Ottimizzare le risorse idriche nell’agricoltura, questa la mission di “WOP”, il progetto sviluppato dai giovani di Aurora Fellows premiato da ENI Joule
WOP (Water Optimization Protocol) è il nuovo servizio ideato da Giulia Sironi, Edoardo De Cal e Jacopo Cometti, classe 2002, i più giovani mai premiati nel contesto dello Human Knowledge Lab di ENI Joule.
Il progetto, basato su un modello di intelligenza artificiale, supporta gli agricoltori per una gestione più efficiente e consapevole dell’irrigazione delle colture. Oggi il focus è sulla coltivazione del mais, il prossimo step saranno le orticole ma l’obiettivo è abbracciare l’intero settore agricolo.
In una delle estati più calde e aride degli ultimi decenni, provata da una siccità che sta interessando vaste aree del nostro pianeta, arriva WOP (Water Optimization Protocol), il nuovo progetto per l’agricoltura ideato da Giulia Sironi e Edoardo De Cal, talentuosi partecipanti ad Aurora Fellows (https://aurorafellows.com/) e dal collega Jacopo Cometti. Il progetto, premiato da ENI Joule, il percorso di ENI per l’impresa che permette ai giovani di creare la propria start-up, ha ricevuto il riconoscimento nell’ambito del Human Knowledge Lab, l’appuntamento annuale che celebra i progetti più innovativi di mobilità sostenibile, decarbonizzazione, economia circolare e lotta al cambiamento climatico.
Aurora Fellows, il percorso di formazione ideato da Jacopo Mele che vede protagonisti i tre giovani, ogni anno prepara ragazzi e ragazze under 21 a cogliere le sfide del domani, incoraggiando partecipazione e contributo a temi di forte impatto, non ultimi la sostenibilità ambientale e il cambiamento climatico.
WOP, un sostegno all’agricoltore nella gestione delle risorse idriche
Uno dei settori che sfrutta di più le risorse idriche[1] non sempre in maniera consona, e che più di altri sta subendo i danni della siccità, è l’agricoltura. Questo perché alcuni processi sono ancora poco efficienti e moderni. In questo contesto, studi in India condotti da International Finance Corporation – World Bank Group hanno dimostrato che un’irrigazione efficiente può aumentare i raccolti fino al 40% e ridurre il consumo di acqua del 20-30%[2].
Proprio da questa consapevolezza nasce WOP, una piattaforma che si basa su un modello di intelligenza artificiale capace di ottenere informazioni, quali: disponibilità idrica attuale, dati chimici relativi al suolo e dati meteorologici, restituendo all’agricoltore due importanti informazioni su tempistiche e modalità di irrigazione del terreno per una maggiore efficienza. I giovani progettisti intendono inizialmente focalizzarsi sulla coltura del mais, per poi passare alle orticole e infine abbracciare tutto il settore dell’agricoltura.
Il futuro del progetto WOP: un percorso di incubazione e il lancio sul mercato
Dopo la vincita del premio, ad attendere il team di WOP c’è un percorso di incubazione con PoliHub – Innovation Park & Startup Accelerator, il quale darà ai ragazzi i migliori strumenti per realizzare in modo concreto il loro progetto.
“Vogliamo avere un alto impatto nel mercato agricolo italiano, contribuendo a limitare i danni che i problemi del cambiamento climatico, tra cui la siccità, causeranno nel futuro. Questi saranno mesi estremamente intensi, ma non vediamo davvero l’ora di viverli appieno”, racconta Giulia Sironi.
Quello che ha spinto Giulia Sironi, Edoardo De Cal e Jacopo Cometti a partecipare allo Human Knowledge Lab è stato il desiderio di mettersi alla prova e dedicarsi completamente al progetto per tutta la durata del Lab. Abituati grazie ad Aurora Fellows a non tirarsi indietro davanti alle sfide, hanno colto l’occasione di ENI Joule e hanno portato a casa non solo un importante riconoscimento, ma anche un progetto che dà nuove prospettive concrete al settore dell’agricoltura.
