Ambiente

Via libera alle misure per il contrasto alla cimice asiatica

La Conferenza Stato-Regioni trova l’accordo sui decreti del Ministero dell’Ambiente e delle Politiche Agricole  sul rafforzamento della lotta alla cimice asiatica con un parere positivo ai decreti sull’impiego della vespa samurai e sugli indennizzi agli agricoltori, quindi via libera alle misure necessarie a sbloccare gli 80 milioni di euro di aiuti per i danni del 2019. Si tratta della lotta biologica per prevenire gli attacchi alle coltivazioni.

I due decreti approvati martedì 31 marzo nella seduta video della Conferenza Stato-Regioni danno avvio alle misure di contrasto per fronteggiare l’emergenza fitosanitaria che ha colpito diverse produzioni ortofrutticole nel nord Italia. Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige hanno visto dimezzate le proprie produzioni ortofrutticole nella campagna appena conclusa, con pesanti ricadute economiche per le popolazioni dei territori colpiti. La stima dei danni ha superato, infatti, i 740 milioni di euro.

“Ringrazio tutti i rappresentanti delle Istituzioni che, con buon senso, hanno trovato l’intesa superando ognuno le proprie riserve – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Le fitopatie in agricoltura, purtroppo, non si fermano da sole neppure in epoca di Coronavirus e, pertanto, non possiamo abbassare la guardia. Anzi, in un mondo globalizzato, dobbiamo abituarci a fronteggiare l’arrivo di patogeni da ogni parte del Pianeta. L’attesa riorganizzazione del Sistema Fitosanitario nazionale – conclude L’Abbate – rappresenta, dunque, un importante traguardo che ci auguriamo di raggiungere presto affinché tutta la macchina organizzativa sia maggiormente efficiente ed efficace”.

Il decreto del Ministero dell’Ambiente su “Criteri per la reintroduzione e il ripopolamento delle specie autoctone e per l’immissione di specie e popolazioni non autoctone”, in attuazione del decreto del Presidente della Repubblica 102 del 5 luglio 2019 consentirà alle Regioni di attivare le procedure per la lotta biologica, con la riproduzione e l’immissione nei campi, attraverso i “lanci”, della vespa samurai, individuata come antagonista naturale della cimice marmorata asiatica. Il decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali sulle “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e il contrasto della Cimice asiatica”, inoltre, prevede un approccio integrato di azioni da mettere in campo: dagli interventi di difesa chimica ai metodi meccanici di eliminazione della vegetazione spontanea ospite dell’insetto sino all’impiego di reti antinsetto e trappole per consentire una applicazione omogenea sul territorio nazionale delle misure di contrasto ritenute ad oggi più efficaci contro la cimice marmorata asiatica. Per gli indennizzi alle imprese agricole, infine, il Ministero delle Politiche Agricole ha stanziato nell’ultima Legge di Bilancio una cifra pari ad 80 milioni di euro a valere sul Fondo di Solidarietà Nazionale.

“La Conferenza Stato-Regioni ha espresso parere favorevole al decreto che stabilisce le norme per l’introduzione nell’ambiente della Vespa Samurai. Si tratta di un provvedimento fondamentale per l’agricoltura – commenta l’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa – e per la lotta biologica alla cimice asiatica: l’insetto che sta devastando le produzioni ortofrutticole, e non solo, di mezza Italia. Con il primo decreto, sarà possibile innanzitutto allevare ed immettere nell’ambiente uno degli antagonisti più efficaci della cimice. Manca l’adozione del Ministero dell’Ambiente, ma dovrebbe trattarsi di una semplice formalità, dopodiché potranno essere presentate ed approvate rapidamente le relazioni necessarie per avviare davvero un progetto tanto atteso quanto necessario, mentre il secondo costituisce un atto fondamentale per permettere l’indennizzo dei danni subiti nell’anno 2019 anche per il nostro Piemonte. Al progetto  stanno lavorando da tempo diverse Università italiane, il CREA ed altri istituzioni di ricerca quali Agrion in collaborazione con il settore fitosanitario, le organizzazioni di categoria e le associazioni di produttori”.

 

 

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