Politiche agricole

Vertice dei ministri dell’agricoltura e della pesca dell’Ue

I ministri dell’agricoltura della Ue nel corso del vertice hanno proceduto a uno scambio di opinioni sulla preparazione dell’Ue in merito alle misure fitosanitarie per la protezione contro i parassiti delle piante che minacciano l’agricoltura. I ministri hanno sottolineato l’importanza di sensibilizzare sulla salute delle piante e la necessità di essere in grado di identificare precocemente i parassiti pericolosi e di eliminarli nel modo più efficace possibile.

Diversi ministri hanno affermato che le capacità digitali (ad esempio lo sviluppo di banche dati digitali) e l’innovazione possono svolgere un ruolo chiave nell’affrontare le sfide attuali e future legate alla salute delle piante e ai parassiti. I ministri hanno inoltre evidenziato come rafforzare la preparazione dell’Europa contro i parassiti, ad es. sviluppando piani di emergenza e attuando rigorosi controlli di frontiera.

 Proteggere le piante significa proteggere la nostra biodiversità, i raccolti, la produzione alimentare e, in definitiva, le vite. Insieme, possiamo basarci sulle iniziative esistenti e portare la nostra preparazione al livello successivo.

I ministri hanno tenuto un dibattito politico sull’uso di agenti di controllo biologico – BCA (macroorganismi) contro i parassiti delle piante. C’è stato consenso tra i ministri sul fatto che i BCA rappresentano un’alternativa praticabile ai pesticidi chimici e possono contribuire al raggiungimento di determinati obiettivi del Green Deal e della strategia dalla fattoria alla tavola.

È stato inoltre ampiamente sostenuto l’iniziativa della Presidenza di presentare una proposta di decisione del Consiglio che chiede alla Commissione di condurre uno studio sulla situazione nell’Unione e sulle opzioni relative all’importazione, valutazione, produzione e commercializzazione di agenti di controllo biologico.

I ministri hanno proceduto a uno scambio di opinioni sulla preparazione dei piani strategici della PAC. Gli Stati membri stanno attualmente elaborando i loro piani strategici nazionali, anche sulla base delle raccomandazioni della Commissione non legalmente vincolanti e specifiche per paese.

I ministri hanno ringraziato la Commissione per aver fornito le raccomandazioni specifiche per paese. Molti ministri hanno spiegato che queste raccomandazioni sono una buona indicazione e un buon punto di partenza nella progettazione dei piani strategici; tuttavia hanno evidenziato che questi piani sarebbero principalmente basati su priorità nazionali, specificità e analisi SWOT.

Le delegazioni hanno espresso opinioni divergenti in merito alla misura in cui integrare il Green Deal e gli obiettivi delle strategie “farm to fork” nei piani strategici della PAC; alcuni ministri hanno chiesto una valutazione dell’impatto della Commissione europea sul collegamento di queste strategie con la PAC.

La presidenza ha poi fornito ai ministri un aggiornamento sui negoziati interistituzionali in corso sui tre regolamenti che costituiscono il pacchetto di riforma della politica agricola comune (PAC) (per il periodo 2023-2027). La presidenza ha preso atto delle diverse opinioni espresse dai ministri su diversi aspetti del pacchetto di riforme. La presidenza, con la rinnovata guida politica dei ministri, mirerà ora a portare avanti i negoziati interistituzionali, in particolare in un “super trilogo” venerdì 26 marzo 2021.

I ministri hanno proceduto a uno scambio di opinioni sulla preparazione dei piani strategici della PAC. Gli Stati membri stanno attualmente elaborando i loro piani strategici nazionali, anche sulla base delle raccomandazioni della Commissione non legalmente vincolanti e specifiche per paese.

