Politiche agricole

Guerra dazi, Stati Uniti e Unione europea trovano l’accordo

Finalmente c’è l’accordo per la sospensione dei dazi legati al contenzioso sui sussidi ad Airbus e Boeing tra Usa e Ue  per i prossimi 5 anni. Questo accordo dovrà dare alle parti il tempo per trovare un nuovo accordo, questa volta definitivo, sul lungo periodo che metterà fine ad una disputa sconveniente per entrambe le parti. Dall’ottobre 2019, a seguito di una pronuncia dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), gli Stati Uniti hanno applicato un dazio aggiuntivo, pari al 25% del valore, su una lista di prodotti agroalimentari importati dalla UE. Rientrano nella lista alcuni formaggi, tra cui Parmigiano Reggiano e Grana Padano, salumi, agrumi, succhi e liquori in arrivo dall’Italia per un valore di circa 500 milioni di euro.

Con lo stop di cinque anni ai dazi tra Ue e Stati Uniti, si inaugura finalmente una nuova stagione di collaborazione tra le due potenze, prima di tutto sul fronte commerciale, che va verso l’obiettivo auspicato di sostenere e rilanciare le esportazioni, in particolare quelle agroalimentari, che già combattono con gli effetti della pandemia. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta l’accordo raggiunto al vertice Ue-Usa a Bruxelles, alla presenza del presidente americano Joe Biden, che mette un punto alla lunga guerra di ritorsioni tariffarie per la questione Airbus-Boeing.

Per il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti è ”un’ottima notizia e uno stimolo aggiuntivo alla ripresa economica e per il miglioramento delle esportazioni agroalimentari. Gli Stati Uniti sono il primo mercato di sbocco fuori dalla UE per il Made in Italy di settore. Con l’intesa raggiunta oggi, sono state poste le basi per mettere fine alla stagione dei dazi e delle misure di ritorsione, come metodo di soluzione delle dispute commerciali” – sottolinea Giansanti – La ripresa del dialogo tra Ue e Stati Uniti consente anche di puntare sul rilancio del sistema multilaterale di gestione degli scambi commerciali a livello globale, aprendo così nuove opportunità di crescita per le nostre esportazioni agroalimentari”.

“L’agroalimentare Made in Italy è un settore particolarmente sensibile agli scambi commerciali, con un export che vale 46 miliardi di euro nell’ultimo anno -spiega il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-. E proprio gli Stati Uniti rappresentano un mercato assolutamente strategico per le esportazioni di cibo e bevande tricolori, con un valore complessivo vicino ai 5 miliardi. Per questo, siamo soddisfatti di questo ritorno al dialogo e al multilateralismo, attraverso decisioni condivise, per sorpassare definitivamente l’incubo dazi doganali e ampliare, invece, le opportunità di creare ricchezza attraverso l’export, prima di tutto quello agricolo e alimentare che ci riguarda più da vicino”.

L’intesa tra Usa e Ue arriva – sottolinea la Coldiretti – a poco più di tre mesi dalla sospensione temporanea della tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’Unione Europea entrata in vigore il 18 ottobre 2019 per iniziativa di Donald Trump. Una misura alla quale ha fatto successivamente seguito una escalation che ha portato  all’entrata in vigore il 10 novembre 2019 di tariffe aggiuntive della Ue sui prodotti Usa pari al 15% per gli aerei che arrivavano al 25% su ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate insieme a trattori, consolle e video giochi alla quale gli Stati Uniti hanno replicato colpendo l’importazione di parti di produzione di aeromobili provenienti da Francia e Germania, i vini, il cognac e brandy francesi e tedeschi, che sono inseriti nell’elenco dei prodotti tassati a partire dal 12 gennaio 2021.
“Con il presidente Usa Biden è importante l’avvio di un dialogo costruttivo per tornare a crescere insieme in un momento drammatico per gli effetti della pandemia” sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “gli Stati Uniti rappresentano nell’agroalimentare Made in Italy il primo mercato di sbocco fuori dai confini comunitari per un valore record di 4,9 miliardi in cibi e bevande nel 2020 ma in calo del 2% nel primo trimestre del 2021 secondo elaborazioni su dati Istat”.

 

 

 

           

 

 

 

 

 

 

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