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Geopolitica e commodity al centro del Think Tank FederUnacoma

I drammatici sviluppi della guerra in Ucraina stanno stravolgendo gli assetti geopolitici ed economici che si erano consolidati nei passati decenni. Questo uno dei principali temi del Think Tank FederUnacoma, che si è tenuto nella suggestiva cornice dello Stadio Dall’Ara di Bologna. Russia e Ucraina, che in termini di PIL hanno un peso relativo sull’economia mondiale (2% secondo l’OCSE), rivestono tuttavia un’importanza strategica per la fornitura di materie prime energetiche, industriali, agricole. La Federazione russa è il secondo produttore mondiale di gas naturale dopo gli Stati Uniti e ha una posizione di leadership anche nel settore petrolifero dove figura tra i primi tre produttori al mondo. La Russia inoltre è il primo fornitore di fertilizzanti e di palladio (40% del totale mondiale) e risulta essere, insieme con l’Ucraina, un importante produttore di gas nobili quali argo e neon, utilizzati dall’industria dei semiconduttori. Ed è proprio per la centralità di questi due Paesi nella geografia delle commodity che le conseguenze economiche della crisi in Europa orientale si stanno facendo sentire a livello globale, soprattutto in quelle economie che dipendono maggiormente dalle importazioni russe e ucraine. L’emergenza è particolarmente acuta in Europa che, come indica un report pubblicato lo scorso 16 marzo dalla società Pricepedia, importa dalla Russia una quota significativa di alluminio (5,5% del fabbisogno complessivo), rame (5,8%), nichel (15,3%) e acciaio (7% contando anche le forniture ucraine). Nel settore dell’energia, come noto, tale dipendenza è ancora più evidente, giacché le importazioni di gas naturale dal territorio russo superano il 35% del totale importato.

La crisi geopolitica e le sanzioni imposte alla Federazione russa hanno accentuato quei fattori di instabilità – pressioni inflattive, interruzioni delle supply chain, movimenti speculativi, difficoltà negli approvvigionamenti – che già prima del conflitto avevano determinato vertiginosi rincari nei prezzi delle materie prime.

L’emergenza colpisce l’industria meccanica in generale e l’industria agromeccanica in particolare. Oggi, dopo il forte incremento registrato nel 2021 – con un fatturato stimato  in crescita di  2,2 miliardi sul 2020, per un totale di quasi  14 miliardi  – la meccanica agricola italiana rischia di vedere compromesso il mantenimento della capacità e dei livelli produttivi, proprio in una fase congiunturale nella quale è chiamata a svolgere un ruolo ancora strategico. Il conflitto tra Ucraina e Russia, che figurano tra i principali produttori mondiali di cereali, sta infatti aumentando l’insicurezza alimentare globale. Il blocco delle esportazioni cerealicole deciso dalla Federazione russa fino al prossimo 1° luglio, e le incognite relative alla ripresa delle attività agricole in Ucraina, creano un deficit di offerta, al quale si aggiunge un probabile aumento dei costi di produzione agricola a causa della minore reperibilità di fertilizzanti e dell’incremento del prezzo dell’energia. In questo scenario la meccanica agricola può dunque fornire un contributo di assoluto rilievo per prevenire quella che alcuni analisti prefigurano come una crisi alimentare mondiale, anche se occorrerà valutare quali capacità di investimento avrà il settore primario a fronte dell’aumento dei costi di produzione. Per questo è necessario che il settore venga supportato attraverso misure specifiche finalizzate a gestire e a compensare le tensioni sul mercato delle materie prime.

Su questi dati si sviluppa dunque la quarta edizione del Think Tank FederUnacoma, Forum organizzato con cadenza annuale dall’associazione italiana dei costruttori di macchine agricole su argomenti di particolare rilievo per il settore agromeccanico. L’incontro, intitolato “Meccanica agricola: le nuove sfide. Il contesto geopolitico, emergenza materie prime e rotte commerciali”, vede la partecipazione delle aziende associate alla Federazione. L’inizio dei lavori è fissato alle 10.30 con una sessione plenaria aperta dalla relazione introduttiva del presidente di FederUnacoma, Alessandro Malavolti. A seguire, l’analista geopolitico Dario Fabbri, che è anche curatore della mensile “Scenari”, si soffermerà sui grandi cambiamenti che stanno attraversando lo scacchiere internazionale. L’incontro prosegue nel pomeriggio con cinque tavoli tecnici. Dalla bolletta energetica all’emergenza materiali, dai nuovi prodotti e nuovi materiali alla transizione ecologica, fino a cambiamenti climatici, ciascuno di questi incontri tematici è dedicato a uno specifico argomento di interesse per l’industria della meccanica agricola italiana.

 

 

                            

 

 

 

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