Politiche agricole

Riunione del Consiglio Agricoltura dell’Unione europea

Lunedì 27 gennaio, a Bruxelles,  si è svolta la prima riunione del Consiglio Agricoltura e Pesca dell’Unione europea sotto la presidenza della Croazia. Primo punto all’ordine del giorno, la presentazione del programma di lavoro della presidenza. “La transizione verso un’economia neutrale dal punto di vista climatico è una delle maggiori sfide per l’UE – ha detto Marija Vučković, ministro dell’Agricoltura della Croazia – Gli agricoltori svolgeranno un ruolo cruciale nel raggiungimento di questo importante obiettivo. Ma avranno bisogno di aiuto. Le nostre politiche future devono garantire una transizione equa e una vita dignitosa. Nel frattempo, gli agricoltori europei meritano certezza e prevedibilità. Con questo in mente, dobbiamo raggiungere un accordo sulle regole transitorie della PAC il più presto possibile e mantenere le vecchie regole funzionanti durante il periodo transitorio. Nessuno dovrebbe essere lasciato indietro”.

In una sessione pubblica la Commissione ha presentato la sua comunicazione “The Green Deal verde”, pubblicata l’11 dicembre 2019. La strategia “The Farm to Fork” e la Politica agricola comune (PAC) sono identificate nella comunicazione come i principali strumenti per aiutare gli agricoltori e i pescatori combattere i cambiamenti climatici, proteggere l’ambiente e preservare la biodiversità. A seguito della presentazione, i ministri hanno tenuto una discussione sugli aspetti agricoli del Green Deal europeo sulla base di una nota di indirizzo preparata dalla presidenza.

Sulla base di un documento della presidenza, i ministri hanno anche scambiato opinioni sulla proposta di regolamento sulle norme transitorie della PAC. Mira a garantire la continuità del sostegno della PAC agli agricoltori e agli altri beneficiari europei nel 2021 poiché i nuovi piani strategici non potranno essere applicati dal gennaio 2021.

La delegazione tedesca ha fornito informazioni sulle discussioni parlamentari in Germania su un’etichetta nazionale che distingue gli alimenti prodotti conformemente agli standard di benessere degli animali che superano i requisiti legali minimi e sulla posizione della Germania a favore di un’etichetta di benessere degli animali a livello UE per tali alimenti.

La Commissione europea ha informato sull’esito della conferenza internazionale di alto livello “Il futuro della produzione globale di carne suina sotto la minaccia della peste suina africana”.

Per il ministro Teresa Bellanova “Non c’è sostenibilità ambientale senza sostenibilità sociale ed economica. L’Europa verde è un’occasione da non perdere. L’agricoltura di qualità, la produzione di cibo di qualità, sono parte della soluzione. Agricoltura significa difesa degli ecosistemi e della biodiversità, noi dobbiamo supportarla: Green Deal e Pac post 2020 devono dare risposte e strumenti concreti di futuro. Non nuova burocrazia ma promozione di pratiche a livello economico, ambientale, sociale”.

“Proprio per questo – ha sottolineato il ministra italiano – vogliamo una Pac ambiziosa e più coraggiosa per l’agricoltura del 2030. La proposta di riforma della Pac deve essere realmente attenta al reddito degli agricoltori e delle imprese. Maggiore impegno deve significare più risorse, coerenti con gli sforzi senza precedenti che chiediamo agli agricoltori sulla tutela dell’ambiente. L’Italia è pronta a fare la sua parte indicando come prioritarie economia circolare, lotta allo spreco alimentare, contrasto alle nuove fitopatie, equilibrio tra approvvigionamento e sostenibilità ambientale, trasparenza nei rapporti di filiera e bilanciamento nella catena del valore. La direttiva contro le pratiche sleali è un passo importante. Adesso va assicurata trasparenza sulle etichette. I cittadini europei hanno il diritto di conoscere l’origine della materia prima di tutti gli alimenti. Su questo ci aspettiamo risposte coraggiose”.

Entrando nel merito delle questioni poste dalla Presidenza, Bellanova ha poi sottolineato come il pacchetto di proposte per la PAC post 2020 già contenga risposte concrete alle richieste di sviluppo sostenibile avanzate dalla Commissione europea, con il Green Deal, per la neutralità climatica al 2050.

“Gli interventi a favore del clima e dell’ambiente – ha precisato il ministro – devono essere affiancati da strumenti più incisivi per la resilienza delle imprese agricole. Green Deal e proposta di riforma della PAC considerano le misure di mitigazione ai cambiamenti climatici ma dedicano poco spazio alle misure di adattamento, mentre il mondo agricoli, proprio perché fortemente soggetto agli effetti dei cambiamenti climatici più di altri settori produttivi, ha maggiore bisogno di sostegno per rimanere competitivo”.

Inoltre il ministro ha invitato al raggiungimento degli obiettivi della Strategia From Farm to Fork di imminente emanazione, dovrebbero contribuire anche il Fondo Sociale Europeo, per gli aspetti formativi, ed il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, su aspetti organizzativi, cooperazione tra soggetti, interconnessione delle banche dati, energie rinnovabili.

Quanto alla gestione del rischio, ha concluso il ministro Bellanova, “la proposta di riforma della PAC va migliorata. Proprio per questo, per far fronte alle crisi climatiche e fitosanitarie di livello catastrofale, abbiamo chiesto l’attivazione di un fondo di mutualizzazione sul primo pilastro”.

 

 

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