Ambiente

Per Xylella 30 milioni di euro per sostegno a investimenti

E’ stata approvata la rimodulazione delle risorse assegnate al sotto piano 5 – piano di emergenza per il contenimento di Xylella fastidiosa in Puglia – pari a euro 30 milioni di euro, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020.

I 30 milioni di euro saranno utilizzati per aumentare il plafond previsto per le misure del PSR della Regione Puglia. In particolare, 27 milioni di euro andranno a favore della sottomisura 4.1.C Sostegno per gli investimenti per la redditività, la competitività e la sostenibilità delle aziende olivicole della zona infetta relativamente alla Xylella fastidiosa” ed i restanti 3 milioni di euro saranno destinati alla sottomisura 5.2 “Sostegno ripristino terreni e potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali.

Questi sono gli esiti della riunione del Comitato di sorveglianza sull’attuazione del Piano operativo agricoltura.

La rimodulazione approvata dovrà essere sottoposta alle valutazioni della Cabina di Regia presso la Presidenza del Consiglio.

“Vogliamo rafforzare – dice il ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova – ancora di più gli interventi a tutela dei nostri olivicoltori nella battaglia contro la Xylella, con strumenti di applicazione rapida e dando risposte concrete. Vanno in questa direzione le decisioni assunte al Ministero e che siamo convinti saranno confermate in sede di Cabina di regia del Cipe. Semplifichiamo le procedure e concentriamo le risorse per il sostegno degli investimenti e per il ripristino del potenziale produttivo, aumentando i plafond delle misure già previste dal Psr della Puglia. Allo stesso tempo lavoriamo per velocizzare l’intera attuazione del piano da 300 milioni di euro per il rilancio. Quello che ho chiesto agli Uffici è di semplificare e tagliare i tempi di attesa”.

No va dimenticato che a fronte della scoperta di nuovi focolai in Francia, Spagna e Portogallo, la Decisione di esecuzione (UE) 2015/789 diverrà un vero e proprio regolamento. Fermo restando l’abbattimento immediato delle piante riscontrate infette per sottrarle all’azione di diffusione dei vettori, la cosiddetta sputacchina, tra le principali modifiche in discussione vi è la riduzione dell’area soggetta a taglio obbligatorio intorno alle piante infette: il raggio si riduce a 50 metri dagli attuali 100, limitando l’impatto ambientale e le azioni legali avanzate dagli operatori, con forte incremento delle analisi a tutte le piante intorno. Sono rivisti, inoltre, i criteri di delimitazione dei focolai, con la proposta di dimezzare l’ampiezza della zona cuscinetto, che passa da 10 a 5 km nel caso delle aree gestite con misure di contenimento come la Puglia. Anche la zona di intervento obbligatorio viene ridotta dagli attuali 20 km a 5 km.

 

 

 

 

 

Condividi