NEWSRegioni

Monitoraggi Flavescenza dorata 2021, la situazione dei vigneti 

L’attività di contrasto e di lotta contro la Flavescenza dorata finalizzata alla convivenza con la malattia non può e non deve turbare i pensieri di un mondo composto esclusivamente da tecnici ma deve coinvolgere capillarmente l’intero comparto viticolo alessandrino (agronomi, viticoltori ed amministratori locali) e il suo successo può essere garantito esclusivamente da una stretta collaborazione tra tutti gli attori del comparto.

Dopo più di 20 anni di tentativi, migliaia di chilometri percorsi, centinaia di articoli e convegni e un numero infinito di ore spese a discutere con i viticoltori ci si è resi conto, proprio a causa di questo nuovo inaspettato aggravamento della situazione epidemiologica, che è il momento di proporre un nuovo salto di qualità nella strategia operativa applicata. È così che è intenzione e decisione nostra, di incrementare di 70 – 80 il numero dei vigneti monitorati in tutta la provincia, divisi nelle cinque importanti aree viticole. A tal fine verrà aumentato il numero di tecnici direttamente coinvolti nel monitoraggio inserendo persone esclusivamente dedicate all’emergenza ed assunte allo scopo.

Grazie al contributo della Camera di Commercio e del progetto Flavescenza dorata da essa finanziato, la consapevolezza da parte dei viticoltori del lavoro che viene svolto dai tecnici delle organizzazioni agricole è chiara ma meno evidente è la percezione della mole di lavoro da noi svolto ogni anno e da molti anni, da parte del Settore Fitosanitario Regionale.

Le strategie operative da esso emanate in provincia si basano esclusivamente su interpretazioni da “distante” dei dati da noi forniti. Dal 2022 è nostra decisione di aumentare la capillarità degli interventi tanto da far diventare la provincia un unico grande “progetto pilota” i cui attori competenti e autorevoli dovranno poter intervenire con maggior peso e voce in capitolo sulle “determine” emesse dal Settore Fitosanitario per quanto riguarda la Provincia di Alessandria.

È intenzione per il 2022, sperimentare nuovi metodi di monitoraggio dei giovani di Scafoideo, il vettore della malattia, nel corso dei mesi di maggio, giugno e luglio.

Anche le singole amministrazioni locali, i Comuni, dovranno contribuire direttamente acquisendo le notifiche del Settore Fitosanitario, facendosene carico e contattando direttamente gli inadempienti, per convincerli “bonariamente” a risolvere la situazione pendente.

Il controllo della Flavescenza dorata avrà tanto più probabilità di avere successo quanto più coinvolti saranno i tecnici e i viticoltori locali e se le altre istituzioni provinciali avessero contribuito con la stessa determinazione con la quale ha operato la Camera di Commercio di Alessandria e Asti, certamente la situazione non sarebbe tornata a destare l’attuale preoccupazione.
La Flavescenza è una fitoplasmosi che viene trasmessa da viti infette a viti sane da un vettore, l’insetto cicadellide Scaphoideus titanus, originario del continente Nord Americano che negli anni ’50 si è diffuso in Francia e quindi in Italia, ove è comparso per la prima volta in Veneto.
Dalla fine degli anni ’90 è presente anche in Piemonte: dai territori vitati del Tortonese in Provincia di Alessandria si è poi insediata in tutta la Regione.

La trasmissione della malattia avviene mediante la suzione della linfa da parte dell’insetto sulle piante infette; il fitoplasma si insedia nelle ghiandole salivarie dell’insetto; nel momento in cui l’insetto, che conserva nel proprio organismo il fitoplasma, si sposta per cibarsi di linfa su piante sane, inietta con la saliva anche l’agente della Flavescenza dorata, infettando una nuova pianta. A causa di questa malattia, la stragrande maggioranza delle piante colpite disseca e muore.
La valutazione dei danni non si deve limitare alla mancata produzione delle uve di alta qualità come quelle che vengono prodotte nei diversi areali vitati alessandrini, ma anche al patrimonio viticolo che qui da noi è simbolo di territorio, paesaggio, turismo enogastronomico, di eccezionale importanza sociale ed economica. Ma non solo: la ricerca della sostenibilità economica e ambientale che tutti i produttori alessandrini stanno cercando, viene ad essere seriamente compromessa.
Questo è dovuto al fatto che la difesa della vite dalla Flavescenza dorata è di tipo indiretto: infatti questa fitoplasmosi non è curabile. L’unico modo di difendere la vite è il controllo dell’insetto vettore con interventi mirati. Per questo motivo in Italia dal 2000 è in vigore un decreto di Lotta obbligatoria che annualmente viene aggiornato dal Settore Fitosanitario Regionale che ha recentemente confermato le modalità in vigore da alcuni anni, fissando in almeno due gli interventi a difesa della vite, uno contro le forme giovanili ed uno contro le forme adulte dell’insetto.

 

 

 

Condividi