Mercato dei suini
Nell’ultimo mese i prezzi dei suini da macello sono cresciuti su quasi tutti i principali mercati europei, pur rimanendo più bassi di quelli fatti registrare lo scorso anno.
Crefis, Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole, comunica che in Italia in aprile i prezzi dei suini da macello hanno subìto una battuta d’arresto, pur mantenendosi al di sopra del livello fatto registrare nello stesso periodo dello scorso anno. Sono invece continuati a cresce- re le quotazioni dei suini da allevamento. • Ancora tensioni all’interno delle Commissioni Uniche Nazionali; in particolare, per quella suini da macello i prezzi sono stati definiti per tutto il mese dal Comitato dei Garanti, che peraltro ha sempre fatto ricorso alla misura del “range di prezzo” non riuscendo a trovare un accordo per un valore medio. Il Comitato dei Garanti è intervenuto anche nella CUN suini da allevamento, dove ha definito le quotazioni degli animali nelle prime due settimane.
Il prezzo medio mensile dei suini da macello destinati al circuito tutelato è stato pari a 1,378 euro/kg per gli animali di peso 160-176 kg, con un calo del -2,2% rispetto al mese precedente; per quelli di peso 144-152 kg e 152-160 kg le quota- zioni sono state pari rispettivamente a 1,288 euro/kg e a 1,318 euro/kg, valori entrambi in flessione del -2,3% rispetto a marzo. Positive tutte le variazioni tendenziali, con valori intorno al +6%.
Nell’ultimo mese sono diminuite anche le quotazioni dei suini da macello desti- nati al circuito non tutelato, con il prezzo medio mensile degli animali di peso 160- 176 kg pari a 1,271 euro/kg (-2,0% ri- spetto a marzo), mentre per quelli di peso 90-115 kg il valore è stato di 1,121 euro/kg (-2,3%). Anche in questo caso, le variazioni tendenziali sono state positive per tutte le tipologie di peso considerate, con valori tra il +5% e il +6%.
Trend congiunturale ancora in rialzo, invece, per le quotazioni dei suini da allevamento. In particolare, il prezzo dei suinetti di peso di 30 kg è salito del +9,0% rispetto a marzo, fermandosi a 3,620 euro/kg, mentre per quelli di 7 kg il prez- zo è stato pari a 55,000 euro/capo (+3,9%). Le variazioni tendenziali sono risultate positive per il prodotto di 30 kg (+8,8%) e negative per quello di peso 7 kg (-1,8%).
La Germania è l’unico mercato, tra quelli che quotano a peso morto, ad avere fatto registrare una variazione congiunturale negativa (-0,5%), con un prezzo medio mensile sceso a 1,468 euro/kg. Resta negativa anche la variazione tendenziale, pari al -18,6%. Il calo delle quotazioni tedesche è derivato probabilmente dalla riduzione dell’export verso la Cina.
Il mercato francese, invece, ha fatto segnare una variazione congiunturale positiva (+8,6%), con un prezzo medio mensile salito a 1,427 euro/kg a peso morto. La variazione tendenziale resta comunque negativa: -4,9%.
Una variazione congiunturale positiva è stata registrata anche in Danimarca (+3,3%), dove il prezzo dei suini è stato fissato a 1,441 euro/kg. Tale dato resta inferiore del -18,5% rispetto a quello dello stesso mese del 2020.
Anche Il mercato polacco ha fatto registrare un aumento rispetto a marzo (+1,0%), con il relativo prezzo medio mensile salito a 1,486 euro/kg (dato calcolato senza l’ultima settimana di quota- zione). Negativo, anche in questo caso, il confronto rispetto allo scorso anno (- 12,2%).
Per quanto riguarda i mercati che quotano a peso vivo, la Spagna ha fatto registrare un incremento del prezzo del +5,8% rispetto a marzo, raggiungendo un valore medio mensile di 1,460 euro/kg. Questo aumento su base mensile ha por- tato l’attuale valore ad un livello del +2,9% più alto rispetto a quello dello scorso anno. Il mercato spagnolo è l’unico, sia tra quelli che quotano a peso morto, che per quelli a peso vivo, ad aver fatto segnare una ripresa su base tendenziale.
Stabile il prezzo medio mensile olandese, confermato pari a 1,148 euro/kg. Resta negativa la variazione tendenziale: -12,9%.
Una variazione congiunturale negativa è, invece, stata registrata in Belgio (- 2,9%), dove il prezzo è sceso a 0,990 euro/kg. Il differenziale rispetto ad aprile dello scorso anno resta negativo: -17,5%. • Nell’ultimo mese, il prezzo medio mensile spagnolo è risultato più alto di quello italiano, che si mantiene comunque maggiore di quello dei restanti paesi europei.