energia solare (fotovoltaico e agrivoltaico) e delle soluzioni per valorizzare le biomasse agricole e la filiera legno-energia.
Grazie alla transizione ecologica ed energetica è possibile massimizzare l’efficienza dell’uso del suolo, favorire il sequestro di carbonio, ridurre la dipendenza energetica dall’estero (la dipendenza di gas proveniente dall’estero dell’Italia è del 40% contro una media europea del 24%), agevolare la decarbonizzazione, favorire la creazione di comunità energetiche. Per tutto questo, naturalmente, serve un salto innanzitutto di tipo culturale.
Solo nel segmento del biometano, ultima frontiera che rappresenta una evoluzione del biogas, «l’Europa ha orapiù di 1.000 impianti di produzione di biometano grazie alla rapida crescita delle produzioni in Francia, Italia e Danimarca», recita il report della European Biogas Association (Eba), in collaborazione con Gas Infrastructure Europe (Gie), con il nostro Paese che si colloca al secondo posto con più di 11 nuovi impianti avviati nel 2020.
«Gli impianti stanno crescendo esponenzialmente in tutta Europa – evidenzia l’Eba -: la mappa del biometano mostra, infatti, che sono circa 300 le nuove unità che hanno iniziato le operazioni nell’ultimo anno e mezzo». In totale, sono circa 20.000 gli impianti di biogas in funzione in Europa.
Il perenne dibattito sulla convenienza delle energie rinnovabili ha visto l’intervento recente – rilanciato dall’agenzia Bloomberg – anche di McKinsey & Co., secondo cui per raggiungere le emissioni nette zero da qui al 2050 sarebbero necessari investimenti complessivi per circa 275 trilioni di dollari di investimenti in risorse energetiche e sistemi di uso del suolo che vanno dall’agricoltura alla silvicoltura, pari tra il 6% e quasi il 9% della produzione economica globale.
Tuttavia, a bene vedere, la differenza tra le politiche attuali e lo zero netto entro il 2050 è di soli 25 trilioni di dollari di spesa totale nei prossimi 30 anni, vale a dire meno di un trilione di dollari in più all’anno in media. Tutto questo per il fatto che si tratta di investimenti anticipati per risparmiare sui costi del carburante in seguito.
Un altro rapporto appena pubblicato, di Aon Plc, ha rilevato circa 330 miliardi di dollari di perdite economiche legate al clima e al clima nel solo 2021, il terzo anno più costoso mai registrato dopo l’adeguamento per l’inflazione. I danni climatici globali complessivi, dunque, superano facilmente il costo dell’azione. La transizione ecologica, in ultima analisi, porterebbe più vantaggi rispetto all’inazione, grazie a minori emissioni, un pianeta e un ambiente più vivibile, posti di lavoro in più.
Anche a livello di contenuti Fieragricola ha sviluppato in una specifica Area Forum dedicata alle energie rinnovabili (padiglione 12) convegni, workshop e approfondimenti (il programma completo è consultabile sul sito www.fieragricola.it), fra i quali «Agrivoltaico, come far coesistere fonti rinnovabili e produzione agricola», di QualEnergia.it (mercoledì 2 marzo, ore 10:30); «Incentivi e opportunità per efficientamento energetico e rinnovabili nelle imprese agricole», (2 marzo, ore 14:30); «Esperienze e progetti di Agrivoltaico in Italia», di EtaFlorence (giovedì 3 marzo, ore ); «Comunità energetiche per le aziende agricole», di QualEnergia.it (3 marzo, ore 11:30); «Approfondimento Dm Biometano», del Consorzio Italiano Biogas – Cib (3 marzo, ore 14); «Irrigazione solare accessibile, affidabile, conveniente per l’Europa e oltre», di SolAqua (ore 15:30, Sala B, Galleria padd. 11/12); «Farming for Future, presentazione Azione 6: Qualità e benessere animale», del Cib (venerdì 4 marzo, Area Forum padiglione 12, ore 11:30); «Pnrr, misure agroecologiche e azienda agricola», del Cib (4 marzo, ore 14); «La rivoluzione elettrica in agricoltura» di Vaielettrico (4 marzo, ore 15.30).