Politiche agricole

Ue: Con ok a riforma IG ancora più tutele per gli agricoltori

 

Adesso a lavoro su negoziati rapidi e proficui per dare all’Europa e all’Italia il nuovo regolamento delle Indicazioni Geografiche, entro l’inizio del prossimo anno. Il parere favorevole, a larga maggioranza, di oggi in Plenaria del Parlamento Ue, alla proposta di riforma già approvata in Comagri, rappresenta un passo importante verso un modello agroalimentare europeo più solido, a tutela degli agricoltori e orientato alla qualità. Così Cia-Agricoltori Italiani esprimendo soddisfazione per l’approvazione di una norma finalmente a favore del settore e sottolineando, nuovamente, la validità del testo come strumento di maggiore tutela per Dop e Ipg anche del comparto vitivinicolo, più snello e semplice nelle procedure, realmente innovativo quanto a trasparenza e sostenibilità.

Da parte di Cia, dunque, l’appello alle istituzioni in Europa affinché con i Triloghi, al via il prossimo 7 giugno, si rispetti l’impalcatura portante della riforma, sostenuta dall’organizzazione e strategica per l’Italia che nel panorama delle IG è il primo Paese al mondo con 883 denominazioni, tra cibo e vino, e un valore complessivo alla produzione di 19,1 miliardi di euro.

 In particolar modo apprezzate da Cia, le misure del dossier che mirano a rafforzare la protezione delle IG online e sui nomi dei domini, nell’uso delle Indicazioni Geografiche come ingredienti e contro lo sfruttamento indebito della reputazione delle stesse, al tempo stesso attribuendo un ruolo chiave ai gruppi di produttori nei Consorzi con il riconoscimento di più poteri e responsabilità. Intoccabile il “pacchetto vino” che nella proposta del Parlamento mostra di rispettare le specificità del settore vitivinicolo. Bene, anche l’inquadramento più chiaro della Commissione Ue che resta centrale dal punto di vista amministrativo, e quello dell’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà Intellettuale, l’EUIPO, che nella gestione dei marchi ha compito più consultivo e tecnico.  

Necessario e, quindi, positivo per Cia, anche il processo di semplificazione delle procedure di approvazione e modifica dei disciplinari di produzione, portando da sei a cinque mesi il tempo a disposizione della Commissione per la registrazione di una nuova IG, limitando a tre mesi il periodo di proroga e solo in casi debitamente giustificati, ma anche affidando alle autorità nazionali le pratiche delle richieste di modifica delle registrazioni esistenti, senza nuovo controllo da parte della Commissione Ue.

L’approccio innovativo della riforma IG nel richiamo ai principi di trasparenza e sostenibilità, strettamente collegati, trova l’accordo di Cia, favorevole all’accesso da parte dei consumatori alle relazioni sulla sostenibilità unica delle IG, ma soprattutto garantendo ai produttori il carattere volontario degli impegni, su disciplinari o documenti specifici.

 “Finalmente è stata approvata una riforma che vede sempre più tutelati gli agricoltori e che apprezziamo in tutta la sua interezza -dichiara il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Ringraziamo per questo l’On. Paolo De Castro per la determinazione e il lavoro di squadra che permetterà nel tempo di rafforzare il sistema delle IG, puntando a una sua maggiore competitività e capacità di creare valore, salvaguardando la sostenibilità complessiva delle aziende, promuovendo le tradizioni regionali e lo sviluppo delle comunità rurali”.

Con la riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine (IG) è in gioco il primato italiano nell’Unione Europea con 883 prodotti riconosciuti, tra alimentari e vini, che sviluppano un valore di 19,3 miliardi di euro con il contributo di oltre 86mila operatori. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini in riferimento all’approvazione da parte della plenaria del Parlamento Europeo della relazione sulla riforma delle Indicazioni geografiche (IG).


“Dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso Made in Italy alimentare che nel mondo vale oltre 120 miliardi di euro” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “Il contrasto alle imitazioni aiuta la crescita di un sistema che oltre all’impatto economico ed occupazionale rappresenta un patrimonio culturale ed ambientale del Paese”.


E’ importante – sottolinea la Coldiretti – la volontà del Parlamento di indicare obbligatoriamente la provenienza in etichetta dei prodotti ad indicazione geografica protetta (IGP) per proteggere i consumatori dagli inganni ma è anche da rilevare l’emendamento di tutela anti-Prosek in cui si chiarisce come menzioni tradizionali come Prosek non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp. Un indirizzo significativo – conclude la Coldiretti – in attesa del pronunciamento definitivo sulla vertenza che oppone l’Italia alla Croazia da parte della Commissione.

