Filiere

Insediato il tavolo della filiera della canapa industriale

 
Si è svolta la prima riunione del tavolo di filiera interministeriale della canapa industriale, che ha coinvolto i dicasteri di Politiche agricole, Interno, Giustizia, Sviluppo economico, e poi Agenzia delle dogane, Arma dei carabinieri, Crea, Ismea, Agea e tutti gli attori del comparto.

Lavorare su un piano di settore che possa incentivare la produzione, sostenendo la ricerca e l’innovazione tecnologica nonché rafforzando le politiche di filiera sono gli obiettivi del tavolo.

“c’è l’occasione di dare nuove prospettive ad una filiera agroindustriale fondamentale come quella della canapa, attraverso un piano di settore articolato e condiviso” ha sottolineato Confagricoltura, la quale dal tavolo attende proposte e impegni condivisi ed efficaci, a partire dai finanziamenti previsti dal fondo per la tutela ed il rilancio delle filiere agricole cosiddette minori (tra cui la canapa), che ha una dotazione complessiva, per il 2021, di 10 milioni di euro . “sarà pure importante. – ha concluso Confagricoltura – la possibilità di accedere alle ulteriori risorse del recovery fund per un settore che necessita di investimenti in ricerca e sviluppo e in filiere strutturate.l’italia che oggi conta 4 mila ettari investiti, può ambire ad essere, così come avveniva un secolo fa, uno dei principali produttori a livello mondiale e non solo di fibre”.

“Uscire dalla giungla di norme e controlli e dare una uniformità di applicazione della legge a livello nazionale al di fuori di singole interpretazioni a livello locale” afferma la Coldiretti.

In italia i terreni coltivati a canapa nel giro di cinque anni sono aumentati di dieci volte superando i 4000 ettari da nord a sud della penisola, dal Piemonte alla Puglia, dal Veneto alla Basilicata, ma anche in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna. fino agli anni ‘40 la canapa era più che familiare in Italia, tanto che il belpaese con quasi 100mila ettari era il secondo maggior produttore al mondo dietro soltanto all’unione sovietica, poi il declino per la progressiva industrializzazione e l’avvento del “boom economico” che ha imposto sul mercato le fibre sintetiche, ma anche dalla campagna internazionale contro gli stupefacenti che ha gettato un ombra su questa pianta.

“La canapa sta vivendo oggi una seconda giovinezza – sottolinea la Coldiretti – con un vero e proprio boom su più fronti dall’alimentare alla medicina. in commercio si trovano dai biscotti e dai taralli al pane, dalla farina di all’olio, ma c’è anche chi la usa per produrre ricotta, tofu e una gustosa bevanda vegana, oltre che la birra. dalla canapa si ricavano inoltre oli usati per la cosmetica, resine e tessuti naturali ottimi sia per l’abbigliamento, poiché tengono fresco d’estate e caldo d’inverno, sia per l’arredamento, grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra.
“E’ un segnale concreto e tangibile di attenzione da parte del governo a un comparto di fondamentale importanza per la bioeconomia, con positivi e significativi risvolti in termini di integrazione e diversificazione del reddito” ha  sottolineato la Copagri. “parliamo, infatti – dice – di una coltura che vanta una tradizione secolare nel nostro paese, il quale fino alla metà del novecento era il maggior produttore comunitario e il secondo a livello mondiale di canapa, e che al momento conta circa quattromila ettari coltivati, cifra che nell’ue è inferiore solo alla superficie coltivata della francia, con quasi diciottomila ettari”, fa notare la confederazione, ricordando che “nei fiori di canapa sono presenti elementi non stupefacenti di notevole rilevanza per i nuovi mercati della bioeconomia, quali le produzioni alimentari, la nutraceutica, la biocosmetica, la bioedilizia, le bioplastiche e il biotessile”.
“Poniamo le basi per rilanciare e sostenere le produzioni nazionali di canapa, una pianta nelle cui potenzialità crediamo molto – ha dichiarato il sottosegretario alle politiche agricole, Giuseppe l’Abbate – auspicando un confronto attivo e proficuo con i protagonisti della filiera, ci poniamo l’obiettivo di approvare un piano di sviluppo del settore affinché si evidenzino i fabbisogni e le necessità del comparto, così da intervenire con finanziamenti adeguati in grado di farne crescere la produzione vista la molteplicità di finalità di utilizzo di questa pianta”.

 

 

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