I ministri hanno ringraziato la Commissione per aver fornito le raccomandazioni specifiche per paese. Molti ministri hanno spiegato che queste raccomandazioni sono una buona indicazione e un buon punto di partenza nella progettazione dei piani strategici; tuttavia hanno evidenziato che questi piani sarebbero principalmente basati su priorità nazionali, specificità e analisi SWOT.
Le delegazioni hanno espresso opinioni divergenti in merito alla misura in cui integrare il Green Deal e gli obiettivi delle strategie “farm to fork” nei piani strategici della PAC; alcuni ministri hanno chiesto una valutazione dell’impatto della Commissione europea sul collegamento di queste strategie con la PAC.
I ministri hanno ribadito con enfasi la loro preferenza per un nuovo modello di attuazione (come previsto nel regolamento sui piani strategici e nel regolamento orizzontale) che offra sufficiente flessibilità agli Stati membri su come progettare i propri interventi di finanziamento garantendo al contempo un processo semplificato. Per garantire la semplificazione e ridurre la burocrazia, molti ministri si sono opposti a una proposta per un sistema a due livelli che introduce sia la conformità che gli obblighi basati sui risultati.
La presidenza ha delineato i suggerimenti di compromesso su una serie di questioni aperte principalmente sul carattere obbligatorio (o meno) di disposizioni tra cui le definizioni di “agricoltore attivo” e “nuovo agricoltore”, la riduzione dei pagamenti (massimale), i pagamenti per i piccoli agricoltori, pagamenti ridistributivi. Sebbene le opinioni sulle diverse disposizioni siano diverse, diversi ministri hanno sottolineato la necessità di flessibilità su diverse misure (optando principalmente per disposizioni volontarie).
La presidenza ha spiegato che le posizioni del Consiglio e del Parlamento europeo sono relativamente allineate sulle questioni relative al vino e agli indicatori geografici, ma rimangono separate per quanto riguarda la gestione del mercato e le misure di crisi. I ministri hanno invitato la presidenza a rimanere fedele ai principi concordati e sanciti nell’approccio generale del Consiglio (adottato nell’ottobre 2020) e a rispettare gli impegni dell’UE nell’OMC durante i negoziati interistituzionali in corso. Hanno anche mostrato la volontà di fare un passo avanti verso il Parlamento su determinate questioni.

La delegazione austriaca, con il sostegno di 11 Stati membri, ha espresso le proprie preoccupazioni sul modo in cui le varie iniziative nell’ambito del Green Deal dell’UE affrontano gli aspetti legati alle foreste, predeterminando potenzialmente l’ambito della prossima strategia forestale dell’UE dopo il 2020. La maggior parte dei ministri ha sottolineato la necessità di promuovere la gestione sostenibile delle foreste e il loro ruolo multifunzionale nella strategia forestale dell’UE. Hanno inoltre invitato la Commissione a riconoscere il contributo delle foreste alla biodiversità e alla mitigazione dei cambiamenti climatici nella prossima strategia forestale dell’UE per il periodo successivo al 2020.
La delegazione francese, a nome di 14 Stati membri, ha presentato un documento informale sulla limitazione degli oneri amministrativi nella nuova PAC con proposte specifiche sul nuovo modello di attuazione, il contenuto dei piani strategici della PAC, atti delegati e altro.
La delegazione spagnola, insieme a 13 Stati membri, ha informato i ministri sulla necessità di fondi aggiuntivi per sostenere il settore vitivinicolo, che è stato colpito dalla crisi del COVID-19 e dalle tariffe statunitensi.

l Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Stefano Patuanelli, ha esposto la posizione italiana sui vari punti affrontati durante i due giorni del vertice, sottolineando la necessità di procedere all’accordo per la nuova Pac, andando al di là delle criticità e delle differenti posizioni dei paesi membri.

Sostanziale convergenza da parte del Ministro sia alla definizione di ‘agricoltore attivo” flessibile, individuato attraverso criteri stabiliti dagli Stati membri, nel rispetto del principio di sussidiarietà, purche’ ogni Paese possa valutare se è necessario individuare questo soggetto e, in caso affermativo, avere ampi margini per la sua definizione, sia su capping, degressività dei pagamenti e pagamento redistributivo, su cui si deve guardare all’esito del Consiglio europeo dello scorso luglio e muoversi verso una loro applicazione facoltativa a livello di Stato membro basata sull’oggettiva analisi dei fabbisogni.

Per quanto riguarda il livello di convergenza interna dei diritti all’aiuto entro il 2026, il Ministro ha sottolineato come sia preferibile per l’Italia mantenere il livello minimo del 75% come proposto dalla Commissione, tenendo anche conto che il processo di convergenza è una delicata operazione che va attentamente programmata a livello di singolo Paese.

Il Ministro Patuanelli ha poi proposto di continuare a lavorare per rendere il nuovo modello di governance, il New Delevery Model, più semplice ed efficace, riducendo la burocrazia e la reportistica, con interventi dei Piani strategici facilmente attuabili a livello regionale, evitando che si preveda un doppio livello di controlli, performance e regolarità, che comporterebbero un aggravio amministrativo.

Patuanelli ha infine chiesto di rivedere il mandato che riguarda l’utilizzo degli strumenti di gestione del rischio, e che prevedono i meccanismi di supporto per gli agricoltori per affrontare i disastri causati da eventi climatici catastrofali, alzando l’aliquota attuale, dall’1 ad almeno il 3%.

 

 

 

 

 

 

Condividi