Imprese

Moscatello di Taggia, al via la Rete di Imprese

Nell’ambito della Misura 16.04 del P.S.R. Liguria 2014/2020 dieci aziende agricole, tutte facente parte della Associazione dei Produttori del Moscatello, si sono unite per promuovere insieme tutti i prodotti, compresi i vini e ovviamente il Moscatello di Taggia.  E’ l’iniziativa della Rete d’Imprese agricole “Terre del Moscatello” che benefica di un finanziamento della Regione Liguria e della Unione Europea.

Il Presidente della Rete Marco Risso ha spiegato il valore dell’iniziativa, con l’aiuto dell’agronomo Renato Veruggio che è stato uno degli autori del progetto che è stato finanziato al 100%, e con il supporto della vice Sindaco di Taggia Chiara Cerri che ha lodato e apprezzato l’iniziativa e i potenziali risvolti, sia per la produzione agricole che per il mercato turistico.

Il Moscatello di Taggia è un vitigno aromatico a bacca bianca coltivato nella Riviera Ligure di Ponente. È un “Moscato bianco”, ha il grappolo a forma tronco conica e gli acini tondi di colore giallo dorato, che presentano una caratteristica “piga” all’estremità.

Da questo vitigno si ottengono oggi tre vini Riviera ligure di ponente DOC, sottozona Taggia: Secco, Vendemmia tardiva e Passito. Del Moscatello di Taggia si ha notizia per la prima volta nel 1416, ma già nei decenni precedenti, negli Statuti comunali di Taggia, veniva dato grande spazio alla tutela dell’uva in maturazione e nel periodo della vendemmia. Non esistono sino ad ora riferimenti diretti al Moscatello di Taggia per i periodi precedenti, tuttavia in alcuni documenti del 1259 si parla di grandi vigneti a Bussana e ad Arma, tra cui la cosiddetta “vigna dei monaci”. Addirittura, esiste un documento del 979, nel quale il vescovo di Genova Teodolfo concede ad alcune famiglie la possibilità di mettere a coltura le terre da tempo abbandonate tra Sanremo e Taggia, prescrivendo l’impianto della vite.

Dal Cinquecento in avanti, la fiorente trattatistica enologica sottolinea sempre l’importanza di questo vino ligure, ottenuto da omonimo vitigno aromatico, nel panorama vinicolo nazionale, in cui si distingue per l’indubbia qualità e la rinomanza raggiunta grazie al felice inserimento sui mercati di Roma e del nord Europa, dove risulta uno dei più costosi e importati.

Dal 1889 al 1891 l’epidemia di fillossera distrugge gli ultimi vigneti taggesi e riduce notevolmente quelli di Bussana; la piaga determina la pressoché definitiva scomparsa del vitigno moscatello dai filari.

Agli inizi del nuovo millennio comincia l’attività di recupero, da un’idea della Comunità Montana Argentina-Armea. Successivamente, un gruppo di produttori appassionati stimolati dal libro l’Ambrosia degli Dei del Prof. Alessandro Carassale, è andato in cerca delle piante superstiti sul territorio, le ha studiate per oltre un decennio coinvolgendo importanti istituzioni scientifiche come l’Università di Torino ed il CNR di Grugliasco, al fine di moltiplicare la varietà originale. Le nuove piante ottenute dalla ricerca sono state messe a dimora dai produttori associati per riprendere la produzione del celebre nettare.

La Rete d’Imprese agricole Terre del Moscatello è nata con lo scopo di promuovere la vendita dei frutti delle aziende agricole, sia il Moscatello, che gli altri vini, che gli altri prodotti.

Vi aderiscono oggi 10 produttori:

Tenutemf Srls Agricola – Imperia

Calvini Luca – Sanremo

Giannascoli Anna Maria – Bussana di Sanremo

Rovebella – Fratelli Ribul Ssa Santo Stefano al Mare

Podere Donzella di Donzella Elena – Castellaro

Lagazio Valentina – Terzorio

Da Parodi Ssa – Castellaro

Ssa Mammoliti – Ceriana

Ferrari Giacomo – Terzorio

Zunino Antonio – Taggia

Tutti gli aderenti alla Rete d’Imprese agricole Terre del Moscatello sono prima di tutto iscritti alla Associazione dei Produttori del Moscatello (www.moscatelloditaggia.it), la quale si è data l’obiettivo di garantire la qualità con un rigido disciplinare di produzione ed accurati controlli.

 

 

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