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 L’Abruzzo si racconta attraverso i suoi vini

Come si posiziona l’Abruzzo nel percepito dei consumatori di vino su mercati fondamentalicome Italia, Germania e Stati Uniti? Qual è l’approccio che i consumatori hanno nei confronti delMontepulciano d’Abruzzo, vitigno principe della regione? Quanto è importante il legame con ilterritorio nella scelta del vino? Questi i temi affrontati dall’Osservatorio Permanente, a cura diWine Monitor Nomisma, voluto dal Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo che da anni è impegnatonella valorizzazione e nella comunicazione delle denominazioni di origine controllata delterritorio regionale.

In Italia il 65% è stato in Abruzzo almeno una volta e le top of mind della regione sono collegatesoprattutto al cibo (“arrosticini”, “buon cibo” sono le prime parole che il consumatore di vinoindica quando pensa all’Abruzzo), seguono a poca distanza temi legati al territorio (“mare”, “montagne” …). Tra i principali punti di forza/attrazione della regione secondo gli italianitroviamo parchi/riserve naturali e borghi/città d’arte (20%), seguiti da colline/montagne (17%), gastronomia e mare (entrambe al 13%). Il vino occupa il sesto posto con il 7% delle citazioni.

Il 56% degli intervistati in Germania conosce la regione, anche se solo il 7% ci è stato almeno unavolta negli ultimi 5 anni e si posiziona al decimo posto tra le regioni che producono i migliorivini. In USA la quota di chi conosce la regione è più bassa (25%) mentre gli altri valori sonoperfettamente allineati a quelli della Germania. Per questo occorre continuare ad investire alivello nazionale e internazionale. Più in generale qual è il ruolo dell’origine territoriale nellescelte di consumo di vino? È diversa in ciascuno dei tre mercati analizzati: è fondamentale inItalia e in Germania, dove rispettivamente il 30% e il 28% dei consumatori sceglie il vino proprioin base alla provenienza (questa percentuale scende invece al 17% in USA). La notorietà delMontepulciano d’Abruzzo è ampia in tutti i paesi analizzati: l’83% dei consumatori di vino inItalia conosce la denominazione (il 43% lo cita spontaneamente nelle risposte aperte nelmomento in cui deve indicare liberamente il nome di un vino abruzzese); il 45% in Germania e il24% negli USA.

La consumer base del Montepulciano d’Abruzzo conta oltre 18 milioni di consumatori in Italia(corrispondenti al 55% dei consumatori di vino), 6 milioni in Germania (18%) e 3 milioni tra NewYork, Texas e California (10%). E’ il primo vino del Centro Sud Italia conosciuto e/o consumato sianegli Stati uniti che in Germania. In Italia segnaliamo che seguono, con delle buone percentuali, anche il Trebbiano d’Abruzzo e la Passerina. Il Montepulciano d’Abruzzo viene percepito comeun vino “tradizionale/classico” ma anche come prodotto che è “espressione dell’eccellenzaitaliana”, sono questi i primi due attributi indicati dai consumatori di tutti e tre i paesi analizzati. Negli Stati Uniti e in Germania è il 4° tra i vini rossi italiani citati spontaneamente dagliintervistati.

Diversi sono i canali di consumo del Montepulciano in base al mercato analizzato: in Italia ilconsumo è prevalentemente domestico (43% degli user lo consuma soprattutto in casa e diquesti il 68% durante i pasti). Tra chi lo consuma fuori casa, la bottiglia è il formato prevalente (il70% lo ordina abitualmente, contro un 30% di chi preferisce il by the glass). In Germania, seppurnel complesso i consumi domestici siano prevalenti, non c’è preponderanza di un canalesull’altro ma l’occasione più gettonata è quella del dopo cena, fuori dai pasti. Negli Stati Uniti ilMontepulciano d’Abruzzo viene invece consumato prevalentemente fuori casa: 1 su 4 lo bevesoprattutto al ristorante, l’occasione dei pasti, infatti, è la prevalente ( 36% degli intervistati).

