Politiche agricole

Va a rilento il piano per la Xylella. Accelerare per ripartenza Puglia olivicola

 

Bisogna accelerare con l’attuazione del Piano per la rigenerazione olivicola della Puglia, ristorando finalmente agricoltori e frantoi dei danni subiti con gli interventi compensativi previsti, e sostenendo con forza sia i reimpianti di olivi che la riconversione verso altre specie come mandorlo, ciliegio e agrumi. L’obiettivo deve essere la rinascita solida e concreta di un territorio vocato all’agricoltura, oggi desertificato dalla Xylella. Così Cia-Agricoltori Italiani, intervenendo alla riunione del Tavolo di coordinamento sul Piano, che si è tenuto al Mipaaf alla presenza del sottosegretario alle Politiche agricole Francesco Battistoni.

A distanza di oltre otto anni dal primo accertamento della presenza della Xylella nel Salento, che probabilmente risale ad addirittura prima, è triste dover constatare la pressoché totale desertificazione di un territorio storicamente dedicato alla produzione olivicola, che ha centinaia di anni di storia e di tradizione e che ora rischia seriamente di scomparire”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Puglia Tommaso Battista,

Il Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, approvato a marzo 2020 con una dotazione di 300 milioni di euro, è stata la prima vera risposta organica a un’emergenza che va avanti da otto anni -ricorda Cia- ma la sua attuazione procede troppo a rilento. Allo stesso tempo, urge una semplificazione delle procedure di espianto e reimpianto/riconversione e il superamento di vincoli come quello paesaggistico, per la ricostruzione dell’economia e dello stesso paesaggio rurale.

Cia, quindi, ha chiesto di accelerare sugli indennizzi e sostenere gli investimenti; di semplificare le procedure burocratiche per la ripartenza e di bonificare in tempi rapidi l’area infetta; ha posto in evidenza l’importanza dell’infrastruttura irrigua necessaria a un’olivicoltura moderna e ha ricordato la priorità di salvaguardare gli ulivi monumentali, migliorando l’efficienza del monitoraggio.

“Non possiamo limitare i reimpianti alle varietà Leccino e Favolosa e, più in generale, non possiamo pensare di puntare su poche varietà destinate al reimpianto e alla riconversione produttiva, andando a impoverire la biodiversità in territori già compromessi a livello ambientale e con gravi carenze idriche”, ha osservato il presidente della Copagri Puglia, sottolineando la necessità di “puntare con decisione sulla ricerca, approfittando anche delle disponibilità previste dalla manovra, e sulla promozione delle pratiche agronomiche che hanno dimostrato di contribuire a contenere l’infezione, anche attraverso la piantumazione di essenze indenni o capaci di agevolare la lotta alla sputacchina”.

“Anche sul versante dei ristori, non possiamo accettare che i fondi stanziati nell’ormai lontano 2019, pari a ben 300 milioni di euro, ad oggi non siano ancora stati trasferiti agli olivicoltori pugliesi; la rigenerazione territoriale, infatti, si potrà realizzare solo se insieme alle risorse si creeranno le condizioni per renderle disponibili in tempi certi e se le azioni da intraprendere interesseranno aree che hanno avviato programmi di riqualificazione. Non è solo l’agricoltura che deve farsi carico di ricostruire un paesaggio”, ha concluso il rappresentante della Copagri.

 Secondo Cia, inoltre, è necessario velocizzare su altre misure, che non si sono ancora concretizzate, come quella dedicata a ricerca e sperimentazione, le cui linee di indirizzo sono state individuate in Comitato fitosanitario. Positiva, invece, la riallocazione concordata di risorse sulla misura che ha registrato overbooking, ossia i reimpianti di ulivi in zona infetta, che attestano ancora una volta la voglia di ripartenza del territorio (oltre 9.000 domande ricevute dalla Regione per un potenziale di spesa di oltre 200 milioni di euro a fronte dei 40 stanziati).

Infine, Cia ha chiesto anche una deroga futura sul criterio del valore di produzione commercializzata per le OP olivicole operanti in area Xylella.

 

 

 

 

 

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