Mercati

Analisi del comparto olio: produzione e mercati

L’Italia è il secondo produttore al mondo di olio di oliva dopo la Spagna, il primo consumatore, il primo importatore e il secondo esportatore con un ruolo da leadership a livello internazionale.

La produzione italiana copre mediamente il 15% di quella mondiale, la Spagna il 45%. Insieme rappresentano anche la quasi totalità delle esportazioni mondiali (60% la Spagna e 20% l’Italia).

Come volumi, l’Italia si attesta nel 2023 intorno a 290mila tonnellate, +20% rispetto allo scorso anno, ma inferiori del 17% rispetto alle 350mila tonnellate raggiunte in alcuni anni. Centro Nord e Sud hanno situazioni diverse.

In Puglia, Calabria e Sicilia la raccolta può essere considerata abbastanza soddisfacente, anche se la prolungata siccità ha ridotto i quantitativi. Contenuti gli attacchi di fitopatie. Differenti le performance nel Centro Nord, dove si sono verificate  numerose fitopatie, come la cecidomia in Liguria, la mosca dell’olivo in varie regioni e fenomeni di cascola in Lombardia e Veneto.

“Alcune regioni, come l’Umbria – spiega Walter Placida, presidente della Federazione Nazionale Olio di Confagricoltura – hanno investito nella filiera olivicola regionale con fondi dedicati. La Calabria ne sta discutendo in questi giorni, ma in generale è necessario attribuire adeguate risorse economiche, prestando attenzione alle tecnologie e ai nuovi impianti di uliveti ad alta densità che dovranno garantire produzioni capaci di soddisfare quantomeno la domanda interna”.

“Sul fronte del mercato – aggiunge Placida – gli operatori difendono le proprie posizioni. Il livello attuale dei prezzi dell’olio extravergine è adeguato al pregio di un prodotto che ha altissime proprietà salutistiche ed è il giusto differenziale che valorizza la più elevata qualità rispetto ad altri oli di oliva e a oli vegetali, differenziale che andrebbe mantenuto”.

La produzione mondiale di olio di oliva, anche se leggermente più alta della scorsa campagna, con una stima di 2,6 milioni di tonnellate è ben al di sotto (-16%) della media quinquennale e con l’aggravio di avere pochissime scorte disponibili.

Sul fronte delle giacenze, se la media europea degli ultimi cinque anni era di 600mila tonnellate, al 30 settembre 2023 erano in stock soltanto 309mila tonnellate, con una previsione della Commissione di ulteriore riduzione a 203mila tonnellate a settembre 2024.

In Italia, al 30 settembre c’erano 153.970 tonnellate, con riduzione di circa il 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo andamento si riflette necessariamente sui prezzi che, anche per questo fattore, sono più alti: in alcune piazze di scambio l’olio extravergine italiano ha infatti superato i 9 euro al kg.

IL COMPARTO IN CIFRE

 

Imprese olivicole Italia 619 mila per 1,2 milioni di ettari
Valore della produzione olivicola 1,6 miliardi di euro (prodotti dell’olivicoltura)

1,3 miliardi di euro (olio)

(2,7%  su produzione di coltivazione e allevamenti)

Fatturato industria 3,8 miliardi di euro

(2.3% fatturato industria agroalimentare)

Valore dell’export 1,9 miliardi di euro

(167.5% su produzione)

Valore Import 2,2 miliardi di euro
Consumo procapite 8,3 litri/anno

Fonte: Istat ed Ismea

Prezzi e variazione rispetto a scorso anno

Prezzo medio mensile Ott 2023 Var. % su Ott 2022
Spagna 8.17 euro/kg +77.5
Italia 8.72 euro/kg +60.9
Grecia 7.74 euro/kg +88.6

Dati Commissione Europea CDG 27 ottobre 2023

Stime di produzione Produzione 2023/2024 vs 2022/2023 Produzione 2023/24 vs media ultimi 5 anni
Mondo 2,6 milioni di ton. +3% -16%
UE 1,5 milioni di ton. +6% -25%
Non UE 1,1 milioni di ton 0% 0%

Dati Commissione europea CDG 27 ottobre 2023

Esportazioni di olio di oliva dell’Italia
Gen-Ago 2022 Gen-Ago 2023 Var.% 2023/22
UE – 27 397.871.291 477.051.477 +19,9%
Stati Uniti 364.925.347 391.948.018 +7,4%
Regno Unito 56.745.438 62.057.181 +9,4%
Canada 61.225.324 55.427.821 -9,5%
Mondo 1.188.888.452 1.285.642.141 +8,1%

(elaborazione Confagricoltura su dati Istat)

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