Politiche agricole

Raggiunta l’intesa in Conferenza Stato – Regioni sul decreto sulle piante officinali

Nella riunione  della Conferenza Stato – Regioni e Province autonome è stata raggiunta l’intesa sul Decreto del Ministro Stefano Patuanelli relativo alle piante officinali, adottato di concerto con il Ministero della Transizione Ecologica e con il Ministero della Salute. L’intesa raggiunta in Conferenza Stato – Regioni permette di definire l’elenco delle specie di piante officinali coltivate e i criteri di raccolta e prima trasformazione delle specie di piante officinali spontanee.

Lo schema di decreto interministeriale recepisce quanto disposto dagli artt.1 e 3 del decreto legislativo n.75/2018 “Testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali”. Viene introdotto un quadro normativo innovativo a livello europeo per il comparto delle piante officinali, a beneficio delle moltissime aziende agricole interessate ad avviare un’attività di coltivazione e prima trasformazione.
Il testo definisce l’elenco delle specie, la disciplina per la coltivazione e la gestione agronomica compresa la formazione necessaria degli operatori, l’impiego di esse come farmaco, o come integratore. Viene normata, infine, la raccolta delle specie officinali spontanee e delegata alle Regioni la creazione di un elenco delle stesse nonché criteri di raccolta e prima trasformazione delle specie di piante officinali spontanee’. “ Per la Cannabis Sativa ‘L’ (‘L’ sta per Linneo) il decreto fissa quali siano le specie ammesse. Per la coltivazione ai fini della produzione di foglie e infiorescenze o di sostanze attive a uso medico, le regole permangono quelle definite dal D.P.R. 309/90, ribadendo la necessità dell’autorizzazione da parte del Ministero della Salute. Inoltre, il provvedimento chiarisce che la vendita sia disciplinata dalle norme di settore, così come l’uso alimentare è subordinato al regolamento 178/2002. Infine, sono escluse dall’ambito di applicazione del decreto le specie esotiche inserite nell’elenco del D.L. 230/2017”.

Il Decreto offre una prospettiva di diversificazione di grande interesse per la nostra agricoltura, in grado di attrarre risorse e investimenti e di favorire nuova occupazione, specie giovanile, proprio nella filiera primaria. La regolamentazione della raccolta delle specie selvatiche e la prescrizione di precisi obblighi formativi per chi intenda praticarla rappresenta inoltre un ulteriore strumento di difesa della biodiversità.

Il testo è stato ampiamente discusso e condiviso, sia sul piano tecnico che giuridico, nell’ambito dei lavori svolti dal Tavolo tecnico delle piante officinali istituito nel 2019 presso il MiPAAF  e si basa sull’ampio e approfondito lavoro di raccolta e analisi di dati scientifici, svolto da docenti universitari ed esperti degli Enti di ricerca accreditati, con la collaborazione attiva dei rappresentanti delle Istituzioni coinvolte, degli Ordini professionali, delle Associazioni dei produttori agricoli, delle imprese del settore e dei rappresentanti delle Regioni.

Nel corso della Conferenza Stato Regioni è stata, inoltre, sancita l’intesa anche sullo schema di Decreto del MiPAAF che definisce i criteri e le modalità di concessione dei mutui agevolati a tasso zero da parte di Ismea e sugli investimenti negli invasi del Piano Nazionale degli interventi nel settore idrico.

Per Agrinsieme – il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari “lo schema di decreto interministeriale che recepisce quanto disposto dagli artt.1 e 3 del decreto legislativo n.75/2018 – Testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali – è un passo importante per il settore delle erbe officinali che attendeva da tempo il completamento del percorso normativo dedicato. Tuttavia, come Coordinamento, esprimiamo rammarico per il fatto che il Testo non preveda in modo specifico l’uso officinale dell’infiorescenza di canapa industriale”..

 Nonostante la sollecitazione di Agrinsieme ad una modifica del decreto volta a valorizzare pienamente le piante di Cannabis Sativa L. a basso THC in ambito officinale, il testo approvato ieri    non recepisce tali indicazioni. Ad avviso di Agrinsieme si è quindi persa l’occasione di fare chiarezza sul piano normativo e di dare una spinta propulsiva a un comparto che ha tutte le potenzialità, a livello agricolo e di trasformazione, di attrarre risorse e investimenti, creando occupazione, specie giovanile. Si tratta, peraltro, di una coltura che può dare un grande contributo allo sviluppo della bioeconomia circolare.

 

“Auspichiamo – conclude il Coordinamento – che in tempi brevi ci sia la volontà di fare chiarezza sugli usi dell’infiorescenza di canapa industriale, per dare certezza agli operatori del settore”.

 

 

 

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