Zootecnia

Indici Crefis di redditività dell’allevamento suini

Nel mese di aprile la redditività della fase di svezzamento  è ulteriormente diminuita, sia in termini congiunturali (ovvero rispetto al mese precedente) che tendenziali (nei confronti dello scorso anno), con variazioni rispettiva- mente del -3,5% e -7,5%. Nonostante nell’ultimo mese si sia verificato un rallentamento dei prezzi delle materie pri- me utilizzate per l’alimentazione suina, le stesse si mantengono comunque su livelli elevati. Tale situazione, unita alla stabili- tà di prezzi dei suini da allevamento di 7 kg, ha portato ad una ulteriore diminuzione della redditività degli allevatori.
Una leggera ripresa della redditività ha, invece, interessato la fase di accrescimento (+0,4% rispetto a marzo). In questo caso, gli allevatori sono stati favoriti dall’aumento di prezzo fatto segnare dai suini da allevamento di 40 kg, cresciuti del +4,2% rispetto al mese precedente, che ha consentito di bilanciare la crescita (seppur più contenuta) per l’acquisto dei suini da allevamento di 7 kg (input di questa fase) sostenuta nel mese precedente e quella per le spese di alimentazione (che ha comunque beneficiato del calo di prezzo verificatosi nell’ultimo mese). Nonostante questa crescita, l’attuale livello di redditività resta ben al di sotto dei livelli fatti registrare lo scorso anno: -24,9%.

Ancora in rialzo la redditività degli allevatori impegnati nella fase di ingrasso , con una variazione congiuntura- le del +6,4% ed una tendenziale del +1,8%. In questo caso, l’aumento dei prezzi dei suini da macello pesanti (+9,3% rispetto a marzo), unito ad un prezzo di acquisto dei suini da allevamento di 40 kg che era diminuito ad inizio del periodo di ingrasso e ad un rallentamento dei prezzi delle materie prime per l’alimentazione, hanno consentito un ulteriore incremento della redditività degli allevato- ri.

In aprile la redditività degli allevatori impegnati nel cosiddetto ciclo chiusoha registrato un nuovo aumento in ter- mini congiunturali (+3,9%), rimanendo comunque più bassa del -7,5% rispetto al livello dello scorso anno. Per questa tipologia di allevamento va ricordato che il periodo di riferimento è decisamente più ampio rispetto alle fasi viste in preceden- za, dato che comprende tutte le fasi dell’allevamento, a partire dalla gestazione della scrofa. Il già citato aumento dei prezzi dei suini da macello pesanti ha consentito di assorbire l’incremento dei prezzi delle materie prime utilizzate per l’alimentazione suina, che sono si diminuite nell’ultimo mese, ma che restano comunque su livelli decisamente elevati se considerato l’intero periodo di riferimento.

Battuta d’arresto per la redditività degli allevatori statunitensi (indice ricalcolato causa sostituzione dei prezzi dei cereali utilizzati per l’alimentazione suina), che fa segnare un -7,6% in termini congiunturali (ovvero rispetto al mese precedente) ed un -15,1% nei confronti dello scorso anno. Il calo di prezzo subito dai suini da macello statunitensi (-0,5% su base mensile), unito all’aumento dei prezzi delle materie prime utilizzate per la loro alimentazione, ha portato ad una perdita di redditività degli allevatori USA.

In marzo (ultimo mese disponibile) la redditività degli allevatori europei è tornata a crescere ed in maniera netta, con una variazione del +20,3% rispetto al mese precedente. Nonostante questa forte crescita, l’attuale valore resta co- munque al di sotto di quello fatto registrare nello stesso periodo dello scorso anno (-11,6%). La forte crescita dei prezzi dei suini da macello europei (+29,5% su base congiunturale) ha più che bilanciato l’aumento dei prezzi delle materie prime utilizzate per la loro alimentazione, con- sentendo una ripresa della redditività a livello mensile.

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