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Nobel a Charpentier e Doudna apertura a futuro della ricerca in ingegneria genetica

Il conferimento del Premio Nobel per la Chimica a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna da parte dell’Accademia reale svedese delle Scienze dimostra l’importanza dell’editing genetico. Le due ricercatrici sono state premiate per la scoperta della tecnica CRISPR/Cas9 che permette di modificare in modo selettivo il DNA. La possibilità di utilizzare queste ‘forbici genetiche’ apre la strada a una serie di applicazioni nel settore della medicina, dell’agricoltura e dell’industria.

ASSALZOO-Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici, auspica che la lungimiranza scientifica dimostrata dall’accademia svedese possa essere condivisa anche dai legislatori europeo e italiano in merito alle decisioni normative sulla regolamentazione delle nuove tecniche di editing genetico.

“In particolare – sottolinea Marcello Veronesi, presidente di ASSALZOO – sarebbe opportuno per aumentare il valore ambientale delle nostre produzioni che il Parlamento dell’Unione europea rivedesse la scelta di equiparare la regolamentazione essenziale di queste nuove tecniche di ingegneria genetica alla normativa sui vecchi Ogm”
“Il massimo premio scientifico da Stoccolma alle due ricercatrici Usa è un passo importante per tutto il settore agricolo, che deve affrontare con tempestività le sfide dell’eco-sostenibilità e della competitività del mercato globale. Siamo fiduciosi che questo Nobel possa essere il preludio a uno stop dell’equiparazione del genome editing e delle nuove tecniche di miglioramento genetico agli Ogm, dopo la controversa sentenza della Corte di Giustizia del 2018. L’auspicio di Cia è che si possa, adesso, intervenire sulla obsoleta legislazione comunitaria, dopo il primo passo della Commissione Ue, che ha inserito le nuove biotecnologie nella strategia From Farm to Fork per realizzare gli obiettivi di sostenibilità tracciati dal Green Deal”. E’ quanto afferma il presidente Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino.
Lo strumento genetico messo a punto dalle due ricercatrici Premio Nobel rappresenta un’occasione decisiva per affrontare con più determinazione le sfide presenti e future che il settore agroalimentare ha davanti a sé a livello mondiale. Le nuove biotecnologie molecolari applicate alle piante possono infatti contribuire in maniera decisiva al potenziamento della capacità produttiva dei sistemi agricoli oltre che alla sostenibilità e alla difesa della biodiversità.
Il genome editing– spiega  Scanavino- non presuppone inserimento di Dna estraneo mediante geni provenienti da altre specie. Si opera, infatti, internamente al Dna della pianta, che rimane immutato e assicura la continuità delle caratteristiche dei nostri prodotti, garantendo anche l’aumento delle rese, insieme alla riduzione dell’impatto dei prodotti chimici e al risparmio di risorse idriche”.
Le nuove biotecnologie arrivano a perfezionare il corredo genetico delle piante in maniera simile a quanto avviene in natura, ma con maggior precisione e rapidità, oltre ad avere il vantaggio di essere poco costose e di potersi facilmente adattare alle tante tipicità dei nostri territori. “L’agricoltura non può fare a meno del miglioramento genetico, che ha da sempre accompagnato la sua storia mediante le tecniche tradizionali di incrocio e innovazione varietale –dice Scanavino-. Oggi abbiamo bisogno di ulteriore miglioramento per adattare le nostre colture a un contesto ambientale trasformato dal cambiamento climatico e minacciato da patogeni come Xylella e cimice asiatica”.  
ASSALZOO auspica che anche i decisori politici italiani, attraverso la conoscenza e una maggiore consapevolezza dei benefici che le tecniche di miglioramento genetico possono apportare al nostro Paese e alla nostra agricoltura, aprano una stagione favorevole a queste innovazioni.
Una rinnovata coscienza, un maggiore riconoscimento del ruolo della scienza e dell’innovazione permetterebbero, sin da subito, la possibilità di trasferire in campo, ritrovando un ruolo d’avanguardia anche in questo ambito per i ricercatori del nostro Paese – le sperimentazioni di editing genetico relative al comparto agricolo e alimentare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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