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Xylella, l’Italia condannata dalla Corte di Giustizia europea

l’Italia condannata dalla Corte di Giustizia europea per la Xylella. L’Italia non ha applicato le misure obbligatorie previste dalla Ue per impedire il diffondersi del batteriodella Xylella fastidiosa, che infettato 21 milioni di ulivi ed ha provocato danni per 1,2 miliardi di euro. Lo ha stabilito la Corte di giustizia Ue, che ha accolto il ricorso della Commissione Ue contro ritardi e mancanze nelle ispezioni e nell'abbattimento delle piante infette da parte delle autorità nazionali.Si tratta di una condanna per primo inadempimento, che prevede solo il pagamento delle spese processuali.
La Corte ricorda che la  Xylella è stata osservata per la prima volta nel 2013 sugli ulivi salentini. Nel 2015 la Commissione impose misure volte ad eradicare il batterio, che prevedevano la rimozione delle piante infette e pure degli alberi situati nel raggio di 100 metri di distanza da quelli contagiati. Misure da attuare non solo nella zona infetta, ma anche in una zona ‘cuscinetto.







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