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Il patrimonio DOP e IGP supera i 16 miliardi di euro

 Il valore economico delle produzioni a indicazione geografica in Italia supera i 16 miliardi di euro, con una crescita del 6% sull’anno precedente e si conferma driver fondamentale dei distretti agroalimentari del nostro Paese. A fine 2019 l’Italia mantiene un primato mondiale con 824 prodotti Dop, Igp, Stg; oltre un prodotto su quattro registrati come Dop, Igp, Stg nel mondo è italiano. Il comparto delle Ig italiane esprime risultati positivi anche nell’ export che per la prima volta raggiunge e supera il valore di 9 miliardi di euro nel 2018, mantenendo stabile la quota del 21% nell’export agroalimentare italiano.Il contributo maggiore all’export è fornito dal comparto dei vini con un valore di 5,4 miliardi, seguito dal valore delle Dop e Igp agroalimentari che si attesta sui 3,6 miliardi.
Per quanto riguarda l’impatto territoriale, dall’analisi emerge che tutte le province italiane hanno una ricaduta economica dovuta alle filiere Ig agroalimentari e/o vitivinicole, sebbene le prime quattro regioni per impatto economico sono nel Nord Italia.
“Il rapporto Ismea-Qualivita, giunto alla XVII edizione, ci dimostra ancora una volta che il settore delle indicazioni geografiche sta dando risultati concreti – ha dichiarato Enrico Corali, Presidente dell’Isnea -. Non solo il valore della produzione complessiva ha superato i 16 miliardi di euro e l’export, per la prima volta, i 9 miliardi, ma l’attenta analisi dei dati dimostra una ricaduta economica positiva in tutte le province del nostro Paese delineando un modello vincente che, con una osmosi tra piccole realtà produttive e grandi distretti, dà lustro al territorio e crea reddito “.
Formaggi leader con 4,1 mld €, bene il valore al consumo dei Salumi IG (+2,9%)
Crescono le Carni fresche (+2,8%), boom per la Pasta IGP (+62%); Aceti balsamici pesano il 24% dell’export Food IG.
La produzione vino IG 2018  è in lieve crescita, +0,8 % sul 2017. Resta sotto la soglia dei 25 milioni di ettolitri la produzione di vino IG, risultato di tendenze opposte tra le Dop che hanno superato quota 16 milioni di ettolitri (+7,4%) e le IGP, ferme a 8,3 milioni di ettolitri (-10,3%). Nel 2018 il valore della produzione di vini IG è salito a 3,6 miliardi di euro (+8,1%), mentre l’imbottigliato ha raggiunto gli 8,9 miliardi (+7,9%), di cui 7,3 miliardi rappresentato dai vini DOP.
Cresce il valore dei formaggi alla produzione (+5,0%), lieve flessione per il valore al consumo. Dati positivi per il comparto dei formaggi Dop e Igp: 4,1 miliardi di euro con una crescita del +5,0% in un anno, grazie a una produzione certificata di 544mila tonnellate. Tendenzialmente stabile il valore al consumo di 7,2 miliardi (-1,3%) e all’export 1,8 miliardi (+0,8%). Emilia-Romagna e Lombardia concentrano quasi i 2/3 del valore totale, ma tra le prime 10 province si trovano anche Caserta (Campania), Cuneo (Piemonte) e Vicenza (Veneto).
Sopra il miliardo di euro il valore alla produzione di Parmigiano Reg- giano DOP e Grana Padano DOP. In crescita la produzione certifi- cata e il valore per quasi tutte le principali produzioni DOP, con un grande recupero a doppia cifra in particolare per il Pecorino Roma- no DOP e il Montasio DOP.
Crescono produzione e valore al consumo dei prodotti a base di carne, lieve calo export. Il comparto dei prodotti a base di carne Dop e Igp vale 2,0 miliardi di euro alla produzione (-1,1% su base annua) e 4,8 miliardi al consumo (+2,9%), con una produzione certificata di 204mila tonnellate in crescita del +2,5%. Lieve calo per l’ex- port a -1,9% per un valore di 569 milioni. Emilia-Romagna regina indiscussa del comparto, con Parma che traina (896 mln €), seguita nella classifica provinciale da Udine (309 mln €), Sondrio (232 mln €) e Bolzano (109 mln €). Al Prosciutto di Parma DOP (824 mln €), seguono il Prosciutto di San Daniele DOP (307 mln €) e la Mortadella Bologna IGP (296 mln €). Nella “top ten” dei prodotti per valore, buone crescite soprattutto per il Prosciutto di Norcia IGP, la Coppa di Parma IGP e il Prosciutto Toscano DOP.