La scelta d’acquisto del Montepulciano d’Abruzzo è molto influenzata dai consigli delsommelier/negoziante, soprattutto in Italia dove si attesta al 27% la quota di chi scegliesoprattutto in base al suggerimento (22% Germania e 19% negli USA). All’estero il primo criteriodi scelta è invece la notorietà del brand: 26% in Germania e 25% in USA. In Italia la specificaorigine territoriale è conosciuta dal 46% dei consumatori di vino, ma la quota cresce fino al 57% tra i consumatori di Montepulciano d’Abruzzo.

Tedeschi e americani concordano sugli attributi distintivi che possono far crescere notorietà econsumi del Montepulciano nei rispettivi mercati: l’origine italiana e il fatto che sia un vino rossosono i principali punti di forza del Montepulciano (indicati da circa il 20% rispettivamente inciascun mercato). Seguono il concetto di storia/tradizione negli Stati uniti (17%) e il fatto che siaprodotto con uve di Montepulciano in Germania (15%).

Le degustazioni nei punti vendita o presso i ristoranti rappresentano il principale fattorepropulsivo per far avvicinare tedeschi e americani ai vini abruzzesi (complessivamente il 39% inGermania e il 43% in USA indica questi come canali privilegiati per la conoscenza di questi vini). In Italia il viaggio eno-gastronomico è invece sicuramente il mezzo migliore per scoprire laregione e il suo patrimonio enologico.

E’ stato inoltre effettuato un particolare focus sulle winelist nel mercato USA con l’obiettivo diindagare il posizionamento dei vini abruzzesi nel canale on-trade di New York e San Francisconel 2019. L’analisi tiene conto di 350 ristoranti a New York e 150 a San Francisco. Interessante ildato relativo al prezzo: oltre il 50% dei vini abruzzesi presenti in lista (705 referenze di viniabruzzesi in 184 ristoranti soprattutto con cucina tipica italiana) sono venduti a più di 130 $ e diquesti il 30% è sopra ai 300 $. Montepulciano e Trebbiano d’Abruzzo sono le principali referenze.

La ricerca conferma quindi che il Montepulciano d’Abruzzo riscuote sempre più successo anchenei consumatori di vino e può essere la chiave di volta per far crescere le potenzialità dellaproposta enologica abruzzese in Italia e nei mercati esteri di riferimento.

“Tante sono le potenzialità dell’Abruzzo come regione vocata alla viticoltura che vanno ancoraesplorate ed esaltate _ spiega il Presidente del Consorzio, Valentino Di Campli – la sfida dellanostra realtà consortile è quella di sostenere le Aziende facendo sempre più sistema persupportare e diffondere a livello nazionale e internazionale il consumo dei vini abruzzesi e, inparticolare, della Denominazione per eccellenza, il Montepulciano d’Abruzzo che nascono su unterritorio unico e sostenibile, collocato tra il mare e la montagna, che merita di essereraccontato. Lavoriamo per migliorarne inoltre il posizionamento, facendo appunto leva sulbinomio vino e territorio d’origine. La vitivinicoltura oggi è senza dubbio il comparto piùimportante nell’ambito della produzione agricola regionale e il Montepulciano conferma diessere un volano fondamentale per la crescita del settore”.

 

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IL CONSORZIO TUTELA VINI D’ABRUZZO

Organismo di carattere associativo senza scopo di lucro, il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo èstato istituito nel 2003 con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MiPAF) persvolgere funzioni di tutela, valorizzazione e di cura generale degli interessi connessi alledenominazioni da esso tutelate. Sovrintende all’adempimento della disciplina regolamentaredelle denominazioni, alla formulazione di eventuali proposte di aggiornamento della stessa, ecoordina il lavoro delle categorie produttive del settore ai fini della valorizzazione delle singoledenominazioni.

Il Consorzio tutela i seguenti vini a Denominazione di Origine Controllata: Montepulcianod’Abruzzo Doc,Trebbiano d’Abruzzo Doc, Cerasuolo d’Abruzzo Doc, Abruzzo Doc, VillamagnaDoc. Tutela inoltre anche i vini a Indicazione Geografica Tipica: Colline Pescaresi Igt, CollineTeatine Igt, Colline Frentane Igt, Colli del Sangro Igt, Del Vastese o Histonium Igt, Terre di ChietiIgt, Terre Aquilane o Terre de L’Aquila Igt.

 

 

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