Terre Cevico: i risultati dell’esercizio 2021-2022
Numeri in crescita per Terre Cevico che chiude l’esercizio di bilancio 2021/2022 (01.08.2021 – 31.07.2022) con un fatturato aggregato di 189,6 milioni di euro (+15,3%) e una crescita dell’export a 72,9 milioni di euro (+40%). I dati sono stati, presentati nell’Assemblea di bilancio svoltasi a Faenza presso casa Spadoni, che ha visto gli interventi di Marco Nannetti Presidente di Terre Cevico, Lauro Giovannini e Massimo Gallina Ceo e Cfo di Terre Cevico. Nella stessa giornata sono intervenuti anche Cristian Maretti Presidente Legacoop Agroalimentare, Luca Rigotti Presidente Copa Cogeca Vino e Coordinamento ACI Vino, Giovanni Monti Presidente Legacoop Emilia Romagna, Mario Mazzotti Presidente Legacoop Romagna, Mauro Lusetti Presidente Legacoop.
Nell’occasione è stato presentato anche il Bilancio di sostenibilità 2021/2022.
Terre Cevico che associa più di 5mila famiglie di viticoltori chiude l’annata 2021/22 con un fatturato aggregato di 189,6 milioni di euro, per una crescita del +15,3% rispetto all’esercizio precedente (164,3 mln). L’incremento si deve alla crescita nei mercati, in particolare quelli esteri, così come all’acquisizione del 60% di Orion Wines.
In crescita anche il patrimonio netto aggregato arrivato a 86 milioni di euro (+16,3%), mentre il plusvalore riconosciuto ai soci, ovvero l’incremento della liquidazione dei vini conferiti ai prezzi di mercato per l’esercizio 2020/21, ammonta a 6,9 milioni di euro (6,4 mln in precedenza).
Cresce anche la quota di export che tocca la cifra di 72,9 milioni di euro (+40%), tanto da incidere per il 43% sui ricavi del consolidato. In sostanza quasi una bottiglia su due arriva dai mercati oltreconfine, con una presenza in 70 Paesi in giro per il mondo. I mercati di maggiore incidenza per quanto riguarda l’imbottigliato sono Giappone, Cina, Svezia, Danimarca, Usa, Francia e Germania.
In continua crescita il vino biologico venduto, oltre in Italia, anche in 40 Paesi del mondo, che ha registrato un +7% rispetto all’esercizio precedente. Vi è stata l’apertura a nuovi mercati come la Corea del sud, così come in crescita le performance in Oriente e nord Europa. In ordine di fatturato questi i mercati principali: Corea del Sud, Svezia, Svizzera, Taiwan, Danimarca, Giappone, Spagna.
Infine, altri dati interessanti, presenti nel bilancio di sostenibilità. Come il numero dei dipendenti in crescita, arrivato a 343 (+3,3%), così come una crescita delle ore di formazione (+12,6%).
Interessante il capitolo sulle risorse ambientali che vede l’attuazione dei principi di economia circolare con un 98% dei rifiuti destinati al recupero, così come una riduzione del -8,6 nel prelievo dell’acqua e un +7,8% nel recupero di fecce da lavorazione.
Hanno ammontato la cifra di 7,4 milioni di euro gli investimenti nell’esercizio approvato. Le aree di intervento sono state orientate nella messa in rete di tutte le fasi di gestione e produzione, e nella impiantistica con particolare riferimento alla linea di confezionamento.
Terre Cevico
Terre Cevico nasce in Romagna nel 1963 e oggi associa oltre 5 mila soci viticoltori, per 7 mila ettari di vigneto. Cuore e radici del gruppo sono in Romagna, con una rete di imprese che nel corso degli anni si è estesa in altre regioni d’Italia e in tutto mondo.
Attualmente Cevico conta 5 impianti di imbottigliamento, 23 unità produttive in 6 regioni, e produce 118 milioni di bottiglie, per circa 120 milioni di kg di uva trasformata.
Per quanto riguarda la Romagna, Terre Cevico gestisce oltre il 30% della produzione viticola del bacino romagnolo e circa la metà del vino del gruppo è venduto confezionato.
Terre Cevico ha alla propria base la filiera cooperativa composta da Cantina dei Colli Romagnoli, Le Romagnole, 5 Coop Braccianti e comprende una serie di società controllate (Due Tigli, Rocche Malatestiane, Sprint Distillery, Winex, Tenuta Masselina, Enoica, Medici Ermete, Montresor, Orion Wines) ed altre partecipazioni (tra cui Bolé, Winelife società in USA). Grazie a questi numeri Terre Cevico si colloca fra le prime imprese vitivinicole italiane sia nel segmento del vino confezionato, commercializzato in 70 nazioni, sia in quello del vino sfuso, esportato praticamente verso tutti i Paesi della UE ed alcuni extra UE.
“Terre Cevico, come tante altre imprese della filiera agroalimentare, non si è mai fermato in questi anni caratterizzati da pandemia, crisi energetica e materie prime, guerra tra Russia ed Ucraina. Abbiamo attraversato mille difficoltà, ci siamo reinventati un modello organizzativo e stiamo rivedendo anche il riassetto del Gruppo per i prossimi anni. Questo per consentire ai nostri soci di essere sempre protagonisti sui mercati nazionali ed internazionali. Oltre a garantire liquidazioni competitive ai soci, abbiamo anche garantito lavoro a oltre 300 collaboratori e, in questi anni, non abbiamo mai attuato ammortizzatori sociali come la Cassa Integrazione; anzi è perdurato il trend di consolidamento dei rapporti di lavoro”.
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