Zootecnia

Indici Crefis di redditività dell’allevamento suini

Nell’ultimo mese l’ulteriore crescita dei prezzi dei suini da macello e il rallentamento dei prezzi delle materie prime utilizzate per l’alimentazione suina, hanno portato ad un miglioramento della redditività degli allevatori impegnati nel ciclo chiuso, che rispetto al mese precedente ha fatto segnare una crescita del +2,0%. Per la prima volta durante l’anno in corso, l’attuale livello di redditività è tornato al di sopra dei livelli fatti registrare nello stesso periodo dello scorso anno (+2,0% la variazione tendenziale.

In ottobre gli allevatori impegnati nella fase di svezzamento hanno visto un nuovo aumento della redditività rispetto al mese precedente (+3,2%). L’aumento di prezzo fatto segnare dai suini da allevamento di 7 kg (output finale di questa fase dell’allevamento), unito al rallentamento delle quotazioni delle materie prime, ha portato ad un incremento della redditività di questi allevatori. Posi- tivo anche il confronto rispetto allo scorso anno (+16,2%), grazie al fatto che l’attuale prezzo dei suini di 7 kg è decisa- mente più elevato di quello di 12 mesi fa.  Medesimo andamento si è verificato anche per la redditività della fase di accrescimento  che, rispetto a settembre, ha registrato un +4,9%, men- tre in termini tendenziali la differenza, sempre positiva, è stata del +20,8%.

Questa fase, grazie al ciclo produttivo molto corto, ha sfruttato più di altre il rallentamento dei prezzi delle materie prime e ovviamente l’aumento dei prezzi dei suini da allevamento di 40 kg, unito al fatto che all’inizio del ciclo produttivo, il prezzo di acquisto del suinetto di 7 kg non aveva fatto segnare variazioni.

Andamento positivo anche per una tipologia di allevamento che presenta un ciclo produttivo più lungo, ovvero la fase di ingrasso. Infatti, l’elevato livello di prezzo dei suini da macello pesanti ed il rallentamento dei prezzi dell’alimentazione (in particolare negli ultimi mesi) hanno portato ad una ripresa in termini congiunturali, con una variazione del +2,4% rispetto a settembre. Tale miglioramento ha inoltre portato l’attuale livello di redditività al di sopra di quello dello scorso anno (+17,4%), pur rimanendo più basso di quello fatto registrare nel 2020.

Un nuovo calo congiunturale ha interessato la redditività degli allevatori statunitensi (indice ricalcolato causa sostituzione dei prezzi dei cereali utilizzati per l’alimentazione suina), che in ottobre ha subito un calo del -5,1%. Tale andamento è dovuto al calo di prezzo dei suini USA, ed al contemporaneo rafforzamento dei prezzi del mais. Nonostante questa perdita, l’attuale livello di redditività resta comunque al di sopra di quello dello scorso anno: +18,0%.

 In settembre (ultimo mese disponibile) la redditività degli allevatori europei è ulteriormente cresciuta, facendo segnare una variazione del +4,9% rispetto al mese precedente; tale aumento ha portato l’attuale valore al di sopra di quello dello stesso periodo dello scorso anno: +14,5%. La ripresa va ricercata nell’incremento dei prezzi dei suini da macello europei (+4,9% su base congiunturale).

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