Mercati

ANICAV: “comparto da 1,1 miliardi di euro. nel 2023 il valore delle esportazioni di legumi in scatola italiani è cresciuto dell’8%”

 

foto Massimo Pica

Sono alla base di una corretta alimentazione grazie alle comprovate proprietà salutistiche ma fanno bene anche all’economia del nostro Paese: i legumi in scatola Made in Italy sono un fiore all’occhiello dell’industria agroalimentare e i dati lo dimostrano. L’ANICAV, Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, nella Giornata Mondiale dei Legumi fa il punto della situazione.

Quella dei legumi in scatola si conferma una produzione importante per il comparto delle conserve vegetali con un fatturato, nel 2023, di oltre 1,1 miliardi di euro, di cui 650 milioni derivano dall’export che, pur rimanendo stabile nei volumi, continua a crescere in valore (+8%) a dimostrazione che la qualità dei prodotti italiani è sempre più apprezzata e riconosciuta sui mercati internazionali. Per quanto riguarda i consumi interni, nel 2023 si è registrata una crescita sia in volume (+5,9%) che in valore (+18%). I fagioli in scatola rimangono il prodotto più venduto, rappresentando circa il 43% del mercato delle conserve vegetali al netto delle conserve rosse.

“Il contesto attuale è ricco di sfide per il nostro comparto e i legumi possono giocare un ruolo fondamentale non solo perché da sempre sono un elemento basilare di ogni corretta alimentazione e rappresentano una straordinaria fonte di proteine alternative a quelle animali, ma anche per gli evidenti benefici in termini di impatto ambientale. –commenta Giovanni De Angelis, Direttore Generale di ANICAV – I numeri, poi, confermano l’importanza di questa produzione anche da un punto di vista economico. Tuttavia grande è la preoccupazione generata dalle tensioni geo-politiche nel Mar Rosso. La difficile situazione sta avendo un forte impatto soprattutto sul costo dei noli e le esportazioni potrebbero risentirne”.

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ANICAV

L’ANICAV, Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, nata a Napoli il 5 febbraio 1945, è la più grande associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione di pomodoro al mondo per numero di imprese aderenti e quantità di prodotto trasformato. Essa associa i 3/4 delle industrie di trasformazione operanti sul territorio nazionale che trasformano circa il 70% di tutto il pomodoro lavorato in Italia e la quasi totalità del pomodoro pelato intero prodotto nel mondo, con un fatturato, nel 2023, di 3,6 miliardi di euro (pari al 70% del fatturato totale del comparto italiano della trasformazione del pomodoro). Circa il 60% delle produzioni è destinato all’esportazione sia verso l’Europa (Germania, Francia, Regno Unito) che verso gli altri Paesi (USA, Giappone, Australia) facendo del pomodoro un ambasciatore dell’eccellenza del Made in Italy nel mondo.

 

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