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Appello di Assalzoo alla GDO per promuovere la vendita di prodotti italiani

 L’agroalimentare è stato uno dei settori che, sin dall’inizio dell’emergenza legata alla diffusione del coronavirus, ha continuato l’attività assicurando l’approvvigionamento alimentare al nostro Paese. Questo non ha però risparmiato il settore dalla crisi a causa delle pesanti restrizioni: i disagi maggiori sono arrivati dalla chiusura di bar, ristoranti, pizzerie, mense, ed in generale di tutte le attività del circuito Horeca con un vero e proprio crollo dei consumi fino a un meno 30%, cui si aggiunge la forte contrazione dell’export per analoghe misure adottate anche all’estero.

Il contraccolpo di questo stop è stato avvertito in modo notevole anche dalle filiere zootecniche. I comparti al momento più colpiti sono quello della carne suina, in crisi per il crollo della domanda soprattutto di prosciutti DOP, il settore latte, con la forte contrazione della domanda di latte fresco e latticini, il settore della carne bovina che vede difficoltà forti, con riferimento a molti tagli freschi, a cominciare da quelli più pregiati e una forte diminuzione del consumo di carne di vitello, e per finire al settore del pesce fresco, anch’esso in caduta libera. Tutti prodotti per i quali l’Horeca e l’export rappresentano una quota rilevante della domanda oggi senza sbocco.

A ciò deve aggiungersi anche il cambiamento significativo della domanda dei consumatori che si è riorientata verso prodotti con una shelf life più lunga, che ha contribuito alla riduzione della domanda di prodotti alimentari italiani, rischiando di mettere in ginocchio gli agricoltori e gli allevatori italiani e tutta la filiera che, responsabilmente, non hanno mai smesso di lavorare in questo periodo di grave emergenza.

Un vero e proprio paradosso, se si considera che il nostro Paese di regola non è autosufficiente per il fabbisogno interno di latte, carni e pesce e che, in situazioni normali, si è costretti ad importare notevoli quote di questi prodotti dall’estero per soddisfare la domanda interna e che oggi invece, a causa del riorientamento dei consumi, si sta mettendo in grave crisi le produzioni nazionali.

In attesa, pertanto, della ripartenza dei canali Horeca ed auspicando il ritorno a una, seppur, lenta normalità, allo stato attuale i punti vendita al dettaglio rappresentano l’unico canale di sbocco della produzione agro-zootecnico-alimentare di origine italiana. Per questo motivo ASSALZOO, l’Associazione nazionale tra i Produttori di alimenti zootecnici, si rivolge alle catene della Grande Distribuzione Organizzata affinché lancino iniziative specifiche per promuovere e sostenere l’acquisto di prodotti lattiero-caseari e di carni e loro derivati 100% italiani.

L’emergenza ha modificato la fisionomia dei consumi, con il consolidarsi di nuove tendenze di acquisto. I supermercati e i piccoli esercizi di prossimità, anche con il potenziamento dei nuovi canali distributivi come le consegne a domicilio e l’e-commerce, hanno un ruolo di primo piano per i consumi alimentari. Per questo è fondamentale che sostengano la produzione agroalimentare, soprattutto di quelle filiere più indebolite dalla crisi.

Per questa ragione Assalzoo, da sempre al fianco e in difesa della filiera agroalimentare italiana, si rivolge alla Grande Distribuzione Organizzata e in generale a tutta la distribuzione, perché i punti vendita sposino questa visione con iniziative di promozione dei prodotti italiani. Campagne come quelle già avviate da alcuni gruppi vanno nella giusta direzione: favorire il consumo di prodotti che parlino italiano, che siano espressione della qualità, del territorio, della tradizione e del gusto italiano.

In questo modo sarà possibile tutti insieme superare la grave crisi che stiamo vivendo e continuare a garantire il futuro delle imprese agroalimentari del nostro Paese e che sono un’eccellenza e un traino dell’intera manifattura italiana e dell’economia nazionale.

 

 

Assalzoo, l’Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici, rappresenta l’industria mangimistica italiana con un fatturato di oltre 7 miliardi di euro, circa 7.500 addetti, escluso l’indotto, e una produzione che supera i 14 milioni di tonnellate.

 

 

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