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Lugana Doc una denominazione in continua crescita

Cresce il Lugana nei mercati mondiali e chiude l’ultima campagna di commercializzazione con un +27% sull’anno precedente, raggiungendo le 22 milioni di bottiglie vendute. La Doc conferma ancora una volta il proprio primato dell’export, con oltre il 70% di imbottigliato che oltrepassa il confine e quote maggioritarie da attribuire ancora una volta alla capolista Germania e agli Stati Uniti.  Ma sono soprattutto gli Usa a mostrare per la Doc performance senza precedenti, con un +15% di bottiglie importate rispetto al 2018, e a confermarsi quindi come mercato di maggior potenziale e interesse per le esportazioni vinicole del Lugana, che continua a guardare a ovest senza timore e anzi con fiducia e ottimismo. Il Consorzio di tutela ha infatti deciso di aumentare gli investimenti e intensificare le iniziative promozionali che interesseranno le principali piazze del vino degli States, da New York a San Francisco, da Seattle a Denver, da Miami a Boston. Certamente preoccupa il tema dazi, che rischia di diventare un conto molto salato anche per i produttori gardesani, in una situazione che a tutti gli effetti mina l’intero comparto vinicolo continentale. E il discorso vale soprattutto per il vino italiano, che resta tra i vini imbottigliati più richiesti dal consumatore medio statunitense. “La temporanea tregua raggiunta in questi giorni tra USA e Francia ci fa sperare” afferma il Direttore del Consorzio Andrea Bottarel, e continua “la tendenza sembra infatti quella di prendere il giusto tempo per raggiungere accordi che tutelino i reciproci interessi, come nel caso Brexit. Il vino italiano esportato in Usa e Uk muove di fatto un indotto importante anche per gli operatori del settore dei paesi di destinazione. È doveroso essere prudenti, ma sarebbe altresì controproducente arrestare ora la promozione in un momento di effettiva crescita”.  La Doc Lugana non registra soltanto un trend di vendite decisamente positivo, ma anche in termini di posizionamento guadagna il podio per essere il vino bianco italiano con il prezzo medio allo scaffale più alto sfiorando quota 8 Euro a bottiglia, con un aumento del 35,7% in valore e del 31% in volume sull’anno precedente (dinamica che in effetti ha interessato l’intero comparto, provocando cambiamenti significativi nei trend di acquisto nazionali e internazionali). Un grande obiettivo per il Consorzio, che proprio negli ultimi mesi si è esposto in favore di interventi e comportamenti, da parte di ogni attore della filiera produttiva, che salvaguardassero ed aiutassero ad aumentare il valore economico della Denominazione Lugana.  Dichiara il Presidente Ettore Nicoletto ”siamo soddisfatti dei risultati e pronti ad affrontare la prossima campagna in un clima di serenità commerciale, in un mercato che si prospetta equilibrato, a fronte anche delle misure di governo richieste e messe in atto in vista dell’ultima vendemmia”.  

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