“È stato un onore partecipare, abbiamo tutti e tre 20 anni e siamo stati i più giovani mai accolti in questo percorso finora. Nel futuro desidero occuparmi della sostenibilità, sia dal punto di vista ambientale che sociale. Sono molto ottimista, non si tratta solo di emotività, oggi per le aziende è vantaggioso investire sull’ambiente e sulle persone. Sull’ambiente perché stiamo già cominciando a accusare pesantemente gli effetti della crisi climatica, e in futuro sarà sempre più difficile. Sulle persone perché di tutte le risorse di cui dispone un’azienda, l’essere umano è la risorsa più preziosa. La diversità crea ricchezza e resilienza”, conclude Giulia Sironi.
Nuove e giovani prospettive: il profilo della Gen Z dietro al progetto
Giulia Sironi, Edoardo De Cal e Jacopo Cometti hanno trovato in Aurora Fellows un utile supporto al loro percorso di crescita e formazione. L’esperienza in Aurora Fellows, articolata in una prima fase di Experience e poi nelle vere e proprie occasioni date dalla Fellowship, infatti, ha concesso loro di fare proprio un mindset votato alla curiosità e all’intraprendenza. Quindi consentendo loro di porsi nei confronti della sfida di ENI Joule con vivo entusiasmo e determinazione.
Edoardo de Cal, 20 anni, è entrato in Aurora Fellows nel 2021: è uno studente di Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano e founder dell’app Fontanelle d’Acqua, capace di localizzare e rendere facilmente raggiungibili le fontanelle d’acqua di tutto il mondo. L’app viene utilizzata da migliaia di utenti ogni settimana. Nel 2017, 2019 e 2021 è stato stato selezionato tra i 350 migliori studenti al mondo in grado di creare un’app meritevole di vincere l’invito di Apple a partecipare al WWDC (Conferenza mondiale per sviluppatori) a Cupertino in California. È inoltre coach di sviluppo iOS nella piattaforma Start2Impact. In WOP si occupa della gestione di ogni aspetto tecnico.
Giulia Sironi, anche lei ventenne, in Aurora Fellows dal 2021, ha alle spalle un percorso variegato, nonostante la giovanissima età. A 14 anni dava già il proprio contributo tra le file dei volontari della Croce Rossa e a 16 già era educatrice nella cooperativa sociale della sua città. Si è diplomata in Chimica Ambientale e Biotecnologie, lavorando poi nel settore. Grazie a una borsa di studio ha poi approfondito lo studio del digitale e della sua etica all’Ateneo Regina Apostolorum di Roma. Si è poi approcciata al settore dell’UX (User Experience), del Digital Marketing e della Comunicazione: “Quello che accomuna il mio percorso è la passione per le STEM e le persone. Confrontarmi con tanti contesti mi ha dato moltissimi stimoli, facendo nascere riflessioni e idee. Ho scoperto l’imprenditoria nel momento in cui mi sono chiesta come fosse possibile concretizzare queste idee” racconta. Ad oggi, oltre a WOP, ha co-fondato Gen Q, una realtà che si occupa di gender diversity. In WOP ha un ruolo di coordinamento del progetto e di gestione del Business Model.
Jacopo Cometti, 20 anni, studente di Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, nel 2019 – 2020 ha avuto l’opportunità di vivere negli USA, e proprio questa esperienza lo ha fatto appassionare al mondo dell’imprenditoria. Nel 2021 ha quindi fondato TreeeLab S.r.l. una startup, che si occupa di innovazione digitale con attenzione alla sostenibilità dei processi. “È l’interesse per la sostenibilità che mi ha portato in WOP dove mi occupo di definire la customer acquisition”, commenta Jacopo.
Cos’è Aurora Fellows
Aurora Fellows è un progetto di respiro europeo aperto ai ragazzi e ragazze under21, che si propone di affiancarli nell’esplorazione del proprio talento e nell’espressione del potenziale. Nato dall’esperienza della Fondazione Homo Ex Machina e dalla condivisione di saperi e metodi di un’ampia rete di enti e fondazioni che si occupano di imprenditoria giovanile, fa parte di un enorme ecosistema interconnesso, dove le parole d’ordine sono condivisione dei valori e opportunità concrete.