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Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia

Indennizzi, investimenti, ricerca. Sono le parole chiave della rigenerazione olivicola della Puglia che il ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova ha voluto ribadire aprendo l’incontro convocato con istituzioni e associazioni per l’illustrazione del Piano straordinario.

Le misure del Mipaaf, in accordo con il ministero per lo Sviluppo economico e il ministero per il Sud, prevedono 210 milioni di euro, su 300 milioni, per il ripristino della potenzialità produttiva, di cui 115 per interventi compensativi per aziende agricole e frantoi e 40 milioni per reimpianti e riconversioni con varietà di olivo resistenti. Oltre a 20 milioni di euro per la ricerca.  Sono previsti investimenti. “Per rigenerare l’olivicoltura e l’agricoltura servono imprese agricole che investano – ha spiegato il ministro – che possano fare i reimpianti, piantare altre colture, lavorare in ottica di territorio con imprese di trasformazione e commercializzazione. Per questo sono previste misure specifiche. E anche la parte sui contratti di distretto, per favorire la progettazione territoriale. Serve o no riprogettare un territorio dove prima c’era una coltura identitaria e adesso il deserto? Io rispondo sì. E’ necessario capire dove, cosa e quali procedure gli agricoltori devono affrontare per fare il loro mestiere. Ho chiesto al mio ufficio legislativo di lavorare con Beni culturali, Ambiente e Regione per chiarire definitivamente cosa è consentito e cosa no. Abbiamo fatto un protocollo che ha sbloccato i reimpianti di ulivi con le 2 specie resistenti. Credo si debba ripartire dall’ulivo ma che gli agricoltori devono essere liberi di fare impresa, rispettando le norme”.

La ricerca à la vera e propria chiave di volta: “E’ essenziale –  ha concluso il ministro Bellanova – nel dare prospettiva alla rigenerazione agricola. Servono risorse adeguate ma soprattutto dobbiamo trovare un coordinamento. Con un obiettivo chiaro: la ricerca deve aiutare gli agricoltori. Non essere fine a se stessa, non essere scoordinata, non essere in competizione. È indispensabile. Se oggi si può sperare nella tenuta di due specie individuate come resistenti è perché si è fatta ricerca”.

“Se vogliamo cogliere l’opportunità di risanare e rilanciare l’economia pugliese legata alla coltura dell’olivo, le risorse dovrebbero essere assegnate in via esclusiva alle imprese agricole”. E’ questo l’auspicio di Confagricoltura alla luce della presentazione della bozza di decreto ministeriale riguardante il Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, che contiene le indicazioni relative alla ripartizione 2020-2021 delle risorse stanziate per far fronte all’emergenza Xylella in Salento.

 “Condividiamo l’approccio del ministro Bellanova – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – che ha deciso di orientare la sua proposta su indennizzi, investimenti e ricerca, fondamentale nel processo di innovazione delle imprese agricole che vogliono competere sui mercati internazionali”. 

Ad avviso di Confagricoltura, una valutazione più approfondita va fatta sulla ripartizione delle risorse che dovrebbe favorire prevalentemente il sostegno al reddito delle aziende agricole danneggiate e interventi compensativi per i frantoi, per i quali andrebbe rivista la procedura di calcolo del contributo concesso, ampliando il periodo di riferimento e compensando integralmente i mancati ricavi. 

“Condividiamo il fatto che si favorisca la più ampia libertà di scelta dell’imprenditore sul tipo di investimenti che potrebbero essere rivolti non necessariamente a reimpianti di altri oliveti, secondo quanto prevede la Regione Puglia – rimarca il presidente di Confagricoltura regionale, Luca Lazzàro – In ogni caso il plafond finanziario per i reimpianti e le riconversioni dovrebbero tenere conto della dotazione disponibile nel Programma di Sviluppo Rurale della Puglia”.
Il ministro ha assicurato tempi celeri per la presentazione del testo in conferenza Stato-Regioni. “L’attuazione del Piano – conclude il presidente della Federazione di Prodotto di Confagricoltura, Pantaleo Greco – è quanto mai urgente. Auspichiamo pertanto che la gestione venga affidata a un soggetto unico appositamente dedicato per accelerare i tempi”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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