Mercati

Ismea, 52miliardi export agroalimentare italiano nel 2021

“Un successo è contemporaneo quando si realizza ogni giorno del presente perché è costruito su una visione che parte dal dato e sa aggiornarlo. Così sono strutturate le nostre azioni e i nostri strumenti finanziari. Così abbiamo vinto lo stress test di ogni crisi affrontata, recente e meno recente”. Così il direttore generale di Ismea Maria Chiara Zaganelli, intervenendo ai lavori del Made in Italy Summit del Sole 24 Ore e Financial Times in collaborazione con Sky Tg24 su ‘Sfide e prospettive internazionali per il settore Food & Wine italiano’. “Con un valore di 52 miliardi nel 2021, l’export agroalimentare italiano ha guadagnato 5,9% mediamente ogni anno dal 2010, arrivando a rappresentare una quota sul valore dell’export agroalimentare mondiale del 3% – spiega -. I vini rappresentano il 14% delle esportazioni agroalimentari italiane e il ruolo del nostro Paese è molto rilevante sul panorama mondiale, dove è secondo solo alla Francia, mentre se si svolge lo sguardo alla graduatoria degli esportatori in volume è la prima nazione. L’importanza dell’agroalimentare sul totale delle esportazioni italiane di merci è cresciuta nel decennio, passando dall’8,2% nel 2012 al 10,1% nel 2021”. “La pandemia, l’aumento dei costi e le questioni geopolitiche hanno purtroppo modificato numerosi elementi dello scenario, nell’ambito del quale il Food & Wine italiano sembrava aver trovato un assetto efficace – conclude il direttore generale di Ismea – A ciò si aggiungono i cambiamenti climatici, il tema della sostenibilità, quello della logistica e delle infrastrutture irrigue, ma anche la delicata questione dell’etichettatura e l’evoluzione dei vini dealcolati”.

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