Previsto il recupero dei terreni a riposo e deroghe per aumentare le disponibilità di mais e grano
Compag approva la posizione del Ministro Patuanelli che, intervenuto al Consiglio Agrifish dei Ministri dell’Agricoltura e Pesca dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, ha sottolineato la necessità di prevedere deroghe e misure per aumentare la disponibilità di materie prime, quali ad esempio il mais e il grano.
La Federazione Nazionale delle rivendite agrarie e dei centri di stoccaggio Compag, che rappresenta un settore con un fatturato stimato di circa 3,8 mld di euro e circa 4.000 imprese, esprime soddisfazione per le decisioni prese da Agrifish, tra le cui competenze rientra anche la politica agricola comune. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli ha proposto di sostenere la produzione di materie prime attraverso il recupero dei terreni lasciati a riposo. Per accelerare la produttività degli stessi, si potranno utilizzare prodotti fitosanitari attraverso una deroga agli obblighi previsti dalla PAC su quella stessa tipologia di terreni. “È quanto mai necessario recuperare materie prime per garantire la sicurezza alimentare a tutti i cittadini”, ha affermato Fabio Manara, Presidente di Compag “così come è urgente sostenere gli agricoltori e gli stoccatori con misure finanziarie che compensino in qualche misura il rischio fallimento per i magazzini vuoti”.
Secondo Compag, le misure emergenziali proposte sono sicuramente un buon inizio per salvaguardare le filiere agroalimentari, fortemente penalizzate dalle conseguenze della crisi globale dovuta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Come più volte sostenuto dalla federazione, però, bisogna rapidamente attuare un cambiamento strutturale della filiera agroalimentare finalizzato a ridurre la dipendenza dell’Italia dalle importazioni e a riattivare la produzione interna di materie prime e di fertilizzanti. Non ultimo, vanno urgentemente attuate delle significative misure per compensare le perdite dovute ai forti rincari in un settore già di per sé penalizzato per gli insufficienti margini economici sulle produzioni.