Mercati

Commercio estero di suini e carni suine 

Nel periodo gennaio-settembre 2020 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale pari a -312,5 milioni di euro, dato in miglioramento di ben 119,3 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente grazie ad un aumento dell’export a cui si è accompagnato un contemporaneo calo delle importazioni del comparto.

Crefis, Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole, fa spere che le esportazioni hanno raggiunto gli 1,4 miliardi di euro nei primi nove mesi dell’anno, valore che ha registrato un incremento del +3,0% in termini tendenziali e a cui è corrisposto un quantitativo di 237 mila tonnellate (-5,4%); un incremento ha, inoltre, caratterizzato il valore medio unitario delle spedizioni nazionali (+9,0%). I prosciutti crudi disossati si confermano il prodotto maggiormente esportato grazie ad un valore di quasi 520 milioni di euro, il quale è però risultato in calo del -1,9% rispetto al periodo gennaio-settembre 2019; una flessione ancora più marcata ha caratterizzato il corrispettivo volume (-14,4%), che è risultato pari a circa 42 mila tonnellate, mentre il relativo valore medio unitario è salito del +14,6% e resta uno dei più elevati tra quelli dei prodotti considerati (12,40 euro/kg). Altri prodotti di rilievo sono le salsicce e salami stagionati (277,8 milioni di euro) e le mortadelle, wurstel, cotechini e altri salami cotti (113,1 milioni di euro), entrambi in crescita in termini tendenziali (+13,9% e +4,1%, rispettivamente); segue, a breve distanza, la voce prosciutti cotti (quasi 105 milioni di euro), che ha anch’essa registrato un aumento rispetto all’anno precedente (+0,5% in valore).

Dal lato delle importazioni, nel periodo gennaio – settembre esse sono state pari a 1,7 miliardi di euro, per una flessione del -4,6% in termini tendenziali e corrispondenti ad un volume di 747 mila tonnellate (-8,4%). Le cosce suine fresche, il prodotto maggiormente acquistato dall’Italia all’estero, hanno raggiunto un valore di 708,4 milioni di euro, per un calo del -3,4% rispetto allo stesso periodo del 2019, così come un decremento ha caratterizzato il quantitativo importato (- 4,4%), il quale si è fermato a 376 mila tonnellate; risulta, invece, in crescita il relativo valore medio unitario (+1,0%).

Per quanto riguarda l’acquisto all’estero di suini vivi, nel periodo gennaio – settembre esso è stato pari a quasi 747 mila capi, numero che conferma il trend in diminuzione rispetto all’anno precedente (-9,5%). I suinetti sono stati l’unica categoria di animali, tra quelle considerate, a mostrare un andamento tendenziale positivo e pari al +25,5%.

Considerando il solo mese di settembre 2020, il saldo finale del commercio estero dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi è risultato pari a -19,3 milioni di euro, dato in peggioramento rispetto al mese precedente (-6,7 milioni di euro), ma che si è notevolmente ridotto in termini tendenziali (+43,9 milioni di euro).

Le esportazioni mensili sono risultate pari a 159,5 milioni di euro, valore in aumento del +3,0% in termini tendenziali e a cui è corrisposto un volume inviato all’estero di 28 mila tonnellate (-2,2%); in crescita il relativo valore medio unitario (+5,3%). Le importazioni sono, invece, state caratterizzate da un volume di oltre 88 mila tonnellate (-2,1% su base annua) e per un valore corrispondente di quasi 179 milioni di euro (-18,0%); in ribasso anche il relativo valore medio unitario (- 16,3%).  

 

 

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