Economia

Ora in pegno vini, salumi e formaggi

E’ stato pubblicato il 29 agosto il decreto del Ministero delle Politiche Agricole che dà il via libera della misura del “pegno rotativo” sui prodotti agricoli e alimentari a denominazione d’origine protetta o a indicazione geografica protetta (Dop/Igp) recentemente introdotta dal decreto “Cura Italia”. Quindi da ora non solo oro e gioielli,ma anche vini, formaggi e salumi di alta qualità possono essere dati in pegno in cambio di prestiti

Si tratta, sottolinea la Coldiretti, di un tesoro diffuso lungo tutta la Penisola particolarmente apprezzato a livello internazionale che fa gola anche alle banche interessate ad investire nella qualità e nel valore del Made in Italy.

Il pegno rotativo, precisa la Coldiretti, è infatti esteso dalla legge a tutti i prodotti agricoli e alimentari a denominazione di origine per supportare le attività aziendali necessari alla ripresa in una situazione in cui l’emergenza Covid ha tagliato il 10% dei consumi alimentari degli italiani nel 2020.

Tutti i prodotti Dop e Igp dunque possono essere sottoposti a pegno, a decorrere dal giorno in cui le unità di prodotto, precisa il provvedimento, sono collocate nei locali di produzione e/o stagionatura e/o immagazzinamento. Per i produttori è così possibile incassare subito il credito mantenendo la disponibilità del prodotto che può essere sostituito con altri aventi le medesime caratteristiche.

Il pegno rotativo si realizza infatti con la sostituzione delle unità di prodotto date in pegno, senza spossessamento o specifiche stipulazioni di un titolo genera la garanzia. In particolare il pegno rotativo si costituisce con l’iscrizione, da parte del creditore, dei beni che ne sono oggetto in appositi registri conformi alle prescrizioni del decreto Mipaaf e conservati a cura del debitore.

In particolare, il creditore, nel momento in cui viene costituito il pegno, deve annotare ogni operazione di rotazione nei registri che sono annualmente vidimati da un notaio. Fanno eccezione i prodotti vitivinicoli e l’olio di oliva per i quali il debitore può procedere all’annotazione nei registri telematici ad hoc istituiti dal Mipaaf comunicando al creditore tale annotazione entro i giorno successivo alla registrazione.

Una forma di finanziamento innovativa particolarmente adatta, precisa la Coldiretti, per alimenti che chiedono tempo per completare il ciclo produttivo come ad esempio l’invecchiamento dei vini, la stagionatura dei formaggi o l’affinamento dei salumi.

 L’Italia, ricorda la Coldiretti, è leader europeo nell’agroalimentare di qualità con 305 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola che sviluppano un valore di 16 miliardi di euro.

 

 

 

 

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