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Il settore agricolo ucraino è stato duramente colpito dall’invasione russa

Dopo più di 1800 giorni di guerra in Ucraina quali sono le prospettive per la ricostruzione, in parte già in atto? Quale ruolo potranno giocare le aziende italiane in questa partita? Se ne discute dal 24 al 26 ottobre durante il forum internazionale on line Reconstruction of Ukraine, organizzato da Camera di Commercio Italiana per l’Ucraina e FederCamere, con la partecipazione delle massime rappresentanze delle istituzioni italiane, ucraine ed europee.

Il settore agricolo ucraino è stato duramente colpito dall’invasione russa e sono molte le forze da mettere in campo per far ripartite il comparto. Collegandosi on line le aziende e istituzioni italiane e ucraine avranno la possibilità di aprire un dialogo fra loro e con le istituzioni nonché di conoscere e approfondire concretamente i progetti per la ricostruzione e le opportunità di scambio e internazionalizzazione.

In occasione del forum abbiamo cercato di raccogliere dal Governo Ucriano, dall’Università di Kyev, dai differenti ministeri, alcuni dati che possano contribuire a descrivere la complicata situazione attuale e a tracciare un possibile scenario di breve, medio e lungo periodo delle opportunità che si creeranno per le aziende italiane. Eccone alcuni:

All’inizio del conflitto in Ucraina erano 13 milioni, su un totale di poco meno di 44 milioni, le persone che vivevano di produzione agricola. Secondo una recente valutazione della Kyiv school of economy, i danni diretti al settore agricolo ucraino ammontano a oltre 6,14 miliardi di euro, mentre le perdite complessive per il settore solo nel 2022 sono arrivate a più di 36,9 miliardi di euro.

Dieci regioni su 20 del Paese sono state occupate o hanno avuto ostilità sul loro territorio, con un impatto del 42% sulla produzione commerciale di latte e un conseguente calo del 13% delle mandrie di mucche, che si prevede possano diminuire ulteriormente fino al 10%.

Anche l’allevamento di suini e pollame è stato pesantemente colpito. La popolazione di suini ha raggiunto numeri da record – una diminuzione di 5 milioni di unità rispetto al 2022 – mentre il settore del pollame ha dovuto lottare contro le interruzioni di corrente e le ostilità, che hanno provocato un calo nella produzione di carne dell’8% e di uova del 35%. 

A complicare ancora di più il lavoro di agricoltori e allevatori sono le mine disseminate per tutta l’Ucraina. Cinque milioni di ettari di terreni coltivabili sono minati, e Ministro delle Politiche Agrarie e Maria Didukh ha chiesto all’Unione Europea di aiutare l’Ucraina a sminarli, permettendo così ai contadini di lavorare senza rischiare la loro vita.  

La logistica rimane un’altra sfida fondamentale, con gli agricoltori ucraini che sottolineano la necessità di un maggiore sostegno per il trasporto e l’esportazione dei prodotti agroalimentari.

L’iniziativa delle corsie di solidarietà dell’Ue finora ha garantito la sicurezza alimentare, ma dal febbraio 2023 l’Ucraina sta affrontando sempre più problemi ai confini con la Polonia, i cui agricoltori hanno lamentato una penalizzazione proprio a causa dei corridoi preferenziali per i prodotti ucraini. 

Quali saranno le priorità d’intervento?

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