Mercati

Commercio estero nazionale di suini e carni suine

Crefis comunica che nel periodo gennaio-giugno 2022 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale pari a -196,7 milioni di euro, dato che è risultato in peggioramento di oltre 150 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a causa della netta crescita dell’import.
 Nel primo semestre 2022, le esportazioni hanno raggiunto gli 1,02 miliardi di euro, valore che ha registrato un incremento del +1,5% in termini tendenziali e a cui è corrisposto un quantitativo di 162 mila tonnellate (-10,8%); in aumento il valore medio unitario delle spedizioni nazionali (+13,8%). I prosciutti crudi disossati si confermano il prodotto maggiormente esportato grazie ad un valore di 408,1 milioni di euro, il quale è risulta- to in crescita del +8,7% rispetto all’anno precedente; in rialzo anche il corrispettivo volume (+5,7%), che è stato pari a 33 mila tonnellate, mentre il relativo valore medio unitario è aumentato del +2,9%, restando uno dei più elevati tra quelli dei prodotti considerati (12,36 euro/kg). Altre voci merceologiche di rilievo sono le “salsicce e salami stagionati” (227,4 milioni di euro) e i prosciutti cotti (86,8 milioni di euro), prodotti che hanno regi- strato tutti un aumento rispetto all’anno precedente (+11,6% e +10,3% in valore, rispettivamente); significativi anche gli invii di “mortadelle, wurstel, cotechini e altri salami cotti” (83,9 milioni di euro), anch’essi in rialzo su base annua (+5,5%). • I principali paesi di destinazione delle spedizioni nazionali restano Germania (177,4 milioni di euro) e Francia (173,6 milioni di euro) che, insieme, rappresentano un terzo delle esportazioni italiane in valore di suini, carni suine e salumi. Seguono, per importanza, Stati Uniti (101,2 milioni di euro) e Regno Unito (89,4 milioni di euro), mentre il confronto tendenziale conferma un incremento dell’export verso la maggior parte dei mercati considerati. In particolare, si segnalano le variazioni di Stati Uniti (+28,6% in valore) e Francia (+16,0%); ancora in calo, invece, il mercato tedesco (-0,6%).

Dal lato delle importazioni, nel periodo gennaio-giugno 2022 queste sono state pari a 1,22 miliardi di euro, in crescita del +15,7% in termini tendenziali e corrispondenti ad un volume di 573 mila tonnellate (+7,9%). Le cosce suine fresche, il prodotto maggiormente acquistato dall’Italia all’estero, hanno raggiunto un valore di 529,8 milioni di euro, dato in aumento del +8,8% rispetto all’anno prece- dente; andamento positivo anche per il quantitativo importato (+3,2%), il quale è stato di quasi 288 mila tonnellate, men- tre il relativo valore medio unitario è cresciuto del +5,5%.

 La quasi totalità degli acquisti nazionali è avvenuta sul mercato comunitario, con la Germania che ha rappresentato un terzo circa delle importazioni italiane in valore, grazie ad un dato di 360,4 milioni di euro. Seguono, per importanza, la Spagna (208,4 milioni di euro), i Paesi Bassi (206,4 milioni di euro) e la Danimarca (163,2 milioni di euro). In termini tendenziali, la maggior parte dei paesi si è mostrata in crescita rispetto al primo semestre del 2021, fatta eccezione per Germania (-6,5% in valore), Polonia (-29,2%) e Romania (-7,8%).

Per quanto riguarda l’acquisto all’estero di suini vivi, nel periodo gennaio – giugno esso è stato pari a 650 mila capi, numero che ha registrato un incremento del +29,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I suinetti hanno rappresentato oltre un terzo dei capi importati e hanno evidenziato un andamento tendenziale negativo pari al – 0,1%.

Considerando il solo mese di giugno 2022, il saldo finale del commercio este- ro dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi è risultato pari a -14,2 milioni di euro, dato in miglioramento rispetto al mese precedente (+15,4 milio- ni di euro) ma che ha sopravanzato il livello di giugno 2021 di 2,3 milioni di euro.

Le esportazioni mensili sono risultate pari a 189,2 milioni di euro, valore in aumento del +6,1% in termini tendenziali e a cui è corrisposto un volume inviato all’estero di 29 mila tonnellate (-4,9%); in decisa crescita il relativo valore medio unitario (+11,5%). Le importazioni sono, invece, state caratterizzate da un volume di quasi 89 mila tonnellate (-3,0% su base annua) e per un valore corrispondente di 203,5 milioni di euro (+6,9%); in aumento anche il relativo valore medio unitario (+10,2%).

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