Politiche agricole

Canapa: definire piano di settore e avere quadro normativo certo

 “Nell’interesse delle diverse migliaia di agricoltori che hanno deciso di investire con grande coraggio e forza di volontà sulla canapa industriale, esprimiamo grande preoccupazione per le recenti disposizioni ministeriali con le quali le composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo, ottenuto da estratti di Cannabis, vengono inserite nell’elenco delle sostanze stupefacenti e psicotrope”. Lo sottolinea il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, che ha scritto una lettera al Sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate per rappresentare le perplessità della filiera a proposito dei contenuti di un decreto del Ministero della Salute che entrerà in vigore alla fine del mese di ottobre 2020. 

“Il timore è che con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni, aventi ad oggetto la classificazione di composizioni a base di CBD ottenute da varietà di canapa industriale nel perimetro della Legge 242/2016, si possano verificare ulteriori e più forti battute di arresto della filiera canapicola”, spiega il Coordinamento, ad avviso del quale “il settore necessita di un quadro normativo chiaro che disciplini l’utilizzo delle diverse destinazioni d’uso della canapa industriale, con particolare riferimento a tutti quei settori della bioeconomia che offrono maggiori opportunità di reddito, quali ad esempio la nutraceutica, la biocosmesi e la salute della persona”.

“Quella della canapa industriale, infatti, è una coltura di grande importanza per la diversificazione del reddito degli agricoltori, che negli ultimi anni ha fatto registrare una crescita importante delle superfici coltivate e i cui margini di crescita sono molto più ampi, tenuto conto di tutte le filiere attivabili da questa coltivazione; parliamo di una coltura dal grandissimo potenziale, agricolo e non solo, che vanta una tradizione secolare nel nostro Paese, che fino alla metà del Novecento era il maggior produttore comunitario e il secondo a livello mondiale”, ricorda Agrinsieme.

“Guardiamo pertanto con fiducia all’annunciata costituzione del Tavolo di filiera interministeriale, del quale sollecitiamo l’istituzione, che a partire dal Mipaaf coinvolgerà i ministeri della Salute, dell’Interno, della Giustizia e dello Sviluppo Economico e tutti gli attori del comparto; il Tavolo avrà un ruolo fondamentale per la definizione di un piano di settore, che parta dall’agricoltura e che arrivi alla bioeconomia, e per dipanare quelle incertezze normative, legate alle singole destinazioni d’uso della canapa industriale, che stanno frenando lo sviluppo di una coltura che può rappresentare un’importante opportunità di integrazione del reddito delle imprese e delle cooperative agricole”, conclude il Coordinamento.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

 

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