Con il voto della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento delle Indicazioni geografiche sono state accolte molte istanze presentate da Confagricoltura che mirano a rafforzare la protezione delle Dop e Igp, a snellire le procedure di approvazione e di modifica dei disciplinari, prevedere un ruolo per i produttori agricoli nei consorzi, aumentare la trasparenza verso i consumatori e tutelare il settore vitivinicolo.

E’ un provvedimento importante, evidenzia Confagricoltura, ricordando che l’Italia è il primo Paese europeo per numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine, con un valore di circa 20 miliardi di euro.

La proposta di regolamento va a normare le Associazioni di produttori e le Associazioni di produttori riconosciute.

Confagricoltura giudica molto positive le misure introdotte per semplificare le procedure di gestione delle IG, con tempistiche per la registrazione e la modifica dei disciplinari più snelle rispetto alle attuali, che oggi richiedono oltre i 12 mesi.

Bene anche il mantenimento del ruolo dell’EUIPO, agenzia che gestisce i marchi Ue a cui sono attribuiti solo compiti amministrativi nella gestione delle richieste.

Positivi, inoltre, il carattere volontario degli impegni di sostenibilità, che possono essere inclusi nel disciplinare di produzione o in un documento a parte, e la maggiore protezione su internet, per esempio sui siti di e-commerce.

In ambito vitivinicolo, il risultato di oggi va incontro alle richieste di Confagricoltura: sono infatti stati lasciati nella regolamentazione di base elementi importanti di tutela delle IG. Le norme che regolano la protezione, l’omonimia, la relazione con i marchi e gli impegni di sostenibilità restano dunque specifiche per il vino, contrariamente a quanto inizialmente proposto dalla Commissione.

La Confederazione ringrazia infine gli europarlamentari per il lavoro svolto, auspicando che l’assemblea plenaria e il Consiglio possano sostenere le posizioni della ComAgri.

Più forza al ruolo dei Consorzi di tutela, maggiore protezione (anche online) delle IG e procedure semplificate, oltre agli impegni di sostenibilità concordati dai Consorzi di tutela e a limitate competenze dell’EUIPO. Sono gli elementi che Origin Italia ha sostenuto e che sono contenuti nel progetto di risoluzione legislativa che oggi è stato votato con parere favorevole dal Parlamento UE (una maggioranza del 95% con 603 voti a favore, 18 contrari e 8 astenuti). Dopo questo fondamentale passaggio l’iter legislativo, che vede come relatore l’europarlamentare italiano Paolo De Castro, proseguirà nei Triloghi con il Consiglio UE, che inizieranno già la prossima settimana.

 L’impegno di Origin Italia è stato determinante per modificare la proposta della Commissione Europea riuscendo, anche attraverso Origin EU, a far raccogliere le esigenze del settore e i potenziali pericoli che sarebbero scaturiti dall’adozione di alcune disposizioni normative che inizialmente il testo conteneva – spiega Cesare Baldrighi, Presidente di Origin Italia – nella fase dei Triloghi chiediamo il massimo impegno da parte del Governo italiano, in particolare del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida che su questi temi ha già mostrato molta sensibilità, e da parte nostra garantiamo l’appoggio più convinto della nostra associazione e di tutti i suoi Consorzi soci”.

Le principali novità della Riforma. La Riforma sottolinea il ruolo centrale della Commissione Europea in materia di sviluppo economico del sistema IG, inoltre rafforza la protezione delle IG anche online e sui nomi di dominio, nonché quando utilizzate come ingrediente, prevedendo l’autorizzazione dei gruppi di produttori per utilizzare il nome registrato nei prodotti trasformati. Rafforzamento dei gruppi perseguito invece attraverso l’introduzione di numerosi poteri e responsabilità, lasciando però alla sussidiarietà degli Stati la definizione di alcune disposizioni, come quelle concernenti i contributi obbligatori per tutti gli operatori, anche se non aderenti. Infine la sostenibilità, intesa nelle sue dimensioni sociali, ambientali, economiche e di benessere e salute degli animali, i cui relativi impegni da rispettare nella produzione saranno concordati dai Consorzi di Tutela.

 

Quanto vale il sistema IG in Italia nel Settore Cibo. Nel panorama delle IG l’Italia è il primo Paese al mondo con 319 tra Dop, Igp e Stg tutelati e rappresentati da 167 Consorzi. Il valore economico della produzione nazionale sfiora gli 8 miliardi di euro di cui circa 4,4 miliardi generati dall’export. Sono circa 86 mila gli operatori assoggettati a controllo generando a loro volta centinaia di migliaia di posti di lavoro.

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