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30 anni di MGM: innovazione, tecnologia e fedeltà ai territori. I perché di un successo

A pochi giorni dai festeggiamenti per il trentennale che si terrà il 9 luglio a Priocca, sede del core industriale del gruppo, l’azienda ripercorre il proprio percorso di crescita virtuoso che ha portato oggi Mondodelvino a diventare uno dei più grandi gruppi vitivinicoli italiani. Dalla visione pionieristica degli anni ’90 alla sfida con Clessidra per scalare il top delle aziende vinicole italiane.

1991-2021: tre decenni di rivoluzione per il mondo del vino italiano che MGM ha vissuto da protagonista, anticipando tendenze e modelli di business improntati sempre al binomio innovazione e fedeltà ai territori. L’azienda fondata a Forlì da Alfeo Martini, Roger Gabb e Christoph Mack si appresta a celebrare i successi di un traguardo importante, quello dei 30 anni di attività, con l’ultima di una serie di ‘svolte’, vissute nel corso della propria storia, che la porterà a costruire, insieme al fondo Clessidra, il primo gruppo privato vitivinicolo italiano.

È il 1991 quando Alfeo Martini e due suoi partner internazionali fondano MGM a Forlì, con un obiettivo: produrre in Italia vini che, partendo da grandi vitigni autoctoni del nostro Paese, fossero in grado di interpretare il gusto del consumatore internazionale, all’epoca rivolto ai prodotti provenienti soprattutto dal Sudafrica, dall’Australia e dal Sudamerica. Un approccio rivoluzionario per quei tempi, che partiva dal mercato, dall’analisi delle richieste del consumatore, per tornare in vigna a ‘progettare’ vini in grado di rispondere a quei gusti. Una filosofia ‘kotleriana’ che rispettando territori e vitigni puntava a rivederne l’impianto produttivo – in vigna e in cantina – al fine di reinterpretare grandi vitigni autoctoni italiani, a quei tempi destinati prevalentemente ad essere vini da taglio, e lanciarli sulla scena internazionale. Una scelta pionieristica di successo che a distanza di trent’anni ha portato MGM a diventare il core industriale e innovativo della holding vinicola di Mondodelvino, insieme alle quattro tenute Cuvage e Ricossa in Piemonte, Poderi dal Nespoli in Romagna e Barone Montalto in Sicilia. E che ha rivoluzionato la storia e il destino di tre grandi vitigni locali come il Primitivo, il Nero d’Avola e il Barbera, trasformandoli in vini dal gusto internazionale, pur conservando particolare attenzione al territorio e permettendo di trasmettere al consumatore finale l’autentica qualità di etichette che esprimono tradizione, terroir e specifici metodi di produzione. Nel 2000 MGM arriva in Piemonte, a Priocca, dove stabilisce il primo impianto di vinificazione di proprietà, passando quindi dalla sola commercializzazione alla produzione industriale di alto profilo e conseguendo l’autonomia nella seconda fase di produzione, quella in cantina. A questa segue, nel 2010, l’acquisizione di Poderi dal Nespoli, che permette di entrare nella produzione viticola diretta, gestendo direttamente i vigneti e portando ad esprimere al massimo il potenziale di un vitigno come il Sangiovese in Romagna. Parte fondamentale del progetto di MGM è da sempre il coinvolgimento di un team di enologi internazionali e del territorio, integrando così il consolidato valore dei tecnici italiani con le competenze e le risorse provenienti da tutto il mondo. Alla base di tutta la produzione ci sono il lavoro in filiera e la spinta all’innovazione sia in vigna che in cantina, con la costruzione di una verticalità produttiva basata sull’adesione ad uno stesso modello da parte di tutti. Continua la ricerca rivolta alla crescita qualitativa dei propri vini, anche grazie all’impegno che MGM ha rivolto alla sicurezza e alla sostenibilità ambientale e sociale dei processi produttivi con il conseguimento di numerose certificazioni di qualità ed etiche. Una storia aziendale di successo che recentemente ha posto le basi per rafforzare ancora la propria crescita rivolta ai mercati internazionali grazie all’ingresso del fondo Clessidra, per una partnership finanziaria che permetterà all’azienda di puntare ad un ulteriore miglioramento della qualità e dell’eccellenza delle proprie etichette. “Bisogna essere pronti ad innovare ancora molto nel settore del vino, perché chi consuma vino oggi vorrà consumare vino migliore domani” – così Alfeo Martini, fondatore e presidente di MGM – “Dobbiamo considerare sempre di più l’aspetto salutistico del vino perché il consumatore cercherà rassicurazioni visibili per le quali dobbiamo essere predisposti e preparati, al fine di realizzare i nostri vini migliori”.

 

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