Mercati

L’italia secondo trasformatore mondiale di pomodoro dopo gli USA

L’Italia, con 4,8 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato, come rilevato dai dati sulla campagna 2019 elaborati dall’ANICAV, a fronte di circa 64.500 ettari messi a coltura, resta il secondo trasformatore mondiale dopo gli USA e rappresenta il 13% della produzione mondiale e circa la metà del trasformato europeo, con un fatturato totale di oltre 3,3 miliardi di Euro. La campagna di trasformazione in Italia s’è chiusa con una produzione sostanzialmente in linea con l’anno precedente, ma con un’importante riduzione rispetto a quanto programmato. Sono i dati dell’Anicav, Associazione nazionale degli industriali delle conserve alimentari vegetali, presentati in occasione del ‘Tomato Day’ nell’ambito del Cibus Tec a Parma.
“Per le aziende di trasformazione del pomodoro – dichiara Antonio Ferraioli, Presidente di ANICAV – è stata una campagna difficile, iniziata con un ritardo di oltre una settimana rispetto agli anni scorsi a causa delle cattive condizioni climatiche di maggio e di luglio che hanno posticipato trapianti e raccolta andando ad incidere in maniera significativa sulle rese agricole e su quelle industriali e facendo lievitare notevolmente i costi aziendali”.  Circa il 60% delle produzioni è destinato al mercato estero sia verso l’Europa (Germania, Francia, Regno Unito) che verso gli altri Paesi (USA, Giappone, Australia), con un valore dell’export pari a 1,7 miliardi di euro. Molto positivi i risultati delle esportazioni del I semestre 2019 (dati ISTAT) con un +6% in volume ed un +9% in valore.
Per aumentare e consolidare le vendite oltre confine l’Associazione sta portando avanti due progetti di promozione finanziati dall’Unione Europea,  pari a 6 milioni di euro per il triennio 2019/21, uno rivolto al mercato statunitense e l’altro a quello asiatico, in particolare Giappone, Corea del Sud e Cina.

 

 

 

 

 

 

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