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Olio di oliva produzione in aumento

A molitura ormai ultimata ISMEA ha aggiorna tole stime di produzione dell’ olio di oliva. In base alle dichiarazioni dei frantoi aggiornate a metà marzo sarebbero 365 mila le tonnellate di olio di oliva prodotte nell’ultima campagna 2019-2020.  Un quantitativo che equivale a oltre il doppio dell’annata 2018, una delle più scarse di sempre. I risultati produttivi, sottolinea l’ISMEA, dividono perfettamente in due la Penisola: al Nord ci sono delle riduzioni particolarmente importanti che in alcuni casi hanno portato quasi all’azzeramento dei volumi, mentre gli incrementi sono tutti concentrati nelle regioni meridionali, alcune delle quali hanno raddoppiato o triplicato gli scarsi volumi della campagna scorsa. 

La produzione a livello mondiale, invece, sembrerebbe inferiore del 5% rispetto all’annata scorsa, a causa della flessione produttiva registrata in Spagna: circa 35% in meno su base annua, per un quantitativo che, secondo le ultime stime di Madrid, dovrebbe superare di poco un milione di tonnellate.Nonostante la minore disponibilità di olio a livello mondiale i listini internazionali rimangono depressi, in ragione di scorte ancora piuttosto abbondanti di prodotto iberico. 

Di riflesso alla situazione globale anche i prezzi degli oli di oliva italiani stanno attraversando una marcata fase flessiva, con riduzioni per gli extravergini anche del 44% nel primo trimestre del 2020 su base tendenziale. Tradotto in valore assoluto, nei primi 3 mesi del 2020 la quotazione media dell’Evo italiano è stata di 3,1 euro al chilo, a fronte dei 5,61 euro del primo trimestre del 2019, posizionandosi sul valore più basso dal 2014 a oggi.  Questa riduzione dei listini in Italia e all’estero ha permesso alle aziende imbottigliatrici di comprare a prezzi convenienti tanto che, con la crisi Covid 19 in corso, non sembrano esserci al momento particolari problemi di approvvigionamento. 

 

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