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Brexit, raggiunto l’accordo

Accordo raggiunto sull’accordo di libero scambio fra Regno Unito e Unione europea per il post Brexit. Fumata bianca dopo mesi di estenuanti negoziati: lo hanno annunciato fonti di Londra, in contemporanea con Bruxelles.

Via libera dunque al compromesso finale su un accordo di libero scambio su un testo di 2000 pagine circa che allontana l’incubo di un traumatico ‘no deal’ commerciale. L’intesa, raggiunta in extremis, entrerà in vigore dal primo gennaio 2021, seppure soggetta alle ratifiche parlamentari.
“Abbiamo finalmente trovato un accordo, è buono, equilibrato e la cosa più responsabile da fare per entrambe le parti – ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen – i negoziati sono stati difficili” ma “era un accordo per cui valeva la pena di battersi. Il Regno Unito è un Paese terzo ma resta un partner, condividiamo gli stessi valori e interessi, staremo spalla a spalla per ottenere obiettivi comuni” come quelli sul clima “.
“L’accordo di libero scambio definito con l’Ue sul dopo Brexit rispetta tutte le promesse fatte al popolo britannico dal governo di Boris Johnson sul recupero della sovranità da parte del Regno Unito”. Lo sottolinea in una dichiarazione Downing Street, assicurando che il testo rispecchia la volontà popolare “espressa nel referendum” del 2016.
“L’annuncio che i negoziatori hanno raggiunto un accordo è un importante passo avanti per stabilire uno stretto rapporto tra l’Ue e il Regno Unito – ha detto Charles Michel presidente del Consiglio europeo – Questi sono stati negoziati molto impegnativi ma il processo non è finito. Ora è il momento per il Consiglio e il Parlamento europeo di analizzare l’accordo raggiunto a livello di negoziatori, prima di dare il via libera “.
“E’ stato scongiurato il ridimensionamento delle nostre esportazioni agroalimentari sul mercato britannico e l’insorgere di forti tensioni sui mercati agricoli della UE. Da sottolineare anche la tutela assicurata alle indicazioni geografiche protette”. Questa  la valutazione del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. Senza un accordo, rileva Confagricoltura, le esportazioni agroalimentari della Ue, che ammontano a oltre 40 miliardi di euro l’anno, sarebbero state gravate da un dazio doganale medio di circa 20 punti percentuali, con punte fino al 70% per talune produzioni zootecniche. Il valore dei prodotti di settore in arrivo dall’Italia sfiora i 3,5 miliardi.
Tutti i prodotti destinati al mercato britannico dovranno essere accompagnati da una dichiarazione doganale e saranno ripristinati i controlli fitosanitari. Aumenteranno quindi gli adempimenti amministrativi e i costi per i nostri operatori.
“Ai fini della salvaguardia del mercato unico europeo – sottolinea Giansanti – dovremo poi verificare l’efficace funzionamento del sistema dei controlli sulle merci britanniche destinate all’Irlanda del Nord, dove continueranno a valere le regole della UE. Potrebbero arrivare sui nostri mercati prodotti non conformi agli standard europei”.

 

 

 

 

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