Il clima abbatte la produzione di mele, bene le altre filiere del comparto ortofrutticolo. Una produzione certificata Dop e Igp di oltre 380mila tonnellate per un valore all’origine di 324 milioni di euro (+8,0% su base an- nua) e di 714 milioni al consumo (-17%): risultati condizionati dal- la severa flessione del raccolto delle mele nell’arco alpino. Cresce infatti in doppia cifra il valore alla produzione e al consumo per quasi tutte le altre principali produzioni IG: sale la frutta in guscio con la Nocciola del Piemonte IGP e il Pistacchio Verde di Bron- te DOP e ottimo trend per il Melone Mantovano IGP. L’export vale 223 milioni di euro e tra i prodotti più esportati spiccano la Mela Alto Adige IGP, la Mela Val di Non DOP, l’Arancia Rossa di Sicilia IGP e la Melannurca Campana IGP. Bolzano guida la classifica regionale, seguita a distanza da Trento, Cuneo, Catania e Siracusa.
Gli Aceti Balsamici sono  un comparto che vale un quarto (24%) dell’export Food Dop e Igp. Una produzione di 90,7 milioni di litri di aceto balsamico certifica- to DOP IGP: un distretto concentrato nelle province di Modena e Reggio nell’Emilia, per un prodotto che (fra DOP e IGP) vale 369 milioni di euro alla produzione e 930 milioni al consumo. Il settore degli Aceti Balsamici a IG esporta circa il 92% della produzione, per  un valore di 843 milioni di euro e un peso del 24% dell’export totale del settore IG Food.
L’Aceto Balsamico di Modena IGP da solo vale 363 milioni all’o- rigine e raggiunge gli 834 milioni all’export, anche se mostra uno stop per la produzione (-7,0%) dopo due anni consecutivi di crescita. Registra trend vicini al +10% per l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, che arriva a valere 5,1 milioni alla produzione, 22,4 milioni al consumo e 8,6 milioni all’export.
Buona raccolta, produzione e valori con crescite a doppia cifra per l’olio d’oliva. Forte di una produzione complessiva 2017/2018 particolarmente abbondante, anche i volumi certificati 2018 hanno mostrato una crescita significativa: oltre 12.500 tonnellate di olio certificato DOP IGP (+22%), per un valore alla produzione di 86 milioni di euro (+18%) e 144 milioni di euro al consumo (+21%). Cresce  anche l’export che raggiunge i 62 milioni di euro (+11%). Puglia e Toscana guidano la classifica regionale con un valore simile (vicino ai 25 mln €), seguite da Sicilia (13,8 mln €), Liguria Bari (5,7 mln €) e Umbria (4,6 mln €).  Il Toscano IGP e il Terra di Bari DOP sono i due prodotti che guidano il settore con un valore alla produzione di circa 22,5 mi- lioni ciascuno: seguono il Val di Mazara DOP, il Riviera Ligure DOP, l’Umbria DOP e il Garda DOP.
In aumento operatori e produzioni di carni fresche, bene carni bovine e suine. Produzione oltre le 14mila tonnellate per le carni fresche cer- tificate DOP IGP per un valore all’origine di 91 milioni di euro (+2,8% su base annua) e di 195 milioni al consumo (-0,9%).
La Sardegna è la prima regione per valore generato dalle fi- liere IG con 26,8 milioni di euro, seguita da Toscana (18,9 mln €), Lazio (11,7 mln €), Marche (9,6 mln €) e Umbria (9,4 mln €).  Il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP è la produzione principale il cui valore alla produzione sfiora i 48 milioni di euro, cui segue l’Agnello di Sardegna IGP (26,8 mln €), l’Abbacchio Romano IGP (9,8 mln €), l’Agnello del Centro Italia IGP (4,5 mln €) e la Cinta Senese DOP (2,4 mln €).
Crescita per quasi tutte le categorie, boom pasta Igp, trend altalenante per ricotte, mieli e zafferani DOP . Grande crescita per la Pasta di Gragnano IGP (+62%) undicesimo pro- dotto Food IG italiano per valore; bene i prodotti della panetteria e pa- sticceria con la Piadina Romagnola IGP (+24%), i Cantuccini Toscani IGP (+28%) e il Pane Toscano DOP (+7%) che guidano la categoria.  Buona crescita per la Ricotta Romana DOP (+16%), frena la Ricotta di Bufala Campana DOP dopo l’exploit del 2017; lo Zafferano dell’Aquila DOP supera i 20 kg di produzione certificata (+47%); i Mieli DOP condi- zionati da un’annata climatica particolare.

 

 

 

 

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