Economia

L’India ha bloccato l’export di grano

A sorpresa l’India ha bloccato l’export di ogni tipo di grano con effetto immediato. La decisione è stata resa nota a 24 ore dalla pubblicazione dei dati sull’inflazione annuale, salita all’8,38%, con i prezzi al dettaglio che, nel mese di aprile, hanno toccato il massimo storico da otto anni.

L’India è il secondo maggiore produttore mondiale di grano, dopo la Cina. Lo scorso anno ha prodotto 111 milioni di tonnellate di grano: 104 sono servite per il consumo interno, 7 sono state esportate.

Dopo le decisioni prese già da altre nazioni, è arrivata anche quella dell’India, in risposta a un aumento dei prezzi globali del grano che ha messo a rischio la sicurezza alimentare dell’India e dei paesi vicini e vulnerabili. Il Paese consuma la maggior parte del grano che produce, ma si era prefissata l’obiettivo di esportare 10 milioni di tonnellate di grano nel 2022-23. Gran parte di questo sarebbe andato ad altre Nazioni in via di sviluppo come Indonesia, Filippine e Thailandia. L’idea del governo indiano dice i una nota del ministero Agricoltura è “quella di impedire che il grano vada in modo irregolare in Paesi in cui potrebbe essere semplicemente accumulato o non soddisfare le esigenze alimentari di Paesi vulnerabili”.
“La decisione di bloccare l’export del grano non è definitiva e può essere rivista”: lo ha dichiarato BVR Subrahmanyam, sottosegretario al Commercio del governo indiano, il sottosegretario ha aggiunto che la decisione è “solo una correzione, non un cambio di linea rispetto ai precedenti orientamenti del governo indiano, e che non intende creare problemi ai mercati”. 

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