Politiche agricole

Linee guida Commissione Ue su gestione delle frontiere

La Commissione europea ha pubblicato le Linee guida per le misure di gestione delle frontiere per proteggere la salute e garantire la disponibilità di beni e servizi essenziali

Le linee guida vogliono offrire un orientamento generale a tutti gli Stati membri per coordinare il traffico delle merci e i controlli sanitari alle frontiere interne ed esterne dell’UE. In generale, la Commissione europea chiede agli Stati membri di evitare misure che compromettano l’integrità del mercato unico delle merci, in particolare delle catene di approvvigionamento e qualsiasi pratica discriminatoria verso i cittadini UE.

1)Trasporto di merci e servizi : i trasporti di emergenza devono avere la priorità nel sistema di trasporto e le misure di controllo non devono compromettere la continuità delle attività economiche ma preservare il funzionamento delle catene di approvvigionamento, soprattutto per beni essenziali (alimenti, forniture mediche). Eventuali restrizioni devono essere comunicate alla Commissione e a tutti gli altri Stati membri in modo tempestivo e prima di essere attuate.

2)Fornitura di beni: gli Stati membri devono preservare la libera circolazione di tutte le merci, senza imporre ulteriori certificazioni, e devono garantire la catena di approvvigionamento di prodotti essenziali per soddisfare le esigenze sociali.

  • Misure relative alla salute: gli Stati membri devono adottare misure appropriate per le persone contagiate, con assistenza sanitaria adeguata, utilizzare misure di prevenzione alle frontiere esterne, stabilire procedure operative standard e garantire un numero sufficiente di personale formato.
  • Frontiere esterne : i cittadini europei e non che attraversano le frontiere esterne per entrare nello spazio Schengen devono essere soggette a controlli sistematici ai valichi di frontiera. Gli Stati membri possono rifiutare l’ingresso a cittadini di Paesi terzi o applicare misure alternative al rifiuto di ingresso.
  • Confini interni : gli Stati membri possono ripristinare i controlli temporanei alle frontiere interne, se giustificati dal rischio di pandemia, ma tutti Stati membri devono notificare il ripristino dei controlli secondo quanto indicato dal codice frontiere Schengen (Regolamento UE 2016/399). In ogni caso le garanzie della Direttiva sulla libera circolazione devono essere garantite a tutti i cittadini UE, soprattutto senza discriminare tra cittadini degli Stati membri e cittadini UE residenti. I controlli alle frontiere interne inoltre devono evitare di creare traffico, assembramenti e sosovrapposizioni sui controlli sanitari prolungando i tempi di attesa.

Le linee guida, approvate dalla Commissione UE, rispondono alle nostre sollecitazioni – dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -Nell’ambito delle restrizioni decise negli ultimi giorni a livello nazionale viene salvaguardata l’attività della filiera agroalimentare, a garanzia della sicurezza dei rifornimenti. L’obiettivo può essere raggiunto, nell’interesse di tutti i cittadini della UE, solo se viene garantita la libera circolazione dei prodotti all’interno del mercato unico, fatti salvi i necessari controlli finalizzati alla tutela sanitaria degli autotrasportatori che devono poter effettuare regolarmente le consegne. La Commissione Ue ha ribadito che nessuna certificazione aggiuntiva deve essere richiesta e imposta sui prodotti agroalimentari, in quanto l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha reso noto che non c’è alcuna evidenza che il cibo possa essere una fonte di contagio, come peraltro già indicato all’inizio di marzo dal nostro ministero della Salute”.

“Le linee guida della Commissione – aggiunge Giansanti – garantiscono anche il movimento dei lavoratori stagionali che sono indispensabili, non solo in Italia, in particolare per le operazioni di raccolta. In termini generali la Commissione ha raccomandato agli Stati membri di non porre ostacoli ingiustificati alla libera circolazione di beni essenziali e deperibili, tra cui rientrano anche i prodotti del settore florovivaistico, in piena crisi. Il nostro augurio è che le linee guida della Commissione siano seguite e applicate in modo rigoroso da tutti gli Stati membri. Diversamente, rischierebbe la tenuta del mercato unico e sarebbe resa molto più difficile la ripresa economica, quando l’emergenza sanitaria sarà finita”.

Non dovrà essere imposta alcuna certificazione aggiuntiva per le merci che si spostano legalmente nel mercato unico dell’Ue. Con la pubblicazione delle linee guida sulle misure da adottare alle frontiere per l’emergenza Coronavirus, la Commissione europea mette definitivamente la parola fine a certe pratiche commerciali scorrette, segnalate più volte dalle aziende italiane, come la richiesta assurda di certificati “virus free” da apporre sui prodotti agroalimentari in arrivo dall’Italia. Lo afferma Cia-Agricoltori Italiani, sottolineando come anche l’Autorità europea per la sicurezza alimentare riporta che “non ci sono prove che il cibo sia una fonte di trasmissione di COVID-19”.

Le linee guida dell’Ue sulla gestione delle frontiere -osserva Cia- vanno nella giusta direzione di proteggere la salute dei cittadini, garantendo sia la libera circolazione dei prodotti, in primis quelli agroalimentari, all’interno del mercato unico, sia la sicurezza dei rifornimenti. Allo stesso tempo, tutela anche l’adeguato trattamento di chi deve viaggiare, come i lavoratori stagionali e transfrontalieri.

Ora l’auspicio di Cia è che le linee guida della Commissione Ue vengano rispettate e applicate da tutti gli Stati membri, senza riserve o scetticismi. In caso contrario, si andrebbe a creare una situazione senza precedenti in Europa, con conseguenze rischiose sia per la tenuta del mercato unico, che per quella economica dei singoli Paesi.

 

 

 

 

 

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