Zootecnia

Indici Crefis di redditività dell’allevamento dei suini

In giugno la redditività degli allevatori italiani è diminuita, su base congiunturale, per tutte le tipologie di allevamento considerate.

Nell’ultimo mese la redditività degli allevatori impegnati nel ciclo chiuso è ulteriormente scesa su base congiuntura- le (-3,8%), confermandosi comunque ampiamente al di sopra dei livelli fatti segnare nello stesso periodo dello scorso anno (+16,6%). La diminuzione dei prezzi dei suini da macello pesanti (output di questa fase) e la ripresa dei prezzi di al- cune materie prime per l’alimentazione suina (in particolare mais e soia) hanno portato a questa riduzione della redditività.

In giugno un calo congiunturale ha interessato anche la redditività degli allevatori scesa del -2,8% rispetto a maggio ma più alta del 27,5% nei confronti dello scorso anno. Il rallentamento delle quotazioni dei suini di allevamento di 7 kg (-3,0%) ha portato ad una flessione della redditività di questa fase dell’allevamento suino.

 In diminuzione (-7,3%) anche la redditività degli allevatori impegnati nella fase di svezzamento. Il calo dei prezzi dei suini da allevamento di 40 kg ed il contemporaneo aumento delle quotazioni delle materie prime per l’alimentazione suina, avvenuto negli ultimi mesi e di particolare impatto per questa fase considerato il breve ciclo produttivo, hanno portato alla diminuzione della redditività. Negativa anche la variazione tendenziale pari al -8,6%.

Un peggioramento (-4,1% rispetto a maggio) ha interessato anche la redditività degli allevatori impegnati nella fase di ingrasso, a causa del già citato calo di prezzo dei suini da macello pesanti e della ripresa delle quotazioni delle materie prime per l’alimentazione. Negativa anche la variazione tendenziale, pari al -0,9%.

 In maggio (ultimo mese disponibile) la redditività degli allevatori europei è cresciuta del +2,4% su base congiuntura- le e del +22,2% in termini tendenziali (ovvero rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Tale andamento è dovuto soprattutto al rialzo dei prezzi dei suini da macello, cresciuti del +0,3% rispetto al mese precedente.

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