Zootecnia

Indici Crefis di redditività dei suini

 In novembre, la redditività degli allevatori italiani di suini è tornata leggermente a crescere, salendo del +0,9% su base congiunturale. Tale situazione deriva dalla ripresa dei prezzi dei suini da macello pesanti e dal rallentamento dell’andamento, seppur ancora al rialzo, dei prezzi delle materie prime utilizzate per la loro alimentazione. Resta ampiamente negativa la variazione tendenziale pari al -17,3%.

Nell’ultimo mese, l’aumento dei prezzi dei suini da macello e la diminuzione di quelli dei lombi hanno portato ad un calo della redditività della macellazione, pari al -1,4% rispetto al mese precedente. Tale valore risulta inferiore anche di quello fatto registrare nello stesso perio- do del 2020: -3,7%.

Nell’ultimo mese l’aumento di prezzo fatto registrare dai prosciutti stagionati Dop ha più che compensato l’incremento delle quotazioni delle cosce fresche ad inizio stagionatura, portando così ad un aumento della redditività degli stagionatori di prosciutti Dop, tornata a crescere su base mensile.

Per gli stagionatori di prosciutti Dop le variazioni congiunturali sono state del +1,9% per i prosciutti leggeri e del +1,3% per quelli pesanti. Positive le variazioni tendenziali: +47,8% e +28,9% rispettiva- mente per le due tipologie di peso.

Dall’altro lato, la redditività degli stagionatori di prosciutti destinati al circuito non tutelato ha, invece, visto un andamento diversificato, con la redditività degli stagionatori di prosciutti leggeri che, nonostante la crescita dei prezzi dei prosciutti stagionati, è diminuita rispetto al mese precedente (-1,1%), visto che l’aumento dei prezzi delle cosce fresche ad inizio stagionatura è stato maggiore di quello avvenuto a novembre per i prosciutti stagionati. Al contrario, la reddittività dei produttori di prosciutti non DOP pesanti è rimasta, invece, pressoché stabile rispetto ad ottobre (+0,1%), sfruttando il maggior incremento delle quotazioni dei prosciutti stagionati pesanti rispetto a quello delle cosce fresche.

Per gli stagionatori di prosciutti  non Dop le variazioni tendenziali sono rimaste negative: -14,1% per i prosciutti leggeri e -13,3% per quelli pesanti.

Il differenziale di redditività tra le produzioni Dop e quelle non tipiche è ulteriormente aumentato a favore delle DOP: +41,5% per i prosciutti leggeri e +24,0% per i pesanti.

Negli USA, la continua diminuzione dei prezzi dei suini da macello, che anche in novembre hanno fatto registrare un nuovo forte calo su base mensile (-13,2%), si è sommata al prezzo delle materie prime utilizzate per l’alimentazione: quest’ultimo, già di per sé elevato, ha visto un nuovo aumento nell’ultimo mese (basti pensare che il mais ha fatto segnare un +12,4% rispetto ad ottobre). Tutto ciò ha portato ad una ulteriore diminuzione della redditività degli allevatori statunitensi, scesa del -11,8% rispetto ad ottobre; negativo anche il confronto tendenziale, pari al -27,3%. Il dato dell’ultimo mese risulta essere il più basso da luglio 2020, quando i prezzi dei suini da macello statunitensi erano scesi sotto la soglia di 1 euro/kg.

Attualmente non è possibile calcolare l’indice Crefis di redditività degli allevatori europei causa mancanza di alcuni dati.

 

 

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