EconomiaNEWSPolitiche agricole

Accordo Ue-Mercosur, negoziati a stretta finale

 

 

Dopo 20 anni di negoziati più volte sospesi e riavviati, le trattative tra Ue e Paesi dell’America latina  sembrano essere arrivati alla stretta finale. La complicata partita per i vertici della Commissione europea comincia con l’incontro con i ministri degli esteri di Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay. L’obiettivo è superare gli ultimi ostacoli per un accordo di libero scambio tra Ue e blocco commerciale del Mercosur.

L’Europa, oltre le opportunità che l’accordo aprirebbe nel settore servizi e appalti pubblici, vuole diversificare gli sbocchi all’export per l’industria dell’auto, ma anche vini e formaggi, mettendole al riparo dalle continue minacce di dazi da parte Usa.

Ci si attende che l’Ue faccia concessioni limitate rispetto ai consumi europei su settori che comunque sono in una fase difficile, come carni bovine, pollame, zucchero e riso. Ma che in cambio ottenga aperture su vini e prodotti agricoli trasformati tra cui i lattiero-caseari. E poi c’è la tutela delle Dop e Igp, con un pugno di prodotti (sugli oltre 350 totali), su cui l’Ue chiede protezione, che sono ancora controversi. Come per esempio il Prosecco, che in Brasile è registrato come varietà di uva. In effetti per l’accordo non sono tutte rose. Per Unaitalia ci sono concessioni eccessive al Brasile primo produttore mondiale di uova e polli. L’Unione italiana vini lamenta la mancata riduzione delle barriere tariffarie e l’assenza di protezioni per le indicazioni geografiche a rischio come il Prosecco. Nella fase conclusiva del negoziato più complesso, l’associazione delle imprese del vino insiste sull’urgenza di ottenere un accordo che possa portare vantaggi concreti e immediati. 
  Per Unaitalia (Unione Nazionale Filiere Agroalimentari delle Carni e delle Uova) “L’accordo tra Ue e Mercosur penalizzerà fortemente l’intero settore avicolo europeo, mettendo rischio oltre 60mila di posti di lavoro in Italia. L’aumento di quotedi import di carne avicola a dazio zero che saranno concesse ai Paesi del Sud America, a partire dal Brasile, primo esportatore al mondo, avrà forti ripercussioni anche sui consumatori, che subiranno una drastica riduzione delle garanzie sull’origine e sulla qualità della carne. Tra i vari comparti penalizzati dall’accordo quelloavicolo, che oggi è 100% made in Italy, rischia di essere la vera vittima sacrificale: il Brasile esporta già quasi 500mila tonnellate di carne di pollame in Europa ogni anno. Lamaggior parte di questa carne viene importata surgelata ed è utilizzata per la realizzazione di prodotti elaborati nei quali non è obbligatoria l’indicazione dell’origine. Quindi i consumatori non sapranno che stanno consumando carne di pollame prodotta in condizioni meno rigorose di quella italiana”.

Per l’Unione Italiana Vinisiccome il Mercosur propone un’eliminazione delle barriere tariffarie dopo 15 anni dall’entrata in vigore dell’accordo “ Tale proposta è inaccettabile. In questo modo, il vino italiano non trarrebbe alcun beneficio a breve e medio termine dalla conclusione dell’accordo e i vini argentini e cileni continuerebbero a rafforzare le loro quote di mercato in Brasile. Per questo Unione Italiana Vini ritiene indispensabile che, mediante l’approvazione dell’accordo, in via prioritaria, l’Unione Europea ottenga un’eliminazione completa dei dazi sul vino fin dall’entrata in vigore del trattato. Il vino non può mancare questa opportunità”.

 

 

 

 

 

Condividi