Agricoltura di precisione, AEF e FederUnacoma rafforzano la cooperazione
Partnership sempre più stretta tra la federazione italiana dei costruttori di macchine agricole, FederUnacoma, e l’Agricultural Industry Electronic Foundation (AEF), l’organismo internazionale che, partecipato da tre associazioni di categoria e da oltre 200 aziende leader, ha la mission di promuovere le applicazioni dei componenti elettronici nelle attrezzature agricole e di migliorarne la compatibilità. Per i prossimi mesi le due associazioni stanno pianificando un programma di eventi e attività, che faranno da apripista alle iniziative congiunte di FederUnacoma e AEF per EIMA International, la grande rassegna della meccanica agricola in programma a Bologna dal 19 al 23 ottobre 2021. Tecnologie elettroniche e agricoltura di precisione saranno infatti una delle tematiche salienti della kermesse di ottobre con un Salone specifico interamente dedicato alle applicazioni informatiche e telematiche per il settore primario. L’applicazione delle tecnologie digitali al comparto agricolo apre la grande questione relativa alla necessità di connettere mezzi meccanici, sistemi e dispositivi dotati di software diversi gli uni dagli altri. Il tema dell’ interoperabilità, cioè della comunicazione tra macchine che “parlano” linguaggi differenti, è da tempo all’ordine del giorno ed è stato recentemente rilanciato da FederUnacoma e da AEF in occasione sia di EIMA Digital Preview, l’anteprima virtuale di EIMA International tenutasi lo scorso novembre, sia di un webinar “Isobus, interoperability and digitalization in agriculture: the role of AEF and the future trends”, svoltosi martedì 15 dicembre scorso. Organizzato nel quadro delle attività congiunte tra AEF e FederUnacoma, l’incontro ha visto la partecipazione di Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma; Alessio Bolognesi, del servizio tecnico di FederUnacoma; Peter Van der Vlugt e Norbert Schlingmann, rispettivamente presidente e direttore generale di AEF; Anita Sennet direttore dell’AEM, l’associazione dei costruttori statunitensi. Lo standard internazionale ISOBUS – è stato ribadito dai relatori – rappresenta indubbiamente un tassello importante per la digitalizzazione dell’agricoltura e la connettività delle macchine, ciononostante si tratta di una tecnologia che deve essere implementata. La principale criticità – hanno spiegato Peter Van der Vlugt e Norbert Schlingmann – riguarda la diffusione del protocollo ISOBUS, che non è utilizzato da tutti i costruttori di macchine agricole. Ma – hanno sottolineato i rappresentanti AEF – c’è da considerare anche che l’ISOBUS consente di connettere i mezzi (la trattrice e due attrezzature) solo mediante un collegamento fisico, mentre il crescente ricorso alle tecnologie del precision farming, valorizzate anche a livello normativo, richiederà una più ampia condivisione di dati e informazioni da e verso sistemi remoti interconnessi. In questo scenario diventa essenziale mettere a punto un linguaggio comune che permetta al maggior numero possibile di macchine, anche a quelle sprovviste dello standard internazionale ISOBUS, di “dialogare” in modalità senza fili. Lo sviluppo dei protocolli di comunicazione tra le macchine agricole – ha ricordato il presidente di FederUnacoma – richiede molto impegno sia dal punto di vista della ricerca che da quello degli investimenti; ed è proprio per questo che il contributo di AEF, realtà nella quale convergono le competenze di una pluralità di attori industriali e associativi, risulta essere determinante. Il credito d’imposta previsto nell’ambito delle agevolazioni per l’agricoltura 4.0, ha sottolineato Malavolti, si sta dimostrando un volano per la domanda di tecnologie digitali in campo agricolo.