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Raggiunta l’intesa sui vigneti eroici e storici

Sul decreto per la salvaguardia dei vigneti eroici e storici è stata raggiunta l’intesa nella Conferenza Stato-Regioni del 6 giugno. “Un tassello importante per tutelare zone meravigliose del nostro Paese e per valorizzare imprese che operano con tecniche tradizionali, spesso in condizioni impervie. Aziende che con le loro etichette rappresentano spesso dei fiori all’occhiello di una produzione enologica di altissima qualità” ha dichiarato Leonardo Di Gioia, il Coordinatore della Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (Assessore della Regione Puglia).
I vigneti eroici sono quelli ubicati su terreni che abbiano una pendenza superiore al 30%, in territori con un’altitudine superiore ai 500 metri, caratterizzati da impianti su terrazze o gradoni o situati in piccole isole. Tipici so o quelli delle Cinque Terre, della penisola sorrentina e della Costiera amalfitana, di Pomaretto e della Val Susa, di Carema e della Valtellina, dell’Alto Adige e Friuli, della Val d’Aosta e a tutte quelle produzioni lungo le Alpi e l’Appennino. I vigneti storici, invece, devono avere una produzione anteriore al 1960, con forme di cura tradizionale, oppure con sistemazioni idrauliche-agrarie storiche o di particolare pregio paesaggistico.
Il decreto nasce dal Testo Unico del Vino, la legge 238, approvata il 12 dicembre 2016 dal Parlamento. La “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino” contiene all’articolo 7 il riconoscimento e la salvaguardia dei vigneti eroici o storici, affermando che “lo Stato promuove interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia dei vigneti delle aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico, storico e ambientale, denominati vigneti eroici o storici”.
Saranno proprio le Regioni a ricevere le domande dei produttori per il riconoscimento dei vigneti eroici o storici, svolgeranno l’istruttoria delle domande e terranno gli elenchi, di concerto con il Mipaaft, garantendo anche i successivi controlli.
“Come Regioni – sottilnea Di Gioia – seguiremo con attenzione anche le fasi successive, infatti il decreto prevede un ulteriore provvedimento per un marchio nazionale per la ‘viticoltura eroica o storica’. E’ questa un’opportunità per tutti i territori che può legarsi anche alla promozione turistica di molte Regioni italiane”.
Il riconoscimento dei vigneti comporterà per le aziende la possibilità di poter fruire di una parte dei fondi previsti dal Programma Nazionale di sostegno al settore vitivinicolo che, complessivamente, prevede circa 337 milioni di euro per tutti gli interventi previsti. Una parte di questi sicuramente sarà indirizzata proprio al ripristino, al recupero, alla manutenzione e alla salvaguardia dei vigneti eroici e storici che utilizzano vitigni autoctoni.

 

 

 

 

 

 

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