Mercati

Commercio estero di suini e carni suine

Dai dati CREFIS, Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole si evince che nel periodo gennaio-febbraio 2021 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale pari a -25,2 milioni di euro, dato in miglioramento di quasi 162 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie al forte calo delle importazioni del comparto.

Le esportazioni hanno raggiunto i 286,2 milioni di euro nei primi due mesi dell’anno, valore che ha registrato undecremento del -2,4% in termini tendenziali e a cui è corrisposto un quantitativo di 53 mila tonnellate (+5,6%); in flessione, inoltre, il valore medio unitario delle spedizioni nazionali (-7,6%). I prosciutti crudi disossati si confermano il prodotto maggiormente esportato grazie ad un valore di 107,5 milioni di euro, il quale è però risultato in calo del -1,7% rispetto al periodo gennaio-febbraio 2020; una flessione ha caratterizzato anche il corrispettivo volume (-3,1%), che è stato pari a 8,9 mila tonnellate, mentre il relativo valore medio unitario è salito del +1,4% e resta uno dei più elevati tra quelli dei prodotti considerati (12,08 euro/kg). Altre voci merceologiche di rilievo sono le “salsicce e salami stagionati” (56,9 milioni di euro) e le “mortadelle, wurstel, cotechini e altri salami cotti” (24,5 milio- ni di euro), prodotti che hanno avuto un andamento opposto rispetto all’anno precedente (+6,9% e -4,7% in valore, rispettivamente). Significativo anche l’export dei prosciutti cotti (quasi 22 milioni di euro nei primi due mesi del 2021), che è però diminuito del -5,8% rispetto all’anno precedente.

 I principali paesi di destinazione delle spedizioni nazionali sono stati Germania (51,3 milioni di euro) e Francia (43,7 milioni di euro), seguiti da Regno Unito (21,3 milioni di euro) e Stati Uniti (20,4 milioni di euro). Il confronto tendenziale ha evidenziato un calo dell’export verso la maggior parte dei mercati considerati; in particolare, si segnalano le variazioni di Francia (-14,8% in valore), Regno Unito (-16,4%) e Stati Uniti (-1,7%). In rialzo, invece, la Germania (+0,9%), così come prosegue la crescita a tre cifre della Cina (+243,1%).

Dal lato delle importazioni, nel periodo gennaio – febbraio queste sono state pari a 311,4 milioni di euro, per una flessione del -35,2% in termini tendenziali e corrispondenti ad un volume di 175 mila tonnellate (-8,6%). Le cosce suine fresche, il prodotto maggiormente acquistato dall’Italia all’estero, hanno raggiunto un valore di 140,3 milioni di euro, per un decremento del -33,0% rispetto allo stesso periodo del 2020; andamento negativo anche per il quantitativo importato (- 5,1%), il quale si è fermato a 90 mila tonnellate, e per il relativo valore medio unitario (-29,3%).

 La quasi totalità degli acquisti nazionali è avvenuta sul mercato comunitario, con la Germania che ha rappresentato quasi il 40% delle importazioni italiane in valore con un dato di quasi 118 milioni di euro. Seguono, nettamente ad un livello inferiore, la Danimarca (47,2 milioni di euro) e i Paesi Bassi (44,3 milioni di euro), mentre la Spagna scende in quarta posizione (37,7 milioni di euro). In termini tendenziali, la totalità dei paesi si è mostrata in diminuzione rispetto ai primi due mesi del 2020, tra cui Germania (- 21,4% in valore), Spagna (-62,1%) e Paesi Bassi (-40,2%).

 Per quanto riguarda l’acquisto all’estero di suini vivi, nel periodo gennaio – febbraio esso è stato pari a 165 mila capi, numero che conferma il trend in diminuzione rispetto all’anno precedente (- 16,8%). I suinetti restano l’unica categoria di animali, tra quelle considerate, a mostrare un andamento tendenziale positivo (+10,3%) e costituendo oltre la metà dei capi importati.

Considerando il solo mese di febbraio 2021, il saldo finale del commercio este- ro dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi è risultato negativo e pari a -17,1 milioni di euro, dato in peggioramento rispetto al mese precedente (-8,9 milioni di euro) ma in netto miglioramento rispetto a febbraio dello scorso anno (+66,3 milioni di euro).

Le esportazioni mensili sono risultate pari a 148,5 milioni di euro, valore in aumento in termini tendenziali (+0,3%) e a cui è corrisposto un volume inviato all’estero di 28 mila tonnellate (+9,2%); in calo il relativo valore medio unitario (- 8,2%). Le importazioni sono, invece, state caratterizzate da un volume di oltre 91 mila tonnellate (-1,6% su base annua) e per un valore corrispondente di 165,6 milioni di euro (-28,4%); in netto ribasso il relativo valore medio unitario (-27,3%).

 

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