Politiche agricole

Riforma della Pac è rinviata al 31 dicembre 2022

La Commissione agricoltura del Parlamento europeo ha deciso di rinviare di due anni la riforma della Politica agricola comune, ossia al 31 dicembre 2022, di prorogare i fondi europei attuali evitando tagli inaccettabili sul budget Pac, di rafforzare gli strumenti per far fronte ai rischi aziendali e alle crisi di mercato, come quella generata dall’emergenza del coronavirus.

Le nuove regole approvate martedì  in Commissione all’unanimità con 48 voti a favore garantiscono il mantenimento dei pagamenti agli agricoltori e beneficiari dello sviluppo rurale e fornisce prevedibilità e stabilità per il settore.

“Abbiamo mantenuto l’impegno preso nei confronti dei nostri produttori – afferma Paolo De Castro, coordinatore del gruppo S&D – la Commissione agricoltura del Parlamento europeo ha deciso di rinviare di due anni la riforma della Politica agricola comune, ossia al 31 dicembre 2022, di prorogare i fondi europei attuali evitando tagli inaccettabili sul budget Pac, di rafforzare gli strumenti per far fronte ai rischi aziendali e alle crisi di mercato, come quella generata dall’emergenza del coronavirus. È una vittoria di cui andiamo fieri come Gruppo S&D coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo -. Dopo oltre 200 votazioni diamo il via libera ai regolamenti transitori per estendere di due anni l’attuale Pac e non di un solo anno come proponeva l’Esecutivo Ue”. 

La durata del periodo transitorio, che inizia il primo gennaio 2021, dovrebbe essere di default di un anno, affermano i deputati, approvando così, in linea di principio, la proposta della Commissione. Ma hanno insistito sull’introduzione di un meccanismo flessibile per prolungare questo periodo di un altro anno, che sarà attivato automaticamente a meno che il futuro bilancio a lungo termine (QFP) dell’UE e la politica agricola dell’UE siano concordati e approvati entro il 30 ottobre.

“Il nostro testo rappresenterà la base su cui avviare i negoziati inter-istituzionali con l’Esecutivo e i Ministri agricoli Ue, con l’obiettivo di un accordo sul testo entro la scadenza della presidenza di turno croata, il 30 giugno. Grazie al regolamento transitorio – prosegue De Castro – disponiamo di un maggiore margine temporale  per  correggere gli elementi di contrasto già individuati nella proposta di riforma della Pac presentata dalla passata Commissione europea. E in primo luogo il tentativo di ri-nazionalizzazione della Pac lasciando agli Stati membri, come indica la proposta, la decisione di declinare le risorse ai propri agricoltori, sottraendo il ruolo essenziale svolto dalle Regioni. Intanto manteniamo gli attuali livelli di finanziamento della Pac, evitando il 4% dei tagli sui pagamenti diretti (sono 144 milioni di euro l’anno) e di oltre il 15% sullo sviluppo rurale (230 milioni l’anno)”. 

Il testo approvato ribadisce l’opposizione del Parlamento a qualsiasi taglio di bilancio relativo alla PAC. I deputati insistono sul fatto che il finanziamento della politica agricola dell’UE-27 debba essere mantenuto a livello 2014-2020 in termini reali. Se la legge transitoria entrerà in vigore prima che venga raggiunto l’accordo sul futuro QFP, i massimali nazionali per i pagamenti diretti, lo sviluppo rurale e il sostegno settoriale nel 2021 e potenzialmente nel 2022 dovrebbero essere basati su quelli previsti nel bilancio 2020 dell’UE.

“La proroga – afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini – delle regole attuali di politica agricola comunitaria (Pac) per altri due anni è necessaria per garantire stabilità e certezza alle imprese agricole ma senza una robusta iniezione di liquidità è a rischio la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari per i cittadini in Europa e con essa uno degli obiettivi fondanti dell’Unione Europea fissato nei Trattati di Roma del 1957. Oggi più che mai la politica agricola europea deve poter disporre di risorse sufficienti per sostenere gli agricoltori e a non dipendere dall’estero per cibo e bevande che – sottolinea la Prandini – sono diventanti un elemento strategico per la ripresa economica dell’UE. Questa proroga consente di dedicare il tempo necessario ad una riforma della PAC nel senso di una politica economica, di investimenti, di innovazione, che garantisca la sostenibilità a lungo termine delle aziende agricole che in questo momento di crisi necessitano di continuità e flessibilità nella concessione dei sostegni al primo pilastro ed allo sviluppo rurale. Ora è necessario lavorare sulla proposta di modifica del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) prevista ad inizio maggio per assicurare un adeguato finanziamento con prospettive di lungo periodo”.

 

 

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